Gamba sinistra intorpidita dal ginocchio in giù

Gentilissimi dottori,
io vi consulto in seguito ad un sintomo che mi porto dietro da più di un anno.

Essendo una tipa sportiva, mi capitava che alla fine dei miei 40 minuti di corsa iniziavo a sentire il polpaccio e il piede addormentato.
E' come se perdevo la percezione del passo...il piede lo sbattevo ed era come se non sentissi la gamba mia...non sentivo la fermezza del piede che mi sosteneva e il polpaccio era senza forza, con la conseguente paura di cadere.
Sintomo che con il tempo è andato intensificandosi.
Si verificava a metà tragitto della mia corsa, poi all'inizio ed ora anche una semplice passeggiata mi riesce difficile.
Non corro e non cammino a lunga distanza da più di tre mesi oramai.

Sono andata dal mio medico curante il quale mi ha prescritto una visita angiologica pensando fosse un problema di circolazione e mi ha prescritto del deltacortene, senza riscontrare alcun beneficio.

La visita angiologica è risultata negativa e il dottore mi ha prescritto la radiografia lombo-sacrale e l'elettromiografia in cui viene segnalata una sospetta radicolopatia a livello dell L5-L4.

Successivamente sono andata con l'elettromiografia dal neurologo il quale mi ha prescritto una risonanza magnetica sospettando o per un'ernia o per una protrusione discale.

Dalla risonanza è risultato che ho una protrusione discale a livello della vertebra L4-L3 ma senza compressione delle radici nervose.

Infine il mio medico curante mi ha mandato dal fisiatra il quale, dagli esami e dalla clinica, mi ha semplicemente detto: NON ME LA SENTO DI DARE COLPA ALLA SCHIENA.
Mi chiedo pertanto a cosa potrebbe essere dovuto questo sintomo, dato che le radici nervose a livello lombosacrale non risultano compresse.

Vi ringrazio molto e attendo una vostra opinione.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Gentile Paziente,
quando una sintomatologia di intorpidimento che coinvolge la la gamba, irradiandosi fino al piede, che peggiora salendo le scale, camminando o correndo oppure dopo aver mantenuto a lungo la posizione seduta, e non si evidenzia alcuna condizione di compressione radicolare (come sembra aver riconosciuto il fisiatra cui si è rivolta), allora può sorgere il sospetto che sia in atto una sindrome del piriforme. Questa è una condizione in cui il muscolo piriforme può irritare o comprimere il nervo sciatico prossimale e che costituisce una neuropatia da intrappolamento. La diagnosi non è sempre agevole, ma è importante poterla clinicamente escludere.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Utente
Utente
Innanzitutto La ringrazio davvero tanto.
Mi chiedevo però perchè è importante poter escludere la sindrome del piriforme. Potrebbe avere qualche conseguenza? E se fosse quella come eventualmente viene curata?
Mi scuso se abuso della Sua disponibilità e La ringrazio ancora.
Distinti saluti.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
E' importante perché è motivo di confusione se non è riconosciuta. La cura è successiva alla diagnosi accertata.