Assunzione del farmaco lyrica per cefalea e emicrania
Gentili dottori, da quasi un anno assumo Lyrica per cefalea invalidante, un calore quasi onnipresente sull'arcata sopraccigliare lato sinistro che ciclicamente, più o meno una volta al mese, si infiamma diventando crisi che mi mettono ko per un giorno buono.
Probabilmente è un male di natura psicosomatica, legato a uno stile di vita particolarmente stressante, poiché tutti gli esami diagnostici (maxillo facciale, risonanza RX al cervello, esami di odontoiatria) hanno escluso patologie organiche.
Un neurologo circa 4 anni fa mi diagnosticò la nevralgia del trigemino, ma la sua cura di Tegretol non sortì alcun effetto, così compresi che il problema non era il trigemino.
Prima il Gabapentin, e poi il Lyrica, si sono rivelati invece molto efficaci, almeno nell'attenuare il livello del dolore.
Questi farmaci mi sono stati prescritti dallo psichiatra presso cui ero in cura, e successivamente confermati dal medico di base.
A maggio 2019 assumevo Lyrica tre compresse da 75 mg (dopo colazione, dopo pranzo e dopo cena).
Da febbraio 2020 sono sceso a 2 compresse da 75 mg, una dopo colazione, una dopo cena.
Definito il quadro, ho due semplici domande da sottoporre.
La prima é: se sono incerto di aver assunto la compressa mattutina, è meglio secondo voi prenderne una il pomeriggio e l'altra dopo cena, con il rischio di averne assunte per un giorno 3x75 mg, oppure, sempre nel dubbio, limitarsi alla compressa serale con il rischio per un giorno di aver preso una sola compressa invece di due?
La seconda domanda, un po' più complessa, è la seguente.
Con il mio medico sto valutando di calare ulteriormente il dosaggio per poi dismettere il farmaco, sulla base dell'idea che se di crisi violente ne subisco una o al massimo due al mese, forse invece di intossicarmi tutti i giorno con il Lyrica, potrebbe essere preferibile, al momento della crisi assumere una o due compresse da 20 mg di Toradol.
Oppure prendere Brufen 600mg quando il dolore non è ancora esploso.
Voi che ne pensate?
Grazie e buon lavoro a tutti.
Probabilmente è un male di natura psicosomatica, legato a uno stile di vita particolarmente stressante, poiché tutti gli esami diagnostici (maxillo facciale, risonanza RX al cervello, esami di odontoiatria) hanno escluso patologie organiche.
Un neurologo circa 4 anni fa mi diagnosticò la nevralgia del trigemino, ma la sua cura di Tegretol non sortì alcun effetto, così compresi che il problema non era il trigemino.
Prima il Gabapentin, e poi il Lyrica, si sono rivelati invece molto efficaci, almeno nell'attenuare il livello del dolore.
Questi farmaci mi sono stati prescritti dallo psichiatra presso cui ero in cura, e successivamente confermati dal medico di base.
A maggio 2019 assumevo Lyrica tre compresse da 75 mg (dopo colazione, dopo pranzo e dopo cena).
Da febbraio 2020 sono sceso a 2 compresse da 75 mg, una dopo colazione, una dopo cena.
Definito il quadro, ho due semplici domande da sottoporre.
La prima é: se sono incerto di aver assunto la compressa mattutina, è meglio secondo voi prenderne una il pomeriggio e l'altra dopo cena, con il rischio di averne assunte per un giorno 3x75 mg, oppure, sempre nel dubbio, limitarsi alla compressa serale con il rischio per un giorno di aver preso una sola compressa invece di due?
La seconda domanda, un po' più complessa, è la seguente.
Con il mio medico sto valutando di calare ulteriormente il dosaggio per poi dismettere il farmaco, sulla base dell'idea che se di crisi violente ne subisco una o al massimo due al mese, forse invece di intossicarmi tutti i giorno con il Lyrica, potrebbe essere preferibile, al momento della crisi assumere una o due compresse da 20 mg di Toradol.
Oppure prendere Brufen 600mg quando il dolore non è ancora esploso.
Voi che ne pensate?
Grazie e buon lavoro a tutti.
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Gentile Utente,
1. In caso di dubbio sulla prima somministrazione sarebbe meglio saltarla e prendere soltanto quella della sera.
2. Sempre in accordo col medico curante è una prova che sarebbe utile fare in quanto dopo un anno e con sintomatologia stabilizzata si potrebbe prendere in considerazione la sospensione graduale del farmaco.
Se la sintomatologia dovesse esacerbarsi può sempre riprendere la terapia, con lo stesso farmaco o con un altro.
Cordiali saluti
1. In caso di dubbio sulla prima somministrazione sarebbe meglio saltarla e prendere soltanto quella della sera.
2. Sempre in accordo col medico curante è una prova che sarebbe utile fare in quanto dopo un anno e con sintomatologia stabilizzata si potrebbe prendere in considerazione la sospensione graduale del farmaco.
Se la sintomatologia dovesse esacerbarsi può sempre riprendere la terapia, con lo stesso farmaco o con un altro.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 19.4k visite dal 23/04/2020.
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