Ipersonnia secondaria a deprivazione di sonno

Salve, da 4 anni soffro di crisi di ipersonnia della durata di 1 o 2 giorni che si verificano una a metà mese e una dopo 10 giorni.
Sono così regolari che riesco sempre a prevedere con abbastanza precisione quando avviene la crisi.
In questi momenti ho forte sonnolenza, nausea, inappetenza, mal di testa, dormo tutto il pomeriggio (circa 4 ore) e la sera mi addormento abbastanza presto e dormo altre 12/13.
Sono andata in un centro del sonno dove un medico, al primo consulto, ha fatto un'ipotesi di ipersonnia primaria ricorrente.
Durante il ricovero, fatto per verificare questa ipotesi, ho fatto i seguenti esami: esami del sangue, esame polisonnografico dinamico (48h), monitoraggio video-eeg prolungato (48h), risonanza magnetica senza contrasto, test delle latenze multiple del sonno, punteggio sonnolenza con la scala di epworth e breve colloquio con una psichiatra. Nel test delle latenze multiple sono riuscita a addormentarmi entro il tempo per tutte e 5 le prove e la scala di epworth ha evidenziato una sonnolenza lievemente patologica, il resto era tutto nella norma tranne una moderata insonnia. Il medico, visionando tutto gli esami, ha escluso qualunque forma di ipersonnia primaria e sono stata dimessa con la diagnosi di ipersonnia secondaria a deprivazione di sonno dovuta a insonnia di mantenimento. Per risolvere l'insonnia e quindi le crisi di ipersonnia ad essa dovute, mi è stato prescritto il trittico che ha risolto la causa primaria (l'insonnia) ma non quella secondaria (ipersonnia). Le crisi di ipersonnia infatti sono ancora presenti e il neurologo mi ha fatto capire che non sa che pesci pigliare. Si è quindi spostato su una possibile causa psicologica e vuole avere il parere dello psicologo dal quale vado già da diverso tempo. Vorrei chiedervi se non sarebbe il caso di rivolgersi ad un altro centro del sonno poiché qui il neurologo mi è sembrato molto in difficoltà e pur capendo che un medico deve prendere in considerazione tutte le possibili cause, quella psicologica mi sembra solo un ripiego.
Grazie mille
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Gentile Paziente,
l'ipersonnia idiopatica è una malattia di interesse neurologico ed è un disturbo cronico che non può essere configurabile con quello descritto da lei, ad occorrenza sporadica a cadenza più o meno bimensile. I risultati delle indagini da lei effettuate hanno consentito ai colleghi che l'hanno seguita di porre una diagnosi di ipersonnia secondaria di cui non sembra abbastanza convinta per cui chiede dove poter effettuare ulteriori approfondimenti. Occorre al riguardo tenere conto che l'ipersonnia idiopatica è alquanto difficile da diagnosticare, specialmente in una fase iniziale, in ragione del fatto che esistono molti altre condizioni che possono causare un'eccessiva sonnolenza diurna, per cui è spesso una diagnosi per esclusione, nel senso che va posta la diagnosi differenziale con altri disturbi del sonno espressi da eccessiva sonnolenza diurna. Si potrebbe verificare attraverso un esame del liquor cefalo-rachidiano se esiste un adeguato livello di ipocretina/oressina (per escludere narcolessia con cataplessia) oppure un'anomala iperreattività dei recettori GABA, ma questo ben pochi laboratori sono in condizioni di poterlo fare.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta dottore. La cosa migliore quindi è rimanere in questo centro e sperare in una diagnosi più o meno certa? Ho paura che una tale deprivazione di sonno (se fosse davvero questa la causa dell'ipersonnia), a lungo andare possa avere delle conseguenze importanti sull'organismo
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
A dire il vero, dal suo racconto a me parrebbe piuttosto che lei appartenga alla categoria dei "lunghi dormitori" a fasi alterne, ciò rientrerebbe pertanto nelle varianti della norma.
Auguri e cordiali saluti
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