Sindrome vertiginosa acuta e deambulazione

Questa storia inizia il 6 settembre 2019.

Nausea e vomito sono stati i primi sintomi che ricordo di aver accusato, accompagnati da un senso di sbandamento che ancora oggi mi accompagna e che non saprei descrivere con altri termini, se non descrivendola come una sensazione di camminare sulla superficie di una barca scossa dalle onde.

Il medico del pronto soccorso dove mi recai per una prima visita mi diagnosticò una crisi ipertensiva e mi suggerì un holter pressorio ed un elettrocardiogramma che hanno rivelato un’ipertensione di grado lieve e una tachicardia per i quali mi sono stati prescritti Blopresid e Cardicor che ho assunto per circa dieci giorni.
Ma l’instabilità nella camminata persisteva, insieme all’insorgere improvviso di parestesie alle mani, tanto da convincermi a sottopormi, ad una visita otorinolaringoiatrica e neurologica.
L’otorino si limitò a ricercare l’eventuale presenza di tappi di cerume nelle orecchie o infiammazioni alla laringe.
Dopo il responso negativo di questa prima osservazione passò alla valutazione della camminata e della postura da fermo che rivelarono già una prima occhiata un segno di Romberg.
Mi prescrisse esame vestibolare, esame audiometrico, visita neurologica.
Venne fuori un calo percettivo dell’udito all’orecchio destro e un head shaking test positivo con presenza di ny a sinistra.
Insomma, una sindrome vertiginosa acuta che convinse il tecnico audiometrista a suggerirmi di ritornare dall’otorino, a prescindere dal responso della visita neurologica.

La neurologa dopo una prima visita dalla quale è emersa una debolezza dei ROT, mi suggerisce elettromiografia/elettroneurografia ai quattro arti, risonanza magnetica encefalica con mezzo di contrasto ed esami ematochimici di routine comprensivi di CH e funzionalità tiroidea.
Nulla è venuto fuori, a parte un tunnel carpale bilaterale evidenziato dall’elettromiografia.
Nulla che giustificasse quella camminata barcollante, quell’appena percettibile sensazione di intorpidimento alle dita dei piedi.
Oggetto della seconda visita neurologica fu la valutazione di tutti esami fatti dai quali risultava possibile escludere le malattie più importanti e cominciare a prendere in considerazione l’ipotesi di una terapia antidepressiva a base di Duloxetina da assumere per tre mesi, un percorso psicoterapeutico e, per quanto concerne il tunnel carpale, la valutazione di un neurochirurgo.

La duloxetina l’ho assunta per il primo mese senza provare alcun beneficio; solo dopo diverse settimane mi sono deciso a sostituirla con l’iperico, mentre la visita neurochirurgica non mi è stato ancora possibile effettuarla per mancanza di tempo.
Ma intanto i problemi di equilibrio non accennavano a diminuire e insieme a questi ho iniziato a sperimentare piccole scosse notturne alle gambe e le prime cadute durante il giorno.
Oggi, a circa undici mesi di distanza dall’esordio di questa misteriosa quanto sfiancante condizione, mi trovo a dover ancora combattere per stare in piedi.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Egregio Paziente,
la sua storia clinica per il vero è complessa anche se sembra di dedurre che nell'intera fenomenologia riferita l'elemento che la preoccupa maggiormente sia costituito dal disturbo dell'equilibrio. La positività alle manovre evocative di Dix-Hallpike potrebbe far ipotizzare una cupolilitiasi che, tuttavia, sarebbe messa in dubbio dalla persistenza nella deambulazione del senso di vertigine. A ciò si aggiunga il fenomeno costituito da "piccole scosse notturne alle gambe e le prime cadute durante il giorno" che lasciano supporre una condizione clinica, da accertare clinicamente, che è ancor di più estranea alla vertigine parossistica posizionale.
Darle indicazioni attraverso un consulto online è davvero arduo, e seppure lei si sia già sottoposto a più di una valutazione neurologica, ritengo che il problema possa essere affrontato solo attraverso un confronto clinico diretto con il neurologo.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Egregio dottore,
innanzitutto la ringrazio per la cortese e tempestiva risposta, che per la verità non si discosta di molto da quella datami dall’ortopedico al quale di mia sponte mi sono rivolto in questi giorni. In effetti anche lui, dopo aver letto del buon esito degli esami strumentali e non avendo rilevato nulla di anomalo a livello ortopedico (a parte una debolezza ai quadricipiti e una difficoltà a risalire dalla posizione accovacciata peraltro già rilevata nel corso della prima visita neurologica), ha ritenuto di dovermi reindirizzare verso un ulteriore controllo neurologico e un completamento degli esami tramite RMN midollare. Lo ha definito un problema di natura squisitamente muscolare, che chiamerebbe in causa una serie infinita di altre patologie (miopatie, disturbi a livello cervicale, cerebellare ecc.). Insomma, si direbbe un cane che si morde la coda. Siamo di nuovo al punto di partenza.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, poiché il suo disturbo permane da un anno nonostante le indagini e le cure del caso, le suggerirei di non trascurare una possibile causa di vertigine spesso dimenticata: la disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) . Del resto anche la letteratura scientifica riferisce che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatria non sono sostenuti da problemi otologici, o non se ne trova la soluzione, è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione.
Una vertigine può essere sostenuta anche da problemi alla colonna cervicale, a causa dell’insufficiente apporto di sangue causato da una cattiva postura del collo. E’ però necessario considerare che la problematica della colonna vertebrale non é sempre isolata e fine a se stessa, ma inserita nel generale contesto posturale dell'intera struttura corporea. Può essere considerata, in molti casi, un sistema di compenso di malposizioni che intervengono nei distretti inferiori (bacino, ginocchia, caviglie, piedi) solitamente chiamate "Ascendenti", o superiori (malocclusione dentaria con malposizione mandibolare sopratutto) solitamente denominate "Discendenti".
Oltre a proseguire le indagini in campo ORL e neurologico, le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo, che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), di rapporti fra questa e l'orecchio e di postura: non tutti i dentisti coltivano queste sottospecialità: nel suo caso potrebbe essere in gioco una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) destra, cioè omolaterale all'orecchio più coinvolto.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet, alla pagina Patologie trattate- Patologie dell'Orecchio" e dolori cervicali , e leggendo gli articoli linkati qui sotto: se si riconosce in qualche modo nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Egregio Paziente,
La esorto a non prendere vie traverse, come le viene in modo inopportuno suggerito dal collega che si è inserito nel consulto, ma proceda con indagini neurodiagnostiche serie, come le è stato appunto consigliato anche dal collega ortopedico, onde pervenire ad una corretta definizione diagnostica della tendenza a cadere che, con buona pace del collega predetto, non può certo dipendere dai denti!
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.9k 2.4k
Gentile Utente,

intervengo solo per rafforzare il concetto.
Concordo perfettamente con quanto Le ha consigliato il Collega Dr. Colangelo, uno dei più stimati Specialisti di Medicitalia.
Segua le sue indicazioni e non prenda come Le è stato correttamente detto "vie traverse".

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Gentilissimi,
lungi da me l’idea di percorrere strade traverse, anche se sono più di vent’anni che non mi faccio vedere da un dentista (e sarebbe anche ora che lo facessi visto che più di un anno fa mi si è rotto un molare). Leggo nelle vostre risposte che non è stata riservata alcuna attenzione a due interrogativi che ancora oggi mi lasciano perplesso:
1) È solo un caso che il tunnel carpale bilaterale si sia manifestato insieme al disequilibrio ed ai problemi nella deambulazione o i due fatti sono legati?
2) Perché la neurologa al termine di questi accertamenti mi ha proposto di intraprendere la terapia antidepressiva e cognitivo comportamentale, anziché indirizzarmi verso ulteriori approfondimenti neurodiagnostici?

Vi ringrazio in anticipo per la risposta
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
La sindrome da "entrapment" del nervo mediano al di sotto del legamento trasverso del carpo, nota come sindrome del tunnel carpale, essendo un'affezione del sistema nervoso periferico prescinde completamente dal disturbo dell'equilibrio, che riconosce una sua patogenesi a livello di strutture intracraniche da definirsi attraverso inquadramento clinico specifico.
Le motivazioni che possano aver mosso il suo specialista di riferimento alla decisione di trattarla nel modo da lei riferito non sono ovviamente note ma se lei si è rivolto ad un sito medico per un consulto evidentemente avverte l'esigenza di una seconda opinione, che possa gettare luce nuova sulla sua problematica.
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Dottor Colangelo mi scusi, secondo lei cos'altro manca per inquadrare clinicamente il mio problema, a parte la RMN midollare consigliatami di recente dall'ortopedico? Le devo confessare che questo consulto mi ha portato più confusione di quanta non ne avessi prima.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Caro paziente,
Lei ha perfettamente ragione a sentirsi confuso ma io non sono responsabile di queste ingiustificate ingerenze nel consulto, basate su arzigogolate quanto pasticciate interpretazioni fisiopatologiche, che ottengono il solo risultato di disorientare il paziente.
Il caso che lei espone dovrebbe essere inquadrato in modo corretto attraverso un'anamnesi accurata, uno scrupoloso esame neurologico, valutando le indagini eseguite ed indicando, come acutamente ha già intuito l'ortopedico, l'esecuzione di una RM del rachide in toto.
Sarò ben lieto se vorrà riferirmi gli esiti dei futuri accertamenti.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Esimio dottor Colangelo,
La ringrazio infinitamente delle attenzioni che mi sta dedicando e dei suoi apprezzabilissimi sforzi di indicarmi, nei limiti oggettivi del consulto a distanza, una via sicura di identificazione del problema.
Seguirò il suo consiglio ed approfondirò con ulteriori indagini cliniche e strumentali, nella speranza di potere però pervenire a delle conclusioni più rassicuranti delle sue infauste ipotesi sull'origine intracranica del mio disturbo.
Cordialmente
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Non aggiungiamo, La prego, confusione a questo consulto: io non ho mai fatto cenno ad alcuna ipotesi "infausta" di origine intracranica del problema. Appena può si metta in contatto con un neurologo che la instradi in maniera appropriata alla definizione diagnostica della sua problematica.
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Carissimi.
vi scrivo per aggiornarvi sulla mia complessa situazione.
Nei giorni scorsi mi sono sottoposto ad una visita neurochirurgica presso lo studio di uno specialista della mia città.
Eccovi l'esito:
"Tetraparesi spastica da circa un anno che giunge per sospetto tunnel carpale (??!!). Non ha mai realizzato imaging cervicale, ha eseguito RM encefalo di cui leggo il referto ma non valuto le immagini che risulta normale.

Esame neurologico: spasticità arti inferiori e riflessi normali arti superiori.
Si consiglia:
RM colonna cervicale con MDC
Lucen 40 mg cp
! cp a digiuno per 7 gg
Medrol 4 mg cp
! cp dopo colazione e dopo cena per 5 gg poi solo dopo colazione."
A voli le valutazioni
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Il caso tende come vede a chiarirsi attraverso questa valutazione effettuata dal collega cui si è rivolto e che ha consentito di evidenziare il reale quadro clinico e di ipotizzare una attendibile causa della sua sintomatologia. Proceda con le indagini che le sono state indicate e, se vuole, ne tenga informati il sottoscritto ed il mio illustre Collega Ferraloro, che ha anche preso parte al consulto.
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.9k 2.4k
Gentile Utente,

quindi il consiglio di non prendere vie traverse che Le avevamo dato in questo consulto era corretto, l'illustre Collega Colangelo aveva brillantemente intuito il problema, come peraltro l'ortopedico che ha avuto però l’indubbio vantaggio di averLa visitata.
Adesso lascio il consulto per eventuali future risposte al Dr. Colangelo che inizialmente lo aveva preso in carico.

Cordiali saluti e auguri
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Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Gentili dottori,
Visto che siamo in tema di riconoscimenti, mi permetto di segnalare anche la brillante intuizione del mio medico di base il quale, ancora prima che io iniziassi questo lungo e complesso calvario diagnostico, aveva teorizzato l'origine dei miei malesseri proprio nella colonna cervicale. A suo tempo non presi in grande considerazione l'ipotesi poiché avevo la mente completamente offuscata dalla paura della sclerosi multipla e di altre pericolose patologie neurodegenerative. Ma ora comincio finalmente a vedere la luce in fondo a questo tunnel di incertezze e più evidente mi sarà questa luce quando avrò appreso l'esito della RM che ho prenotato per martedì.
Ci aggiorneremo
Grazie a tutti
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Concordo con lei, mio caro concittadino, sull'acume diagnostico mostrato dal suo medico di base. Attendo i dettagli dell'indagine che si accinge ad effettuare.
Cordiali saluti
[#17]
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Gentili,
Questo in sintesi l'esito della RM del tratto cervicale:
Accentuazione della fisiologica lordosi cervicale
Non apprezzabili alterazioni morfostrutturali a carico dei metameri cervicali
Canale spinale e canali di coniugazione di ampiezza normale
Modica protrusione posteriore paramediana sinistra del disco intersomatico C3-C4
Lieve protrusione posteriore paramediana destra del disco intersomatico C5-C6
Non evidenti ernie e/o protrusioni discali ai restanti livelli esplorati
Midollo spinale cervicale di normale morfologia, dimensioni e segnale
Assenti aree di patologica impregnazione dopo mdc ev
Cordialmente