Tumore al cervello
Buonasera.
Avrei bisogno di un vostro consulto riguardo una situazione che ancora non mi è chiara.
Circa un mese e mezzo fa al padre del mio ragazzo si è presentata una sintomatologia assimilabile a un TIA, che fortunatamente non ha avuto alcuna conseguenza se non un po' di preoccupazione.
A seguito di questo episodio, è stato intrapreso un iter diagnostico comprendente TAC, RM con MDC e una moltitudine di altri esami per capire da cosa derivasse questo TIA.
Analisi nella norma, ecodoppler nella norma, visita cardiologica idem.
L'unica nota negativa era la carenza di acido folico e, a seguito di analisi del DNA, si è giunti a una mutazione di un gene coinvolto nella cascata coagulativa che causava trombofilia.
Di conseguenza, ciò ci ha portati a pensare che effettivamente si trattasse di un attacco ischemico probabilmente causato da un trombo, dato che le altre visite sono state fatte dopo svariato tempo e quindi il trombo poteva già essere stato riassorbito.
Nella TAC non si è visto nulla, mentre nella RM (fatta il 7 Ottobre) è stata rilevata una zona di diversa colorazione.
Le conclusioni del referto riportavano un quadro di NON univoca interpretazione, con area di alterato segnale alla transizione parieto-occipitale destra, quadrangolare, cortico-sottocorticale.
Valutato l'esordio della sintomatologia, il quadro orientava per lesione ischemica in fase subacuta con danno di BEE, che giustifica l'impregnazione del tessuto nervoso.
Tuttavia, onde escludere lesioni infiltrative, utile controllo a distanza di tempo (30-40 GG).
Il 18 Novembre è stata fatta una nuova RM con un risultato un po' più preoccupante.
Il referto conferma nuovamente il focolaio di alterato segnale nella stessa zona della vecchia RM (parieto-occipitale destra), con epicentro nella sostanza bianca ed infiltrazione corticale, incrementato nelle dimensioni, irregolarmente ovolare di 33x21 mm, ipertenso nelle acquisizioni a TR-lungo/pesate, mostra areola necrotico-colliquativa inclusa ed eterogenea impregnazione dopo infusione di MDC ev con margini sfrangiati ed irregolari, estensione profonda in occipitale peritrigonale e nuclei di impregnazione di tipo multicentrico.
Le conclusioni sostengono che il quadro iconografico depone per lesione infiltrativa meritevole di biopsia.
Vorrei innanzitutto un'opinione riguardo la situazione e, in secondo luogo, un'indicazione sull'iter diagnostico e terapeutico da seguire.
In particolare, nel caso in cui si trattasse di un tumore maligno, un mese fa non era visibile nè sulla TAC nè sulla RM.
Siamo nei tempi giusti per poter risolvere al meglio?
Avrei bisogno di un vostro consulto riguardo una situazione che ancora non mi è chiara.
Circa un mese e mezzo fa al padre del mio ragazzo si è presentata una sintomatologia assimilabile a un TIA, che fortunatamente non ha avuto alcuna conseguenza se non un po' di preoccupazione.
A seguito di questo episodio, è stato intrapreso un iter diagnostico comprendente TAC, RM con MDC e una moltitudine di altri esami per capire da cosa derivasse questo TIA.
Analisi nella norma, ecodoppler nella norma, visita cardiologica idem.
L'unica nota negativa era la carenza di acido folico e, a seguito di analisi del DNA, si è giunti a una mutazione di un gene coinvolto nella cascata coagulativa che causava trombofilia.
Di conseguenza, ciò ci ha portati a pensare che effettivamente si trattasse di un attacco ischemico probabilmente causato da un trombo, dato che le altre visite sono state fatte dopo svariato tempo e quindi il trombo poteva già essere stato riassorbito.
Nella TAC non si è visto nulla, mentre nella RM (fatta il 7 Ottobre) è stata rilevata una zona di diversa colorazione.
Le conclusioni del referto riportavano un quadro di NON univoca interpretazione, con area di alterato segnale alla transizione parieto-occipitale destra, quadrangolare, cortico-sottocorticale.
Valutato l'esordio della sintomatologia, il quadro orientava per lesione ischemica in fase subacuta con danno di BEE, che giustifica l'impregnazione del tessuto nervoso.
Tuttavia, onde escludere lesioni infiltrative, utile controllo a distanza di tempo (30-40 GG).
Il 18 Novembre è stata fatta una nuova RM con un risultato un po' più preoccupante.
Il referto conferma nuovamente il focolaio di alterato segnale nella stessa zona della vecchia RM (parieto-occipitale destra), con epicentro nella sostanza bianca ed infiltrazione corticale, incrementato nelle dimensioni, irregolarmente ovolare di 33x21 mm, ipertenso nelle acquisizioni a TR-lungo/pesate, mostra areola necrotico-colliquativa inclusa ed eterogenea impregnazione dopo infusione di MDC ev con margini sfrangiati ed irregolari, estensione profonda in occipitale peritrigonale e nuclei di impregnazione di tipo multicentrico.
Le conclusioni sostengono che il quadro iconografico depone per lesione infiltrativa meritevole di biopsia.
Vorrei innanzitutto un'opinione riguardo la situazione e, in secondo luogo, un'indicazione sull'iter diagnostico e terapeutico da seguire.
In particolare, nel caso in cui si trattasse di un tumore maligno, un mese fa non era visibile nè sulla TAC nè sulla RM.
Siamo nei tempi giusti per poter risolvere al meglio?
[#1]
Gentile Utente,
La descrizione della storia clinica del suo congiunto indica che sia stata fatta una diagnosi abbastanza precoce di una lesione eteroplastica che, stando ai tempi che si desumono dal resoconto anamnestico, avrebbe una certa attitudine proliferativa. Ritengo che sia stato dato il suggerimento più opportuno, essendo stata consigliata una biopsia stereotassica della lesione. Ciò ne consentirà la tipizzazione e quindi la scelta della più appropriata strategia terapeutica.
Cordialmente
La descrizione della storia clinica del suo congiunto indica che sia stata fatta una diagnosi abbastanza precoce di una lesione eteroplastica che, stando ai tempi che si desumono dal resoconto anamnestico, avrebbe una certa attitudine proliferativa. Ritengo che sia stato dato il suggerimento più opportuno, essendo stata consigliata una biopsia stereotassica della lesione. Ciò ne consentirà la tipizzazione e quindi la scelta della più appropriata strategia terapeutica.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
[#2]
Utente
Grazie mille dottore. Ora procederemo con la biopsia per verificarne la natura. So che è difficile fare pronostici senza l'esame istologico, ma, in base alla sua esperienza, fosse stata una formazione benigna non avrebbe avuto un accrescimento cosí rapido, giusto? Oppure la rapidità di crescita e la natura non sono collegate? Capisce che in noi è nata un po' di preoccupazione
[#3]
Utente
Avrei anche un'altra domanda. Non avendo sintomi di alcun tipo, se non quella presunta ischemia transitoria, potrebbe trattarsi di una metastasi derivante da altri distretti dell'organismo? Ci tengo a sottolineare che abbiamo fatto una quantità molto vasta di controlli e nessuno ha segnalato eventuali problemi, se non quelli già citati in precedenza . In più non accusa sintomi di alcun tipo, all'apparenza sembra che abbia una salute di ferro. Una total body è certamente da fare ma vorrei capire se almeno su questo aspetto potremmo stare relativamente tranquilli
[#4]
Le sue domande sono assolutamente pertinenti e le rispondo dicendo che, purtroppo, la rapida crescita non è mai indizio di benignità. Inoltre, nella fase di assessment di una lesione individuata ex novo, è prassi consolidata espletare una ricerca totale body per escluderne il carattere secondario.
Se vuole, mi tenga informato del prosieguo delle indagini.
Se vuole, mi tenga informato del prosieguo delle indagini.
[#5]
Utente
Buongiorno dottore, Le scrivo per aggiornarla riguardo la situazione. L'operazione è andata più che bene, fatta con un macchinario innovativo con tanto di neuronavigatore. La rimozione non è stata totale, in quanto si rischiava di danneggiare funzioni vitali. 10 giorni fa la massa era più piccola di 1 cm, oggi chissa. Oggi è arrivato il referto istologico, si tratta di un astrocitoma anaplastico. Inizieremo al più presto la radioterapia e la chemioterapia. Correggetemi se sbaglio, essendo una posizione corticale, la radioterapia dovrebbe riuscire ad agire in maniera efficiente. Inoltre, mi sembra di aver capito che il rischio di recidiva è alto e la sopravvivenza è bassa. Sulla base di queste informazioni, potrebbe chiarirmi un po' le idee? Ci sono probabilità di guarigione o dobbiamo già entrare in un'ottica differente? Capisco che bisogna valutare il caso in itinere e non sul nascere, ma vorrei chiarirmi le idee già da ora. Il tumore è molto molto piccolo, quindi credo ( e correggetemi ancora se sbaglio) che con la radio e la chemio riusciremo a debellarlo. Il rischio più grande pensa che siano le recidive? Basterebbe monitorare costantemente il tutto? Mi scuso per le mie ansie e preoccupazioni
[#6]
Gentile Paziente,
la terapia associata chirurgia+radio+chemioterapia è l'indirizzo che si segue da anni e, come ha osservato lei, le ridotte dimensioni della lesione neoplastica sono un elemento favorevole ai fini della prognosi. Opportuno un assiduo follow-up come le è stato sicuramente indicato dai suoi Curanti.
Cordialmente
la terapia associata chirurgia+radio+chemioterapia è l'indirizzo che si segue da anni e, come ha osservato lei, le ridotte dimensioni della lesione neoplastica sono un elemento favorevole ai fini della prognosi. Opportuno un assiduo follow-up come le è stato sicuramente indicato dai suoi Curanti.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.8k visite dal 20/11/2019.
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