Sindrome del pudendo
Gentilissimi, sono un ragazzo di 24 anni e da 6 mesi soffro di dolori a dir poco invalidanti nella regione pelvica. I miei dolori si concentrano nella zona perineale, infatti vengono esacerbati o aggravati dalla posizione seduta, anche se la mantengo per pochi minuti. Sono molto meno intensi al mattino dopo la defecazione e si presentano durante la giornata senza una causa scatenante (altre volte è proprio la posizione seduta che li scatena). Nel perineo ho come una sensazione di bruciore, altre volte è come se avessi preso una botta piuttosto forte in quella zona. C'è sempre una preferenza a sinistra dove mesi fa notai, a livello dell'inguine, un Cordone. Sempre a sinistra ho dolori come delle scosse al pene e ai testicoli, altre volte si intropidiscono queste zone. Il dolore più sopportabile è quando si presenta sotto forma di senso di pesantezza all'ipogastrio sx e al femorale.
Tutto ciò lo imputavo ad una prostatite, ma dopo che questa è stata ritenuta assolutamente sana dal mio urologo, questo mi ha rimandato da un fisioterapista, osteopata e non ricordo molto bravo che dopo avermi ascoltato e toccato nella zona inguinale ha detto che è una regione pulsante e contratta e che si tratta di sindrome del pudendo. Per me è stata una liberazione perché da 6 mesi vivo letteralmente in un incubo (ho avuto diversi episodi depressivi e spesso ho scambiato - anche perché me lo hanno fatto credere - questa come il mio male principale da cui derivasse una somatizzazione) e adesso che so almeno cosa trattare voglio essere e rimanere positivo perché mi ha detto che si può ricondizionare con delle sedute settimanali.
Volevo chiedere se è possibile fare qualcosa fintanto che inizio la riabilitazione, come assumere antidolorifici o antinfiammatori perché in questo periodo non mi lascia un attimo di tregua.
Inoltre su internet ho letto che le terapie sono molto scarne e che non sempre si guarisce definitivamente. Vorrei gentilmente sapere a riguardo cosa la vostra esperienza vi suggerisce.
Vi ringrazio di cuore in anticipo.
Tutto ciò lo imputavo ad una prostatite, ma dopo che questa è stata ritenuta assolutamente sana dal mio urologo, questo mi ha rimandato da un fisioterapista, osteopata e non ricordo molto bravo che dopo avermi ascoltato e toccato nella zona inguinale ha detto che è una regione pulsante e contratta e che si tratta di sindrome del pudendo. Per me è stata una liberazione perché da 6 mesi vivo letteralmente in un incubo (ho avuto diversi episodi depressivi e spesso ho scambiato - anche perché me lo hanno fatto credere - questa come il mio male principale da cui derivasse una somatizzazione) e adesso che so almeno cosa trattare voglio essere e rimanere positivo perché mi ha detto che si può ricondizionare con delle sedute settimanali.
Volevo chiedere se è possibile fare qualcosa fintanto che inizio la riabilitazione, come assumere antidolorifici o antinfiammatori perché in questo periodo non mi lascia un attimo di tregua.
Inoltre su internet ho letto che le terapie sono molto scarne e che non sempre si guarisce definitivamente. Vorrei gentilmente sapere a riguardo cosa la vostra esperienza vi suggerisce.
Vi ringrazio di cuore in anticipo.
[#1]
Gentile Ragazzo,
la sintomatologia descritta è compatibile con una una nevralgia del pudendo. In tal caso esistono farmaci che possono essere efficaci, particolarmente quelli attivi sul dolore neuropatico.
Le ricordo però che non si possono consigliare online.
Le consiglio pure di rivolgersi ad un neurologo o ad un centro per le neuropatie periferiche per avere una diagnosi certa e basata anche su test neurofisiologici.
Cordiali saluti
la sintomatologia descritta è compatibile con una una nevralgia del pudendo. In tal caso esistono farmaci che possono essere efficaci, particolarmente quelli attivi sul dolore neuropatico.
Le ricordo però che non si possono consigliare online.
Le consiglio pure di rivolgersi ad un neurologo o ad un centro per le neuropatie periferiche per avere una diagnosi certa e basata anche su test neurofisiologici.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la risposta. Ho assolutamente intenzione di rivolgermi ad un neurologo, anche se vorrei farlo dopo aver provato queste sedute, anche perché non essendo ancora indipendente sono in balia dei miei genitori che provvedono alle spese (che in questi mesi sono state tante).
Per quanto concerne i farmaci comprendo che non sia possibile consigliarli da qui, per cui mi rivolgerò al mio medico curante (spero che ci capisca qualcosa).
Ad ogni modo ci tenevo a sapere, se la diagnosi dovesse essere confermata, se questa è una patologia che tende a regredire, ad essere controllata o se può anche persistere cronicamente.
Grazie ancora.
Per quanto concerne i farmaci comprendo che non sia possibile consigliarli da qui, per cui mi rivolgerò al mio medico curante (spero che ci capisca qualcosa).
Ad ogni modo ci tenevo a sapere, se la diagnosi dovesse essere confermata, se questa è una patologia che tende a regredire, ad essere controllata o se può anche persistere cronicamente.
Grazie ancora.
[#3]
Gentile Ragazzo,
il decorso di una nevralgia del pudendo è variabile, ci sono casi che regrediscono, altri che tendono a cronicizzarsi, dipende anche dalla causa, qualora individuata (molti casi restano senza causa apparente), e se potrà essere rimossa.
Cordialmente
il decorso di una nevralgia del pudendo è variabile, ci sono casi che regrediscono, altri che tendono a cronicizzarsi, dipende anche dalla causa, qualora individuata (molti casi restano senza causa apparente), e se potrà essere rimossa.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.4k visite dal 01/11/2019.
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