Cefalea tensionale cronica persistente e laroxyl
Buonasera, sono un ragazzo di 28 anni e soffro di una cefalea tensiva di carattere cronico.
Vi racconto brevemente la mia storia.
Il primo attacco l'ho avuto all'età di 19 anni, il dolore era costrittivo e gravativo e persistente sulla fronte sugli occhi.
È perdurata sei mesi nei quali ho assunto una compressa di mutabon mite e una di prazene ogni sera.
Dopo aver cambiato neurologo ho assunto pregabalin (inizialmente una compressa da 25 mg, fino ad arrivare a 150 mg/ die) e i mal di testa sono spariti dopo qualche giorno.
Negli ultimi 8 anni ho avuto in tutto quattro attacchi dalla durata variabile (dai 5 ai 15 giorni).
Purtroppo dalla metà di luglio la cefalea è tornata.
Inizialmente avvertivo dolore e torpore su entrambi gli occhi poi anche una sensazione di casco dietro la nuca e sulla parte alta del collo.
Adesso, rispetto a quando ho avuto il primo attacco, sono in un'altra città e il neurologo da cui sono in cura mi ha prescritto 5mg/ die di laroxyl ogni sera.
Gli effetti sono stati notevoli.
A parte una fluttuazione negativa avvenuta tra il settimo e il nono giorno, il mal di testa è passato del tutto nel giro di venti giorni.
Dopo un mese esatto dall'inizio della terapia, (il 10 Ottobre) una sera, decido di prendere due Oki task per via di un fastidio alla gola che non passava da 4 giorni e dopo circa mezz'ora ho incominciato a sudare, ad avere nausea, un leggero mal di testa e sono andato di corpo per 3 volte.
Per i due giorni successivi avevo una leggera nausea e difficoltà digestiva e il mal di testa si era intensificato: dolore sugli occhi e in zona retroculare, più intenso sulla parte sinistra del cranio e leggero casco dietro la nuca.
Il neurologo per il momento mi ha detto di insistere con la terapia, in quanto ipotizza una reazione avversa all'oki.
Adesso il mal di testa è leggero, al mattino è quasi inesistente, sento un maggiore torpore sull'occhio sinistro, ma in generale il mal di testa è fluttuante " migrante" e a volte sento delle piccole "fitte" su varie zone del cranio.
Adesso, le mi domande sono diverse: è possibile che dopo un ottima resa del farmaco nel primo mese le cefalea torni?
È la stessa cefalea?
È possibile che l'oki abbia avuto una reazione avversa tale da farmi tornare il mal di testa (io non assumo da molto tempo l'oki, a volte è capitato che mi desse un po' di male allo stomaco)?
È giusto insistere con il laroxyl?
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Vi racconto brevemente la mia storia.
Il primo attacco l'ho avuto all'età di 19 anni, il dolore era costrittivo e gravativo e persistente sulla fronte sugli occhi.
È perdurata sei mesi nei quali ho assunto una compressa di mutabon mite e una di prazene ogni sera.
Dopo aver cambiato neurologo ho assunto pregabalin (inizialmente una compressa da 25 mg, fino ad arrivare a 150 mg/ die) e i mal di testa sono spariti dopo qualche giorno.
Negli ultimi 8 anni ho avuto in tutto quattro attacchi dalla durata variabile (dai 5 ai 15 giorni).
Purtroppo dalla metà di luglio la cefalea è tornata.
Inizialmente avvertivo dolore e torpore su entrambi gli occhi poi anche una sensazione di casco dietro la nuca e sulla parte alta del collo.
Adesso, rispetto a quando ho avuto il primo attacco, sono in un'altra città e il neurologo da cui sono in cura mi ha prescritto 5mg/ die di laroxyl ogni sera.
Gli effetti sono stati notevoli.
A parte una fluttuazione negativa avvenuta tra il settimo e il nono giorno, il mal di testa è passato del tutto nel giro di venti giorni.
Dopo un mese esatto dall'inizio della terapia, (il 10 Ottobre) una sera, decido di prendere due Oki task per via di un fastidio alla gola che non passava da 4 giorni e dopo circa mezz'ora ho incominciato a sudare, ad avere nausea, un leggero mal di testa e sono andato di corpo per 3 volte.
Per i due giorni successivi avevo una leggera nausea e difficoltà digestiva e il mal di testa si era intensificato: dolore sugli occhi e in zona retroculare, più intenso sulla parte sinistra del cranio e leggero casco dietro la nuca.
Il neurologo per il momento mi ha detto di insistere con la terapia, in quanto ipotizza una reazione avversa all'oki.
Adesso il mal di testa è leggero, al mattino è quasi inesistente, sento un maggiore torpore sull'occhio sinistro, ma in generale il mal di testa è fluttuante " migrante" e a volte sento delle piccole "fitte" su varie zone del cranio.
Adesso, le mi domande sono diverse: è possibile che dopo un ottima resa del farmaco nel primo mese le cefalea torni?
È la stessa cefalea?
È possibile che l'oki abbia avuto una reazione avversa tale da farmi tornare il mal di testa (io non assumo da molto tempo l'oki, a volte è capitato che mi desse un po' di male allo stomaco)?
È giusto insistere con il laroxyl?
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
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Gentile utente, nonostante un buon trattamento farmacologico, un episodio di cefalea può tornare in presenza di fattori scatenanti che possono essere sia personali (di salute fisica o stress intenso) che ambientali.
al momento che antidolorifico antinfiammatorio le dà problemi gastrici è importante è che lei consulti il suo medico di famiglia per impostare una terapia gastroprotezione adeguata.
Al rpresentarsi dei sintomi dolorosi è necessario che si sottoponga visita specialistica neurologica per un esame clinico e per valutare un'eventuale integrazione o modificazione terapia farmacologica attuale.
Per quanto riguarda le cefalee, poiché sono spesso ricorrenti, una buona terapia farmacologica prescritta dallo specialista, è consigliabile una psicoterapia analitica di supporto sia per poter prevenire le crisi di ansia o depressive dovuta al dolore emicranico, sia per far fronte agli aspetti traumatici che l'emicrania stessa causa. Ogni dolore recidivante o cronico si giova molto del trattamento psicoterapeutico analitico anche per un migliore controllo dei sintomi.
al momento che antidolorifico antinfiammatorio le dà problemi gastrici è importante è che lei consulti il suo medico di famiglia per impostare una terapia gastroprotezione adeguata.
Al rpresentarsi dei sintomi dolorosi è necessario che si sottoponga visita specialistica neurologica per un esame clinico e per valutare un'eventuale integrazione o modificazione terapia farmacologica attuale.
Per quanto riguarda le cefalee, poiché sono spesso ricorrenti, una buona terapia farmacologica prescritta dallo specialista, è consigliabile una psicoterapia analitica di supporto sia per poter prevenire le crisi di ansia o depressive dovuta al dolore emicranico, sia per far fronte agli aspetti traumatici che l'emicrania stessa causa. Ogni dolore recidivante o cronico si giova molto del trattamento psicoterapeutico analitico anche per un migliore controllo dei sintomi.
Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.
Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo
[#2]
Utente
Buonasera dottoressa,
la ringrazio per la risposta, ma ritengo fare delle precisazioni.
Io non prendo antidolorifici solitamente perché non ha alcun effetto positivo sulle cefalee.
Le cefalee non le ho avute con grande frequenza, in 9 anni 4 episodi di cui 2 durati meno di 10 giorni.
Nel caso di cui le parlavo nella precedente richiesta di consulto, i mal di testa sono sopraggiunti mezz'ora dopo l'assunzione dell'oki in questione. Quindi, mi chiedevo se non le avesse scatenate il farmaco, che in concomitanza mi ha scatenato anche dei problemi gastrici. Per 3-4 giorni il dolore è stato piuttosto marcato, avevo un po' di nausea e la cefalea la riferivo soprattutto nella parte destra del cranio e sull'occhio destro. Nei giorni successivi il dolore si è attenuato fino a scomparire dopo una decina di giorni. Inoltre accusavo una leggera fonofobia, anch'essa scomparsa definitivamente.
Il neurologo ipotizza che l'oki ha innescato una sorta di stress all'organismo scatenando anche una delle mie cefalee tipiche.
La informo inoltre che sto seguendo una psicoterapia da circa due mesi e che continuerò in quanto credo possa sortire effetti positivi.
La ringrazio infinitamente per la sua attenzione.
Saluti.
la ringrazio per la risposta, ma ritengo fare delle precisazioni.
Io non prendo antidolorifici solitamente perché non ha alcun effetto positivo sulle cefalee.
Le cefalee non le ho avute con grande frequenza, in 9 anni 4 episodi di cui 2 durati meno di 10 giorni.
Nel caso di cui le parlavo nella precedente richiesta di consulto, i mal di testa sono sopraggiunti mezz'ora dopo l'assunzione dell'oki in questione. Quindi, mi chiedevo se non le avesse scatenate il farmaco, che in concomitanza mi ha scatenato anche dei problemi gastrici. Per 3-4 giorni il dolore è stato piuttosto marcato, avevo un po' di nausea e la cefalea la riferivo soprattutto nella parte destra del cranio e sull'occhio destro. Nei giorni successivi il dolore si è attenuato fino a scomparire dopo una decina di giorni. Inoltre accusavo una leggera fonofobia, anch'essa scomparsa definitivamente.
Il neurologo ipotizza che l'oki ha innescato una sorta di stress all'organismo scatenando anche una delle mie cefalee tipiche.
La informo inoltre che sto seguendo una psicoterapia da circa due mesi e che continuerò in quanto credo possa sortire effetti positivi.
La ringrazio infinitamente per la sua attenzione.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.4k visite dal 18/10/2020.
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Approfondimento su Cefalea
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