Necessità o meno di usare cardioaspirina
Gentile neurologo, mia mamma di 66 anni 1, 55 cm X 52 kg è ipertesa da anni e assume lodoz 2, 5 + (6, 25 idrocl.
) la mattina e blopress 24 mg il pomeriggio.
Purtroppo nessun cardiologo è riuscito a prescriverle un trattamento farmacologico che consente il controllo della pressione durante tutto il giorno intorno ai 120 mmHg nella massima.
Spesso la pressione sale a 140 a volte 150mmhg, è una pressione ballerina e a volte la mamma lamenta capogiri, fastidi allla nuca, acufeni.
Poi la pressione torna sui 120 mmhg e i sintomi svaniscono, ma in maniera instabile.
Ogni giorno la situazione pressoria può cambiare senza motivo.
Ha eseguito per caso, nell 'agosto 2019 una risonanza dell'encefalo che ha riscontrato:
"In sede sovra-tentoriale bilateralmente si evidenziano multiple areole di elevata intensità di segnale, nelle immagini a TR lungo, da riferire a fenomeni di gliosi, su verosimile base microangiopatica.
Non aree di alterata diffusività molecolare compatibili con lesioni ischemiche di recente insorgenza.
Il sistema ventircolare è in asse normovolumetrico.
Aumento degli spazi liquorali sub-aracnoidei della base e della volta cranica, per modesti fenomeni di atrofia.
Nella norma l'emergenza del pacchetto stato acustico-facciale, bilateralmente".
Il neurologo, pertanto, ha consigliato di assumere cardioaspirina, anche se ci ha detto che piccole ischemie sono riscontrabili un po' in tutte le persone a quell'età.
Ha dunque consigliato di suggerire al cardiologo la prescrizione della cardioaspirina.
Lei non sa cosa fare perché la cardioaspirina agevola il sanguinamento e teme emorraggie anche cerebrali in caso di picchi pressori.
E' vero che alla sua età è normale avere piccole ischemie?
Il suo cardiologo non ha nemmeno voluto leggere le risultanze della risonanza e non le ha prescritto nulla.
Cosa consigliate di fare?
) la mattina e blopress 24 mg il pomeriggio.
Purtroppo nessun cardiologo è riuscito a prescriverle un trattamento farmacologico che consente il controllo della pressione durante tutto il giorno intorno ai 120 mmHg nella massima.
Spesso la pressione sale a 140 a volte 150mmhg, è una pressione ballerina e a volte la mamma lamenta capogiri, fastidi allla nuca, acufeni.
Poi la pressione torna sui 120 mmhg e i sintomi svaniscono, ma in maniera instabile.
Ogni giorno la situazione pressoria può cambiare senza motivo.
Ha eseguito per caso, nell 'agosto 2019 una risonanza dell'encefalo che ha riscontrato:
"In sede sovra-tentoriale bilateralmente si evidenziano multiple areole di elevata intensità di segnale, nelle immagini a TR lungo, da riferire a fenomeni di gliosi, su verosimile base microangiopatica.
Non aree di alterata diffusività molecolare compatibili con lesioni ischemiche di recente insorgenza.
Il sistema ventircolare è in asse normovolumetrico.
Aumento degli spazi liquorali sub-aracnoidei della base e della volta cranica, per modesti fenomeni di atrofia.
Nella norma l'emergenza del pacchetto stato acustico-facciale, bilateralmente".
Il neurologo, pertanto, ha consigliato di assumere cardioaspirina, anche se ci ha detto che piccole ischemie sono riscontrabili un po' in tutte le persone a quell'età.
Ha dunque consigliato di suggerire al cardiologo la prescrizione della cardioaspirina.
Lei non sa cosa fare perché la cardioaspirina agevola il sanguinamento e teme emorraggie anche cerebrali in caso di picchi pressori.
E' vero che alla sua età è normale avere piccole ischemie?
Il suo cardiologo non ha nemmeno voluto leggere le risultanze della risonanza e non le ha prescritto nulla.
Cosa consigliate di fare?
[#1]
Gentile Utente,
la presenza di alterazioni encefaliche su base microangiopatica, proprio in un soggetto peraltro iperteso e con pressione arteriosa non completamente controllata dalla terapia, in generale è un’indicazione alla terapia antiaggregante.
Esistono delle formulazioni anche a basso dosaggio in cui il rischio emorragico è molto basso ma soprattutto è inferiore a quello ischemico senza alcuna terapia.
La decisione spetta anche al neurologo, non necessariamente al cardiologo.
Cordiali saluti
la presenza di alterazioni encefaliche su base microangiopatica, proprio in un soggetto peraltro iperteso e con pressione arteriosa non completamente controllata dalla terapia, in generale è un’indicazione alla terapia antiaggregante.
Esistono delle formulazioni anche a basso dosaggio in cui il rischio emorragico è molto basso ma soprattutto è inferiore a quello ischemico senza alcuna terapia.
La decisione spetta anche al neurologo, non necessariamente al cardiologo.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Ex utente
Mi sembra di comprendere che si tratta di una decisione non facile, mi chiedo se per scegliere con maggiore consapevolezza esistano esami utili, ad esempio volti a verificare l'esistenza di trombi. Ho sentito parlare di ecocolor doppler tronchi sopraortici. Non so neanche cosa significhi, e a chi affidarmi, il neurologo non sembra volersi assumere la responsabilità e il cardiologo nemmeno.
[#3]
Gentile Utente,
a 66 anni un ecodoppler dei vasi sovraortici è indicato, ne parli col medico curante.
Per il resto non possiamo essere noi a distanza a consigliare un farmaco in un soggetto che non si conosce.
Faccia fare anche gli esami ematici per i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia più quelli di routine come l'emocromo completo, aggiungendo l'omocisteina.
Cordialmente
a 66 anni un ecodoppler dei vasi sovraortici è indicato, ne parli col medico curante.
Per il resto non possiamo essere noi a distanza a consigliare un farmaco in un soggetto che non si conosce.
Faccia fare anche gli esami ematici per i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia più quelli di routine come l'emocromo completo, aggiungendo l'omocisteina.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.1k visite dal 01/06/2020.
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