Mal di testa lieve e continuo, da 3 settimane
Spett.
li Dottori, buonasera a tutti.
Chiedo questo consulto, data la poca possibilità di effettuare adeguate visite specialistiche de-visu, visto il precario stato in cui tutti ci troviamo.
Da 3 settimane avverto una costante, seppur lieve, pressione/tensione a livello della fronte, che coinvolge sia la fronte stessa, che la zona orbitale nella sua interezza, con annesse "fitte" di tipo tensivo/costrittivo (non so se quest'ultimo sia un termine appropriato) sparse per il volto e il cranio (a volte all'altezza degli zigomi, altre volte dietro la nuca) e con un timing non ben definito (variano da pochi secondi a 1-2 minuti credo, a intervalli irregolari).
Ci tengo a precisare che raramente le fitte in questione coinvolgono ambedue i lati della testa e spesso migrano da sinistra a destra e viceversa.
I sintomi annessi sono pochi, ogni tanto ho leggera lacrimazione, senso di spossatezza (che non escludo possa essere di natura psicologica, data la perdurata insistenza del "fastidio"), tensione costante a livello del collo che coinvolge anche le spalle e la zona dorsale.
Noto che l'intensità del sintomo varia anche in base alla posizione in cui mi trovo e anche la locazione delle fitte varia in base a essa.
E' insorto tutto dopo un violento mal di testa che è durato circa 3 giorni (presentavo già i sintomi della tensione al collo da diverse settimane), di carattere pulsante, unilaterale e piuttosto invalidante.
Da allora il quadro si è evoluto verso una pressione diffusa a livello facciale e cervicale per poi riconfigurarsi con i sintomi descritti inizialmente.
Non si sono più ripresentati episodi di tale "importanza" ma solo questo costante quadro sintomatologico perpetuante e persistente.
I sintomi iniziali, piuttosto forti, hanno risposto bene agli antidolorifici da banco, tuttavia questi ultimi sintomi, seppur leggeri non ne traggono molto beneficio, sembra di più un "effetto placebo".
Ho contattato il mio medico di base che ha ipotizzato 3 diverse diagnosi (Sinusite, nevralgia, emicrania) e che, a causa di forza maggiore, non è potuto intervenire personalmente e mi ha consigliato di continuare con il Moment mattina e sera per cinque giorni e vedere i riscontri.
Tuttavia sono perplesso poichè appunto i farmaci in questione hanno un effetto banalmente lenitivo, sostanzialmente non sto nè peggio, ne meglio ecco.
Mi scuso per la lunghezza del corpus ma ci tenevo a essere quanto più esplicativo possibile.
Attendendo vostre risposte e pareri in merito vi auguro cordialmente una buona serata.
li Dottori, buonasera a tutti.
Chiedo questo consulto, data la poca possibilità di effettuare adeguate visite specialistiche de-visu, visto il precario stato in cui tutti ci troviamo.
Da 3 settimane avverto una costante, seppur lieve, pressione/tensione a livello della fronte, che coinvolge sia la fronte stessa, che la zona orbitale nella sua interezza, con annesse "fitte" di tipo tensivo/costrittivo (non so se quest'ultimo sia un termine appropriato) sparse per il volto e il cranio (a volte all'altezza degli zigomi, altre volte dietro la nuca) e con un timing non ben definito (variano da pochi secondi a 1-2 minuti credo, a intervalli irregolari).
Ci tengo a precisare che raramente le fitte in questione coinvolgono ambedue i lati della testa e spesso migrano da sinistra a destra e viceversa.
I sintomi annessi sono pochi, ogni tanto ho leggera lacrimazione, senso di spossatezza (che non escludo possa essere di natura psicologica, data la perdurata insistenza del "fastidio"), tensione costante a livello del collo che coinvolge anche le spalle e la zona dorsale.
Noto che l'intensità del sintomo varia anche in base alla posizione in cui mi trovo e anche la locazione delle fitte varia in base a essa.
E' insorto tutto dopo un violento mal di testa che è durato circa 3 giorni (presentavo già i sintomi della tensione al collo da diverse settimane), di carattere pulsante, unilaterale e piuttosto invalidante.
Da allora il quadro si è evoluto verso una pressione diffusa a livello facciale e cervicale per poi riconfigurarsi con i sintomi descritti inizialmente.
Non si sono più ripresentati episodi di tale "importanza" ma solo questo costante quadro sintomatologico perpetuante e persistente.
I sintomi iniziali, piuttosto forti, hanno risposto bene agli antidolorifici da banco, tuttavia questi ultimi sintomi, seppur leggeri non ne traggono molto beneficio, sembra di più un "effetto placebo".
Ho contattato il mio medico di base che ha ipotizzato 3 diverse diagnosi (Sinusite, nevralgia, emicrania) e che, a causa di forza maggiore, non è potuto intervenire personalmente e mi ha consigliato di continuare con il Moment mattina e sera per cinque giorni e vedere i riscontri.
Tuttavia sono perplesso poichè appunto i farmaci in questione hanno un effetto banalmente lenitivo, sostanzialmente non sto nè peggio, ne meglio ecco.
Mi scuso per la lunghezza del corpus ma ci tenevo a essere quanto più esplicativo possibile.
Attendendo vostre risposte e pareri in merito vi auguro cordialmente una buona serata.
[#1]
Gentile Utente,
alle ipotesi avanzate dal medico curante ne aggiungerei un'altra, una cefalea di tipo tensivo che si è manifestata in seguito ad un attacco emicranico.
Alcune caratteristiche sono simili, compresa la poca efficacia degli antidolorifici comuni (non raramente succede), la lieve entità e il senso di tensione e/o pressione.
Ovviamente è solo un’ipotesi a distanza.
Cordiali saluti
alle ipotesi avanzate dal medico curante ne aggiungerei un'altra, una cefalea di tipo tensivo che si è manifestata in seguito ad un attacco emicranico.
Alcune caratteristiche sono simili, compresa la poca efficacia degli antidolorifici comuni (non raramente succede), la lieve entità e il senso di tensione e/o pressione.
Ovviamente è solo un’ipotesi a distanza.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Dr. Ferraloro, la ringrazio per la pronta risposta.
Avevo sospettato anche io di una possibile cefalea tensiva, proprio per la caratteristica del fastidio avvertito che si configura come tensione, quasi costrizione delle zone interessate. Ciò che un po' mi preoccupa è l'entità delle fitte, che sono transitorie, migratorie da una metà all'altra del capo e la loro irregolarità, è come se non riuscissi a identificare entro quanto tempo si può presentare la prossima fitta, mi sento come un ostaggio ecco. Altro fattore di mia premura è l'impossibilità di agire tempestivamente sul disturbo in questione data la precarietà del contesto in cui la Nazione intera riversa.
Se le è consentito esprimersi al riguardo, potrebbe chiarirmi se questi sintomi sono "cronici"? Entro quanto tempo si cronicizzano? C'è la possibilità che, nonostante sia la prima volta che mi capita (salvo sporadici mal di testa pregressi), un disturbo di insorgenza così improvvisa possa radicalizzarsi, dunque, cronicizzandosi?
Avevo sospettato anche io di una possibile cefalea tensiva, proprio per la caratteristica del fastidio avvertito che si configura come tensione, quasi costrizione delle zone interessate. Ciò che un po' mi preoccupa è l'entità delle fitte, che sono transitorie, migratorie da una metà all'altra del capo e la loro irregolarità, è come se non riuscissi a identificare entro quanto tempo si può presentare la prossima fitta, mi sento come un ostaggio ecco. Altro fattore di mia premura è l'impossibilità di agire tempestivamente sul disturbo in questione data la precarietà del contesto in cui la Nazione intera riversa.
Se le è consentito esprimersi al riguardo, potrebbe chiarirmi se questi sintomi sono "cronici"? Entro quanto tempo si cronicizzano? C'è la possibilità che, nonostante sia la prima volta che mi capita (salvo sporadici mal di testa pregressi), un disturbo di insorgenza così improvvisa possa radicalizzarsi, dunque, cronicizzandosi?
[#6]
Utente
Gentilissimo Dr. Ferraloro,
scrivo ancora in aggiunta per un cruccio che sta minando un po' la mia tranquillità emotiva, sperando che le sia possibile rispondermi un'ultima volta (con tutti i crismi e limiti che un consulto a distanza prevede).
Consultando svariate fonti (tra cui la pagina Medicitalia) mi sono imbattuto in molti articoli riguardanti la cefalea da abuso di farmaci e ho constatato, effettivamente, che durante questi ultimi 30 giorni ho forse fatto un uso eccessivo di alcuni di essi. Ci tengo a precisare che i farmaci in questione non erano combinati tra loro e che tra l'assunzione di farmaci di diverse categorie sono intercorsi almeno 2gg. Più precisamente ho assunto:
- Nimesulide, 1 assunzione al giorno per 3gg.
- Paragetamolo 1000, 2 al giorno (mattina e sera) per 3gg
-Ibuprofene, 2 al giorno (mattina e sera) per 5gg
Ci tengo inoltre a specificare che i sintomi sono leggermenre, e sottolineo, leggermente peggiorati da quando ho smesso di assumere farmaci.
Secondo lei, questo quadro generale è una condizione sufficiente per instaurare una cefalea da abuso di farmaci? Il lievissimo peggioramento dei sintomi potrebbe essere riconducibile all'assenza dell'effetto lenitivo di questi ultimi, nonché a un'accentuazione dell'ansia e dello stress che sto vivendo a causa di questa cefalea?
La ringrazio anticipatamente per la pazienza e le auguro una buona giornata.
scrivo ancora in aggiunta per un cruccio che sta minando un po' la mia tranquillità emotiva, sperando che le sia possibile rispondermi un'ultima volta (con tutti i crismi e limiti che un consulto a distanza prevede).
Consultando svariate fonti (tra cui la pagina Medicitalia) mi sono imbattuto in molti articoli riguardanti la cefalea da abuso di farmaci e ho constatato, effettivamente, che durante questi ultimi 30 giorni ho forse fatto un uso eccessivo di alcuni di essi. Ci tengo a precisare che i farmaci in questione non erano combinati tra loro e che tra l'assunzione di farmaci di diverse categorie sono intercorsi almeno 2gg. Più precisamente ho assunto:
- Nimesulide, 1 assunzione al giorno per 3gg.
- Paragetamolo 1000, 2 al giorno (mattina e sera) per 3gg
-Ibuprofene, 2 al giorno (mattina e sera) per 5gg
Ci tengo inoltre a specificare che i sintomi sono leggermenre, e sottolineo, leggermente peggiorati da quando ho smesso di assumere farmaci.
Secondo lei, questo quadro generale è una condizione sufficiente per instaurare una cefalea da abuso di farmaci? Il lievissimo peggioramento dei sintomi potrebbe essere riconducibile all'assenza dell'effetto lenitivo di questi ultimi, nonché a un'accentuazione dell'ansia e dello stress che sto vivendo a causa di questa cefalea?
La ringrazio anticipatamente per la pazienza e le auguro una buona giornata.
[#7]
Gentile Utente,
in linea di massima si può parlare di cefalea da abuso quando si superano 10-12 giorni al mese per almeno 3 mesi di assunzione di antidolorifici, qualunque essi siano.
A volte si può sviluppare anche con dati inferiori a questi.
Ovviamente lo stress può accentuare il problema.
Cordialità
in linea di massima si può parlare di cefalea da abuso quando si superano 10-12 giorni al mese per almeno 3 mesi di assunzione di antidolorifici, qualunque essi siano.
A volte si può sviluppare anche con dati inferiori a questi.
Ovviamente lo stress può accentuare il problema.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 6.6k visite dal 03/04/2020.
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