Deficit spe e spi
Buongiorno,
Dopo un lungo periodo di ricovero (70 gg, di cui almeno 30 allettata in quanto incosciente), sono stata dimessa a fine agosto.
Per via di uno stupor mi ritrovo ora con un deficit totale bilaterale dello SPE e dello SPI (a sx solo parziale).
Questo mi causa piede cadente (per cui non riesco a muovere in su la punta e le dita dei piedi) , insensibilità a parte delle gambe inferiori e dolori allucinanti sul lato dx, specie al piede e al di sotto della coscia.
La neurologa, con EMG alla mano e considerata la mia giovane età (21 anni) si dice ottimista per la mia guarigione.
Mi piacerebbe però avere un parere esterno.
La domanda che vi pongo è: in quanto tempo passeranno questi dolori?
E in quanto avverrà indicativamente il recupero del movimento dei piedi, delle caviglie e la sensibilità?
Aggiungo che attualmente mi sto impegnando in un percorso di fiokinesiterapia, utilizzo dei tutori bassi ad entrambi i piedi e una stampella per deambulare.
Per i dolori prendo la lirica in dosi ridotte (25 mg al mattino e 50 la sera) in quanto ho una sensibilità particolare ai farmaci (motivo per cui sono rimasta ricoverata per un semplice attacco di panico, trasformatosi in un incubo per l'incompetenza di alcuni medici che, oltre ad aver sbagliato diagnosi, non si sono accorti di un grave effetto collaterale che avevo sviluppato).
La mia vita si è trasformata in un incubo, spero di ricevere da voi una speranza.
Grazie per l'attenzione.
Vittoria
Dopo un lungo periodo di ricovero (70 gg, di cui almeno 30 allettata in quanto incosciente), sono stata dimessa a fine agosto.
Per via di uno stupor mi ritrovo ora con un deficit totale bilaterale dello SPE e dello SPI (a sx solo parziale).
Questo mi causa piede cadente (per cui non riesco a muovere in su la punta e le dita dei piedi) , insensibilità a parte delle gambe inferiori e dolori allucinanti sul lato dx, specie al piede e al di sotto della coscia.
La neurologa, con EMG alla mano e considerata la mia giovane età (21 anni) si dice ottimista per la mia guarigione.
Mi piacerebbe però avere un parere esterno.
La domanda che vi pongo è: in quanto tempo passeranno questi dolori?
E in quanto avverrà indicativamente il recupero del movimento dei piedi, delle caviglie e la sensibilità?
Aggiungo che attualmente mi sto impegnando in un percorso di fiokinesiterapia, utilizzo dei tutori bassi ad entrambi i piedi e una stampella per deambulare.
Per i dolori prendo la lirica in dosi ridotte (25 mg al mattino e 50 la sera) in quanto ho una sensibilità particolare ai farmaci (motivo per cui sono rimasta ricoverata per un semplice attacco di panico, trasformatosi in un incubo per l'incompetenza di alcuni medici che, oltre ad aver sbagliato diagnosi, non si sono accorti di un grave effetto collaterale che avevo sviluppato).
La mia vita si è trasformata in un incubo, spero di ricevere da voi una speranza.
Grazie per l'attenzione.
Vittoria
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Gentile Paziente,
cerco di di interpretare dalla sua anamnesi "Dopo un lungo periodo di ricovero (70 gg, di cui almeno 30 allettata in quanto incosciente)" la patogenesi di questa lesione coinvolgente i nervi tibiale e peroniero comune (SPI e SPE), ed ipotizzo che possa essersi trattato di una prolungata compressione sul nervo ischiatico a livello del cavo popliteo. La presenza di dolore è un elemento clinico caratteristico, unitamente all'impotenza funzionale ed al deficit sensitivo. La terapia conservativa che lei sta già effettuando dovrebbe comportare nel giro di mesi un ripristino graduale e progressivo della funzionalità. La via più attendibile di follow-up è, a parte la valutazione clinica, l'esame EMG.
Prosegua con coraggio ed ottimismo le cure e sarà di certo ricompensata dai risultati che, anche per la sua giovanissima età, non dovrebbero mancare.
Cordialmente
cerco di di interpretare dalla sua anamnesi "Dopo un lungo periodo di ricovero (70 gg, di cui almeno 30 allettata in quanto incosciente)" la patogenesi di questa lesione coinvolgente i nervi tibiale e peroniero comune (SPI e SPE), ed ipotizzo che possa essersi trattato di una prolungata compressione sul nervo ischiatico a livello del cavo popliteo. La presenza di dolore è un elemento clinico caratteristico, unitamente all'impotenza funzionale ed al deficit sensitivo. La terapia conservativa che lei sta già effettuando dovrebbe comportare nel giro di mesi un ripristino graduale e progressivo della funzionalità. La via più attendibile di follow-up è, a parte la valutazione clinica, l'esame EMG.
Prosegua con coraggio ed ottimismo le cure e sarà di certo ricompensata dai risultati che, anche per la sua giovanissima età, non dovrebbero mancare.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.7k visite dal 08/10/2020.
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