Esiti elettromiografia

Salve sono un ragazzo di 27 anni e ormai da 14 anni soffro di problemi ad entrambe le ginocchia con limitazioni funzionali (come impossibilità di inginocchiarmi anche se ho già fatto 6 interventi).
Da alcuni anni oltre a ciò avverto dolori alla schiena e per questo ho fatto una RM rachide lombosacrale e risulta al passaggio l4-l5 minima provvidenza fiscale ad ampio raggio.

Mentre L'elettromiografia con esiti:
"Nella norma la conduzione delle fibre motorie e sensitive dei nervi esaminati.

Tracciati Emg diffusamente ridotti (verosimilmente per scarsa attivazione) con ampiezza media nella norma.

A livello s1 bilateralmente si evidenzia moderata attività spontanea patologica con potenziali di fascicolazione suggestivi di rizopatia s1 bilaterale a carattere cronico.

Cosa significano-possono essere dovuti i risultati descritti nell'elettromiografia?

Il dolore alle ginocchia, che persiste in modo intenso può essere collegato alla schiena?


Grazie
igor
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Dr.ssa Roberta Ravenni Neurologo, Neurofisiopatologo 22 2
Gentile Igor,
la sintomatologia alle ginocchia a cui fa riferimento a mio parere non ha relazione con possibili sofferenze radicolari che peraltro non sono descritte con sicurezza. Perchè ha fatto così tanti interventi alle ginocchia?
La RMN eseguita sembra escludere la presenza di ernie discali o compressioni radicolari significative. L'EMG descrive dei potenziali di fascicolazione, ossia contrazioni visibili anche ad occhio nudo, di gruppi di fibre muscolari. Non vengono descritti altri potenziali di denervazione e quindi, la fascicolazione di per se deve essere meglio interpretata nell'ambito di un quadro clinico descritto da una valutazione neurologica che, mi pare, non abbia ancora eseguito. La RMN non descrive sofferenza radicolare a nessun livello. Oltre alle fascicolazioni, se vi fosse una radicolopatia cronica dovrebbero essere presenti all'EMG altre alterazioni della morfologia e del reclutamento delle unità motorie.
In sostanza la situazione deve a mio parere essere meglio inquadrata dal punto di vista clinico prima di procedere con ulteriori ed eventuali indagini in approfondimento.
Molti cordiali saluti

Roberta Ravenni, MD, MSc

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Grazie mille
Igor