Fascicolazioni persistenti ed ingravescenti, esame obiettivo ed emg negativi
Buongiorno, sono un medico (oncologo) che da qualche settimana presenta una serie di disturbi neurologici particolari.
Da circa 2 mesi, in concomitanza di un periodo di forte stress, ho notato la comparsa di fascicolazioni diffuse a tutto il corpo (polpacci, piedi, braccia, dita delle mani, collo, occhio, pettorali, glutei, addominali), con andamento intermittente, in genere di rapida risoluzione per ogni singolo distretto (solo in un paio di occasioni sono durate diverse ore nello stesso punto).
Ho eseguito visita neurologica e circa 20 giorni fa EMG.
In precedenza, in autunno, sono stato seguito dal neurologo per un problema diverso (parestesie migranti) per il quale, data la mia familiarità per sclerosi multipla, scrupolosamente ho eseguito RMN encefalo (negativa), rachicentesi (negativa) e potenziali evocati (sensitivi e motori).
L'unica anomalia di questi esami è stata una velocità di conduzione ai limiti (non ricordo se inferiori o superiori) all'EMG ed ai PEM di un singolo distretto (arto inferiore sinistro); all'EMG non sono state rilevate fascicolazioni.
Dal punto di vista motorio non ho grossi disturbi eccetto una facile affaticabilità (diffusa a tutti i distretti, maggiore all'arto inferiore di destra), ma conduco comunque una vita normale e faccio sport senza grossi problemi.
Ora, dato che ho 32 anni e sono medico (e sicuramente molto ansioso e ipocondriaco), vorrei sapere se in un caso come questo sia utile effettuare ulteriori controlli (se ce ne sono) e/o ripetere a distanza di tempo quelli già effettuati (se ne vale la pena), o se, forse, sia più utile affrontare il problema di ansia che nel frattempo si è fatto decisamente invalidante.
La ringrazio per l'aiuto.
Da circa 2 mesi, in concomitanza di un periodo di forte stress, ho notato la comparsa di fascicolazioni diffuse a tutto il corpo (polpacci, piedi, braccia, dita delle mani, collo, occhio, pettorali, glutei, addominali), con andamento intermittente, in genere di rapida risoluzione per ogni singolo distretto (solo in un paio di occasioni sono durate diverse ore nello stesso punto).
Ho eseguito visita neurologica e circa 20 giorni fa EMG.
In precedenza, in autunno, sono stato seguito dal neurologo per un problema diverso (parestesie migranti) per il quale, data la mia familiarità per sclerosi multipla, scrupolosamente ho eseguito RMN encefalo (negativa), rachicentesi (negativa) e potenziali evocati (sensitivi e motori).
L'unica anomalia di questi esami è stata una velocità di conduzione ai limiti (non ricordo se inferiori o superiori) all'EMG ed ai PEM di un singolo distretto (arto inferiore sinistro); all'EMG non sono state rilevate fascicolazioni.
Dal punto di vista motorio non ho grossi disturbi eccetto una facile affaticabilità (diffusa a tutti i distretti, maggiore all'arto inferiore di destra), ma conduco comunque una vita normale e faccio sport senza grossi problemi.
Ora, dato che ho 32 anni e sono medico (e sicuramente molto ansioso e ipocondriaco), vorrei sapere se in un caso come questo sia utile effettuare ulteriori controlli (se ce ne sono) e/o ripetere a distanza di tempo quelli già effettuati (se ne vale la pena), o se, forse, sia più utile affrontare il problema di ansia che nel frattempo si è fatto decisamente invalidante.
La ringrazio per l'aiuto.
[#1]
Gentile Collega,
da quanto riferisci, cioè una sintomatologia diffusa, visita neurologica ed EMG negative, non vedo motivi di particolare preoccupazione. L’origine ansiosa è probabile e sarebbe anche congrua con l’inizio da circa due mesi (inizio emergenza sanitaria) e con la provincia di residenza (bisogna guardare anche queste piccole cose).
La visita neurologica, in caso di malattia del motoneurone (è quello che temi) dà sempre qualche alterazione sospetta e solitamente più precocemente dell’EMG.
Direi che potresti anche non fare altro (sono già più che sufficienti gli esami diagnostici effettuati) ed affrontare il disturbo ansioso.
Cordiali saluti
da quanto riferisci, cioè una sintomatologia diffusa, visita neurologica ed EMG negative, non vedo motivi di particolare preoccupazione. L’origine ansiosa è probabile e sarebbe anche congrua con l’inizio da circa due mesi (inizio emergenza sanitaria) e con la provincia di residenza (bisogna guardare anche queste piccole cose).
La visita neurologica, in caso di malattia del motoneurone (è quello che temi) dà sempre qualche alterazione sospetta e solitamente più precocemente dell’EMG.
Direi che potresti anche non fare altro (sono già più che sufficienti gli esami diagnostici effettuati) ed affrontare il disturbo ansioso.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Ti ringrazio molto.
Specifico solo ulteriormente la presenza di mialgie (simili a crampi, ma non tali da impedire l'attività) ricorrenti sempre negli stessi muscoli, insorte molti mesi prima delle fascicolazioni, ed infine ti chiedo nella tua esperienza l'andamento temporale di questi quadri: generalmente migliorano trattando il disturbo ansioso (ed anche l'insonnia, che presumo contribuisca) alla base o si stabilizzano ed è più probabile conviverci a lungo?
Grazie ancora e buona giornata.
Specifico solo ulteriormente la presenza di mialgie (simili a crampi, ma non tali da impedire l'attività) ricorrenti sempre negli stessi muscoli, insorte molti mesi prima delle fascicolazioni, ed infine ti chiedo nella tua esperienza l'andamento temporale di questi quadri: generalmente migliorano trattando il disturbo ansioso (ed anche l'insonnia, che presumo contribuisca) alla base o si stabilizzano ed è più probabile conviverci a lungo?
Grazie ancora e buona giornata.
[#3]
Caro Collega,
i dolori (mialgie) sono estranei alla malattia, almeno nei primi stadi, in quanto il problema è esclusivamente motorio (motoneurone).
Riguardo il decorso in seguito a trattamento ansiolitico in senso generale (non riferito solo ai classici ansiolitici=benzodiazepine), è variabile da un soggetto all’altro, con terapie incisive è più probabile una remissione più rapida.
Cordialmente
i dolori (mialgie) sono estranei alla malattia, almeno nei primi stadi, in quanto il problema è esclusivamente motorio (motoneurone).
Riguardo il decorso in seguito a trattamento ansiolitico in senso generale (non riferito solo ai classici ansiolitici=benzodiazepine), è variabile da un soggetto all’altro, con terapie incisive è più probabile una remissione più rapida.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.6k visite dal 21/04/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Sclerosi multipla
Cos'è la sclerosi multipla (SM)? Quali sono le cause della demielinizzazione e i fattori di rischio della malattia? Si possono individuare i sintomi precoci?