Neuropatia arti inferiori

Lo scorso anno ho effettuato una mastectomia per un tumore ormonoresponsivo.
Ho effettuato chemioterapia ed al termine terapia decapeptyl e exemestane.
A gennaio ho interrotto exemestane x 15 giorni su indicazione del L'oncologo perche avevo forti dolori a gambe e piedi.
Nel corso dell'interruzione ho avuto una sciatalgia che ho curato con cortisone.
Poi ho ripreso la terapia anche su consigli ricevuti dal forum fuori di seno sperando in un assestamento.
Purtroppo i dolori sono ricominciato e ho chiamato L'oncologo che mi ha indicato di sospendere exemestane per altri 15 giorni ed eventualmente passare a tamoxifen.
Ho visita in programma.
Nel corso di questa seconda interruzione di exemestane i dolori però non sono passati affatto.
Quindi forse non è exemestane il colpevole.
Forse il cortisone preso durante la sospensione ha attenuato i dolori?

Comunque sia questo problema è molto invalidante e temo sia dovuto non alla terapia ma alla pregressa chemioterapia che ho finito ormai da 6 mesi.
Ho dolori tipo muscolari a gambe e piedi soprattutto.
Non proprio un formicolio ma quasi un bruciore.
Questi problemi a gambe, polpacci, piede di entrambe le gambe, soprattutto la pianta, l'incavo mi impediscono di camminare bene, sembro invalida se non mi sforzo di ignorare il dolore.
Faccio fatica ad alzarmi da seduta.
Peggiora con lo stare in piedi, non si ferma a riposo, si attenua la notte.

Chiedo se la mia supposizione possa essere corretta, non sono decaptyl o exemestane il problema ma la chemioterapia?

Comunque sia che cosa posso fare?
Ci sono farmaci/cure che possono aiutarmi?
Lavorare in queste condizioni è un problema.
Questi problemi se dovuti a chemio possono scomparire?
Di norma in quanto tempo?
Oppure posso tenerli a bada con una terapia?
Devo rivolgermi ad un neurologo?
Al mio medico di base?
Vista la difficoltà del momento per visite e consulti.

Grazie mille
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.7k 2.4k
Gentile Signora,

è possibile che la chemioterapia abbia causato una neuropatia cosiddetta iatrogena, non sono purtroppo rari questi casi, questa è una possibile ipotesi a distanza, ovviamente il problema è da approfondire mediante visita neurologica ed eventuali esami diagnostici, in primis un’EMG.
In caso si trattasse di questa patologia il decorso può essere variabile da un soggetto all’altro per cui la durata non la possiamo stabilire a priori.
In questa evenienza esistono una serie di farmaci che vanno da quelli più "tranquilli" e quasi privi di effetti collaterali ma dai benefici non costanti, nel senso non sempre efficaci, a quelli più specifici sul dolore neuropatico.
Non si abbatta, Signora, il disturbo si può tenere sotto controllo ed in tanti casi risolversi col tempo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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