Neo diagnosticata sclerosi multipla, non sono sicura che sia la diagnosi corretta
Sono una donna di 34 anni e l'anno scorso, dopo un trauma cranico, la TAC metteva in evidenza area di ipodensità a livello della capsula interna destra.
Ho effettuato dunque RM encefalo e midollo in toto che mettevano in evidenza multiple aree di alterato segnale localizzato a livello della sostanza bianca periventricolare in sede cortico-sottocorticale e livello dei centri semiovali caratterizzate da iperintensità nelle sequenze T2, del diametro variabile da pochi mm a 17 mm.
Il completamento con mdc metteva in evidenza aureole encefaliche che presentavano tardivo potenziamento a cercine compatibile con il danno di barriera emato-encefalico.
Successivamente effettuavo RM midollo: disomogeneità di segnale nel contesto del midollo spinale a livello C1-C2-C3-C4.
Alterazione del segnale a livello dei cordoni posteriori a livello del metamero D2-D3-D5-D6-D10-D11.
Ho effettuato PL che metteva in evidenza 9 BO; indice di Link 0.91.
In sintesi, ho più di 40 lesioni al cervello e una mezza dozzina al midollo.
I sintomi sono: cadute, dolori, parestesie, urgenza urinaria.
Forse non ho accettato la malattia, ma per 25 anni i medici mi hanno fatto passare per pazza...ho la sensazione, il dubbio, etichettatelo come meglio preferite, che abbiano sbagliato diagnosi.
Sulla base di quanto descritto, è possibile che io non sia affetta da sclerosi multipla ma da altra malattia demielinizzante?
Seguo terapia sperimentale con Mavenclad (cladribina).
Vi chiedo di valutare se potrebbe trattarsi di altro o confermare la diagnosi avuta e se potete mettermi a conoscenza di malattie simili.
Credo fermamente che nessuno conosca il mio corpo meglio di me.
Convinzione confermata da anni di consulti per sentirmi dire che ero semplicemente una che somatizzava.
Grazie per l'attenzione.
Rimango in attesa di riscontro.
Cordialmente,
Margherita
Ho effettuato dunque RM encefalo e midollo in toto che mettevano in evidenza multiple aree di alterato segnale localizzato a livello della sostanza bianca periventricolare in sede cortico-sottocorticale e livello dei centri semiovali caratterizzate da iperintensità nelle sequenze T2, del diametro variabile da pochi mm a 17 mm.
Il completamento con mdc metteva in evidenza aureole encefaliche che presentavano tardivo potenziamento a cercine compatibile con il danno di barriera emato-encefalico.
Successivamente effettuavo RM midollo: disomogeneità di segnale nel contesto del midollo spinale a livello C1-C2-C3-C4.
Alterazione del segnale a livello dei cordoni posteriori a livello del metamero D2-D3-D5-D6-D10-D11.
Ho effettuato PL che metteva in evidenza 9 BO; indice di Link 0.91.
In sintesi, ho più di 40 lesioni al cervello e una mezza dozzina al midollo.
I sintomi sono: cadute, dolori, parestesie, urgenza urinaria.
Forse non ho accettato la malattia, ma per 25 anni i medici mi hanno fatto passare per pazza...ho la sensazione, il dubbio, etichettatelo come meglio preferite, che abbiano sbagliato diagnosi.
Sulla base di quanto descritto, è possibile che io non sia affetta da sclerosi multipla ma da altra malattia demielinizzante?
Seguo terapia sperimentale con Mavenclad (cladribina).
Vi chiedo di valutare se potrebbe trattarsi di altro o confermare la diagnosi avuta e se potete mettermi a conoscenza di malattie simili.
Credo fermamente che nessuno conosca il mio corpo meglio di me.
Convinzione confermata da anni di consulti per sentirmi dire che ero semplicemente una che somatizzava.
Grazie per l'attenzione.
Rimango in attesa di riscontro.
Cordialmente,
Margherita
[#1]
Gentile Margherita,
la diagnosi effettuata è verosimilmente corretta, almeno dalle informazioni che ci ha dato. A parte la visita diretta di cui non sappiamo nulla, i risultati degli esami effettuati indirizzano in tal senso.
Se Lei ha più di un dubbio può sentire un secondo parere neurologico, possibilmente presso un collega che s'interessi prevalentemente di malattie demielinizzanti.
Cordiali saluti
la diagnosi effettuata è verosimilmente corretta, almeno dalle informazioni che ci ha dato. A parte la visita diretta di cui non sappiamo nulla, i risultati degli esami effettuati indirizzano in tal senso.
Se Lei ha più di un dubbio può sentire un secondo parere neurologico, possibilmente presso un collega che s'interessi prevalentemente di malattie demielinizzanti.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 03/03/2020.
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