La mia domanda consiste nel sapere se nelle prossime ferie si possa ripetere quella situazione

Salve e grazie per l'aiuto che darete. Lavoro all'estero quindi vado a casa circa dopo 3-4 mesi per 10 giorni tranne in dicembre che mi fermo per circa 1 mese e come successo l'anno passato per 2 mesi, detto questo passo al mio problema riscontrato nell'ultimo periodo, all'inizio tutti i giorni dopo pranzo facevo dai 30 a 60 minuti di riposo, dopo cena guardavo la tv o mi mettevo al pc e diciamo a mezzanotte andavo a dormire tranquillamente per svegliarmi il mattino dopo alle 9-10 (stavo in ferie quindi riposavo!) poi ho iniziato ad avere terrore di andare nella stanza da letto, perchè appena messo a letto entravo in panico e dovevo alzarmi, mia moglie vicino, ma posso assicurare di non avere nessun problema con lei, tutto tranquillo, quindi andavo nell'altra stanza e stavo al pc fino a quando ero stanco, intanto si facevano le ore del mattino cioè le 5, dopo di che tornavo a letto stentando mi addormentavo, in sostanza di giono mi sentivo sonno, ma evitavo di dormire come ho evitato di bere vino o alcolici, di fumare, di mangiare tanto, anzi addirittura avevo evitato di cenare, ho preso delle gocce di valeriana, ma è stato inutile. Dopo finito le ferie sono tornato all'estero a lavorare, vivo da solo lì, tutto è finito, si è ristabilito l'equilibrio del dormire senza terrore. La mia domanda consiste nel sapere se nelle prossime ferie si possa ripetere quella situazione e quale causa ha scatenato questo squilibrio. Grazie e saluti
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Dal suo racconto mi sembra di capire che al rientro a casa si scateni una situazione fobica (paura) che le impedisce di prendere sonno. Situazione che regredisce non appena Lei si allontana da casa per tornare all'estero.
Tale condizione però non si sarebbe stabilita fin dal primo momento del rientro ma solo dopo un poco di tempo.
Gli elementi forniti appaiono insufficienti per abbozzare una possibile risposta alla Sua domanda.

Cordiali saluti

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

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Attivo dal 2009 al 2024
Ex utente
Intanto grazie per avermi risposto, capisco da me stesso di avere dato poco elementi per essere esaminato, purtroppo, io stesso conoscendo il mio carattere, non mi so spiegare quello che è successo, in quanto non trovo il nesso, solo me lo spiego, o do la causa, ad una lite che ho avuto con mio figlio di 24 anni, che quando sono stato a casa non si è fatto vedere ne sentire per tutta la durata delle ferie. Però la mia domanda sta a sapere se questo possa influire col disturbo che ho avuto, ripeto sono arrivato al punto di piangere per il nervoso che mi veniva al momento della crisi, faccio presente che non ho il pianto facile, non ho pianto nemmeno quando sono morti i mie genitori! quello che mi tormenta frequente è di avere la convinsione di avere fallito come padre. Dico questo perchè 13 anni fa,per dare a loro agiatezza economica ho intrapeso l'attivita' all'estero, perchè veniva a mancare dove ero, questo ha comportato che sono cresciuti nell'età dell'adolescenza senza la presenza del padre che fino allora era predominante, quindi penso che il distacco che ha sentito mio figlio, che fino allora era la mia ombra, non muovevo passo senza lui, abbia senz'altro influito negativamente su di lui al punto che adesso non sono calcolato come un padre desidera, anche in parte della figlia, che sarebbe la gemella, con carattere diverso! grazie e saluti
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Attivo dal 2009 al 2024
Ex utente
aggiungo che quanto ho scritto prima non era il pensiero predominante ogni sera, ma la mia mente vagava dalla paura di morire e lasciare i miei, di essere malato , di non potere lavorare, di trovarmi senza lavoro per altre cause,anche se cercavo di non pensare mi tornavano tanti pensieri diversi che non mi permettevano di dormire, mentre di giorno stavo tranquillo senza pensare a niente, anche non facendo niente, solo la sera iniziava il pensiero che dovevo andare a dormire. Grazie, siete di grande aiuto.
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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Caro Signore,

concordo con quanto affermato dal Collega Tonelli: potrebbe essersi trattato di un disturbo fobico o forse di un attacco di panico. In ogni caso tale evento è la "spia" di qualcosa che non va nel rapporto con il suo sé più profondo, tanto che la sua mente al momento del disturbo vagava in pensieri di terrore (paura di morire e lasciare i miei, di essere malato , di non potere lavorare, di trovarmi senza lavoro per altre cause....).
In questi casi, oltre alle terapie farmacologiche consiglio spesso ai miei pazienti percorsi di crescita psico-spirituale, in grado di fortificare la propria mente e ritrovare il piacere nella vita. Potrei ad esempio consigliarle di leggere una mia risposta precedente, al seguente link:
https://www.medicitalia.it/consulti/neurologia/19905-x-egregio-dr-neu-m-muciaccia-ed-eventuali-psicologi.html
Comunque non deve pensare di avere un grave problema: sicuramente con l'aiuto di una blanda terapia ansiolitica e soprattutto impegnandosi per pochi minuti al giorno in esercizi di rilassamento psico-fisico, ritroverà il suo equilibrio di sempre.

Cordiali saluti ed auguri.

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BARI

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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Certamente una buona ecologia del sonno, come suggeritole dal collega, potrebbe migliorare la situazione.
Per quanto riguarda, invece, i suoi vissuti relativi ad una possibile "perdita di ruolo" come figura parterna Le suggerirei di non perdere di vista il fatto che comunque i suoi figli non sono ancora necessariamente usciti dalla adolescenza. Fattori culturali la situano attualmente in un'età compresa tra i 11/12 anni (preadolescenza) fino ai 30 anni ed oltre (tarda adolescenza). In questo interregno una certa "conflittualità" è parte del lavoro che i figli debbono fare per autonomizzarsi dai genitori e diventare, a loro volta, adulti.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2024
Ex utente
grazie a tutti, siete stati di grande aiuto perchè pensavo che fosse più critica. Aspetterò con ansia le prossime ferie per constatare che si è trattato di un disturbo passeggero, per quanto riguarda il figlio sono d'accordo con lei che prima o poi tutto si sistemerà, si trovano anche loro in crisi anche per colpa nostra! grazie e cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2024
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