Difficoltà di comunicazione e di pensiero

Egregi dottori, buongiorno.

Cerchero di essere il più breve e conciso possibile.

Negli ultimi anni ho assistito a un progressivo peggioramento delle capacità mentali.

Tra quelle più rilevanti ci sono la difficoltà a recuperare le parole appropriate da inserire in una frase (so che esiste una parola adatta in una frase ma non mi viene, nonostante disponga di un vocabolario abbastanza fortino).

Questo limita fortemente la comunicazione e mi trovo la metà delle volte a schioccare le dita e chiedere la parola in questione all interlocutore.

Ovviamente questo mi limita sia nei ragionamenti, che nella spontaneità, dato che non mi viene in mente mai niente.

È come se vivessi in uno stato di perenne confusione, di distaccamento dalla realtà.

Ho un perenne senso di vuoto nel cervello.

La particolarità è che sento di essere bloccato, non performante al 100%, come avessi una supercar ma non potessi andare apiù di 30km/h.

Inoltre ho problemi di memoria al limite del sostenibile, dimentico cose ripetute centinaia di volte, cose appena successe, cose lette, ma sopratutto parole, forme grammaticali.

Più volte mi trovo a domandarmi come si scriva una parola usata centinaia di volte.

Inoltre quando parlo mi scopro ad invertire sillabe, a mischiare parole, o a sostituirle con altre senza contesto.

In tutto questo ho notato che problemi simili, sopratutto di memoria e di linguaggio, sono condivisi anche con mio fratello e mio padre, mia madre invece è completamente esente da ciò.

Quest ultima cosa mi ha spinto a voler approfondire.

Vorrei ricevere un indirizzamento sul da farsi, e su come muovermi, ma sopratutto qualche ipotesi sulle possibili cause di una situazione del genere.

Grazie per il tempo.
[#1]
Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Egregio Paziente,
innanzitutto mi complimento per la chiarezza espositiva e la proprietà lessicale con cui ha redatto la sua richiesta di consulto. Il disturbo cui lei fa cenno merita di essere adeguatamente approfondito mediante appropriati test neuro-psicologici, potendo essere una espressione seppur minima di dislessia evolutiva. La diagnosi differenziale va posta con il disturbo dell'attenzione (ADHD). Le suggerisco un incontro con un Neurologo per la esatta definizione del caso.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

[#2]
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Egregio dott. Colangelo, la ringrazio per la celerità nella risposta.
Vorrei porre particolare attenzione sul fatto di non avere particolari problemi nella lettura e scrittura, ma solo nel linguaggio.
In particolare memorizzazione di concetti,recupero veloce di informazioni e elaborazioni degli stessi(intendo a mente) elaborazioni di pensieri miei(che non siano stimolati da frasi o parole di altri), e incacagliamenti e scambi di parole nel parlato.
In generale, un rallentamento sostanziale di ogni processo cognitivo.
Provvederò a consultare un neurologo come consigliato.
Ho solo due domande.
1)nel caso di una DSA di quel tipo, è possibile una guarigione o terapia riabilitativa ?
2)L aver riscontrato tali disturbi anche in mio padre e mio fratello può avere qualche interpretazione(mi sembra una coincidenza troppo grande per essere ignorata, per quel che ricordo di ereditarietà).
Cordialità.
[#3]
Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
E' un aspetto che va preso in debita considerazione, quello dell'incidenza in tre elementi dello stesso clan. Ovviamente, escludendo patologie organiche, la via di trattamento resta quella di carattere riabilitativo.