Come prevenire la rigidità muscolare delle gambe in paziente con il parkinson?
Buongiorno a Voi.
Vi scrivo per mio padre che ha 81 anni e che dal 2012 è affetto da morbo di parkinson.
Dal 3 al 15 novembre, purtroppo, è stato ricoverato in Pneumologia quì a Verona per una polmonite da covid.
Ora è quasi un mese che è a casa e per fortuna si è negativizzato.
Il 9 novembre avrebbe dovuto sottoporsi a visita neurologica di controllo per la patologia che ha, ma essendo ricoverato, la visita non l'ha potuta fare.
Da quando l'hanno dimesso lamenta una rigidità muscolare alle gambe e purtroppo da circa 3 mesi non esce più nemmeno a fare delle brevi passeggiate vicino a casa.
Il motivo principale per cui non è più uscito a camminare è che ultimamente lamentava poca stabilità e insicurezza nel camminare.
Ora tutti questi sintomi mi fanno pensare ad un peggioramento della sua malattia, però non essendo medico, vorrei gentilmente un vostro autorevole parere.
Faccio presente che la visita dal neurologo di controllo ce l'avra il 29 marzo dell'anno prossimo.
Fiducioso di ricevere un Vostro prezioso riscontro, Vi ringrazio per l'attenzione porgendo vi i più cordiali saluti unitamente agli AUGURI DI BUON NATALE per le imminenti festività.
Lorenzo
VERONA
Vi scrivo per mio padre che ha 81 anni e che dal 2012 è affetto da morbo di parkinson.
Dal 3 al 15 novembre, purtroppo, è stato ricoverato in Pneumologia quì a Verona per una polmonite da covid.
Ora è quasi un mese che è a casa e per fortuna si è negativizzato.
Il 9 novembre avrebbe dovuto sottoporsi a visita neurologica di controllo per la patologia che ha, ma essendo ricoverato, la visita non l'ha potuta fare.
Da quando l'hanno dimesso lamenta una rigidità muscolare alle gambe e purtroppo da circa 3 mesi non esce più nemmeno a fare delle brevi passeggiate vicino a casa.
Il motivo principale per cui non è più uscito a camminare è che ultimamente lamentava poca stabilità e insicurezza nel camminare.
Ora tutti questi sintomi mi fanno pensare ad un peggioramento della sua malattia, però non essendo medico, vorrei gentilmente un vostro autorevole parere.
Faccio presente che la visita dal neurologo di controllo ce l'avra il 29 marzo dell'anno prossimo.
Fiducioso di ricevere un Vostro prezioso riscontro, Vi ringrazio per l'attenzione porgendo vi i più cordiali saluti unitamente agli AUGURI DI BUON NATALE per le imminenti festività.
Lorenzo
VERONA
[#1]
Gentile Sig. Lorenzo,
è possibile che la malattia di Parkinson, avendo un decorso progressivo, sia peggiorata.
Consideri pure che il Covid stesso può peggiorare la malattia e, in alcuni soggetti, addirittura causarla.
Probabilmente è necessaria una variazione farmacologica, almeno per i dosaggi, ma, come Lei certamente sa, non è possibile consigliarli a distanza in un paziente che non si conosce.
Cortesemente potrebbe indicare la terapia che Suo padre sta praticando?
Cordiali saluti
è possibile che la malattia di Parkinson, avendo un decorso progressivo, sia peggiorata.
Consideri pure che il Covid stesso può peggiorare la malattia e, in alcuni soggetti, addirittura causarla.
Probabilmente è necessaria una variazione farmacologica, almeno per i dosaggi, ma, come Lei certamente sa, non è possibile consigliarli a distanza in un paziente che non si conosce.
Cortesemente potrebbe indicare la terapia che Suo padre sta praticando?
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Gentlissimo Prof Ferrarolo buongiorno!
La terapia seguita fino ad ora da mio padre per il parkinson è la seguente:
Madopar 200-50 mg mezza pastiglia tre volte al giorno
Jumex 10mg 1 compressa a colazione
Xadago 50mg 1 compressa sempre a colazione.
Inoltre lamenta spesso sonno, sete e stanchezza
La ringrazio per l'ulteriore consulto.
P.S.: I controlli dal neurologo li ha fatti sempre ogni 6 mesi
La terapia seguita fino ad ora da mio padre per il parkinson è la seguente:
Madopar 200-50 mg mezza pastiglia tre volte al giorno
Jumex 10mg 1 compressa a colazione
Xadago 50mg 1 compressa sempre a colazione.
Inoltre lamenta spesso sonno, sete e stanchezza
La ringrazio per l'ulteriore consulto.
P.S.: I controlli dal neurologo li ha fatti sempre ogni 6 mesi
[#3]
Gentile Sig. Lorenzo,
i dosaggi menzionati sono ancora in grado di essere variati, ovviamente dopo un’accurata visita neurologica e se ritenuto opportuno dal collega neurologo.
La sonnolenza e la stanchezza fanno parte della sintomatologia della malattia, in attesa della visita neurologica si possono utilizzare molecole ad azione attivante prive di effetti collaterali che potrebbe prescrivere il medico curante, spesso efficaci sulla sonnolenza diurna.
Per il resto deve rivolgersi al neurologo di fiducia.
Cordialmente
i dosaggi menzionati sono ancora in grado di essere variati, ovviamente dopo un’accurata visita neurologica e se ritenuto opportuno dal collega neurologo.
La sonnolenza e la stanchezza fanno parte della sintomatologia della malattia, in attesa della visita neurologica si possono utilizzare molecole ad azione attivante prive di effetti collaterali che potrebbe prescrivere il medico curante, spesso efficaci sulla sonnolenza diurna.
Per il resto deve rivolgersi al neurologo di fiducia.
Cordialmente
[#4]
Utente
Gentilissimo Dr Ferrarolo buonasera!
Vediamo ora che strategia terapeutica metterà in campo il neurologo che ha in cura mio papà.....nel frattempo La ringrazio per il prezioso consulto da Lei fornito!!
Colgo l'occasione per rinnovare i miei più cordiali saluti, unitamente agli AUGURI DI BUON NATALE.
Lorenzo
VERONA
Vediamo ora che strategia terapeutica metterà in campo il neurologo che ha in cura mio papà.....nel frattempo La ringrazio per il prezioso consulto da Lei fornito!!
Colgo l'occasione per rinnovare i miei più cordiali saluti, unitamente agli AUGURI DI BUON NATALE.
Lorenzo
VERONA
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 13/12/2020.
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