Probabile sintomi di alzheimer

Buongiorno e grazie anticipatamente per la vs.disponibilità.

Il caso clinico che vorrei sottoporle è quello di mia madre,una donna di 76 anni di età che da qualche anno mostra seri segni di decadenza cognitiva accompagnata dai sintomi tipici dell'Alzheimer(problemi generali di memoria a breve termine,allucinazioni,irritabilità,crisi di panico).

I piccoli problemi di dimenticanza avuti anni orsono si sono acuiti in seguito alla morte prematura e improvvisa di mio padre avvenuta nel 2005.Il fatto che le sia mancata la persona che provvedeva a tutte le problematiche familiari le ha probabilmente causato un trauma psicologico che sicuramente ha contribuito all'accentuarsi della patologia.

In seguito a numerosi tentativi siamo riusciti a portarla da un neurologo che le ha prescritto una risonanza magnetica dopo averla sottoposta al test cognitivo di prassi che ovviamente ha evidenziato diversi defit soprattutto legati alla memoria a breve termine.Gli esiti della risonanza hanno portato a queste conclusioni:

"Sistema ventricolare in asse ,di forma regolare,ampio nella porzione sopratentoriale con ampi spazi periencefalici.
Isolate areole di elevato segnale in FLAIR e DP/T2 a livello della sostanza bianca biemisferica.
Regolari per morfologia e segnale le strutture encefaliche sia sopra che sotto tentoriali.

Conclusioni:atrofia cerebrale corticale diffusa su verosimile base vascolare."

La domanda è se una situazione clinica del genere può dedurre una sussistenza di Alzheimer o di patologia arteriosclerotica anche se mia madre non ha mai fatto uso di alcolici,non ha mai fumato ed ha sempre avuto una pressione arteriosa nella norma , premettendo che gli esami ematici e tiroidei non hanno comunque evidenziato nulla di particolare
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k
Gentile utente,
"le areole di elevato segnale" presenti nella sostanza bianca biemisferica sono verosimilmente dovute a pregresse ischemie, per cui la diagnosi di atrofia corticale su verosimile base vascolare mi sembra corretta. In un quadro del genere non mi sentirei di parlare di Alzheimer ma di turbe della memoria recente e turbe del comportamento che potrebbero in futuro sfociare in una demenza di tipo vascolare.
Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile Dr.Ferraloro,
intanto la ringrazio per la sua celere risposta e ne approfitterei facendole un'ulteriore domanda.
Se fosse come lei dice sarebbe auspicabile tramite trattamento farmacologico e rieducativo riuscire per così dire" a limitare i danni" mantenendo le condizioni di mia madre in ambiti cognitivo-comportamentali sufficientemente accettabili? Quale secondo lei potrebbe essere la base farmacologica di una terapia soddisfacente e "tamponante"?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k
Gentile utente,
innanzitutto deve tenere, possibilmente, entro i limiti fisiologici pressione arteriosa, colesterolo, trigliceridi e glicemia. Poi, se possibile, mantenere in esercizio la mente. Alimentazione con pochi grassi e fritture, molta verdura e frutta. Dal punto di vista farmacologico consiglio terapia antiaggregante, cosiddetti vasoprotettori cerebrali e qualche altra molecola "protettiva" dei neuroni. Si rivolga comunque con fiducia ad un neurologo.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gent.le Dott.Ferraloro,

volevo aggiornarla sulle attuali condizioni di mia madre a seguito dell'inizio della terapia.

Il neurologo che la sta seguendo le ha prescritto Xanax in gocce (5 mattina,8 pomeriggio e 5 sera) per i frequenti attacchi di panico che sovente la accompagnano purtroppo durante la giornata.Dal 27 febbraio sta assumendo Memac 1 compressa da 5 mg al giorno.

Siamo in attesa di sottoporla a ecodoppler dei tronchi sovraortici per la somministrazione di un antiaggregante.

Anche se forse un pò prematuramente, direi che le condizioni psico cognitive di mia madre stiano leggermente migliorando.La cosa spiazzante consiste nel fatto che a momenti di oggettiva ed evidente lucidità ne corrispondano altri nel corso della giornata di confusione totale, frequenti maggiormente dopo il risveglio dal riposo notturno o di quello pomeridiano.

Gli attacchi di panico dovuti anche alla sua consolidata paura di rimanere da sola in casa purtoppo non sono cessati e si manifestano a suo dire con forte tremore e brividi di freddo dietro la schiena.

Attualmente è in grado di occuparsi autonomamente della sua igiene personale e di piccole faccende domestiche ma le sta accadendo spesso di parlare di cose o persone mai esistite,facendomi chiaramente pensare alla coesistenza di allucinazioni.

A questo punto le sarei grato se mi fornisse suoi ulteriori pareri ed eventuali consigli.

Cordiali Saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k
Gentile utente,
mi fa piacere che le condizioni di sua madre stiano migliorando anche se siamo in fase iniziale di terapia. Purtroppo le situazioni di confusione mentale sono frequenti dopo il risveglio. Aspetti il referto dell'ecodoppler dei tronchi sovraortici. I fenomeni di allucinazioni possono essere anche dovuti ad un ipoafflusso ematico in alcune aree cerebrali e l'antiaggregante potrebbe migliorare questa condizione. In alternativa potrebbe avere dei risultati con farmaci antipsicotici di ultima generazione. Queste eventualità le valuterà il neurologo che la segue. Intanto aspetti che la terapia agisca ulteriormente perchè ancora siamo in una fase iniziale.
Cordialmente
[#6]
Utente
Utente
Gent.lissimo Dott.Ferraloro,

le riporto testualmente il referto del Doppler di cui le parlavo:

"le curve velocitometriche delle arterie esplorate hanno evidenziato una riduzione dell'elasticità parietale di grado lieve-moderato.

L'esame eco-Doppler ad alta risoluzione ha mostrato arterie con calibro e decorso regolari.

Biforcazioni in asse.

AA vertebrali ed oftalmiche con flussimetria nei limiti della norma.

Placca fibrolipidica lunga al livello del tratto distale della CC sinistra,determinante stenosi del 20% circa.

Placca fibrocalcifica a livello dell'ICA prossimale dx, determinante stenosi del 25% circa.

Ispessimento parietale ed ateromasia diffusa bilateralmente, determinante a livello delle biforcazioni stenosi complessiva rispettivamente del 25% a destra e 30% a sinistra"

Secondo lei è il caso di inserire nella terapia un antiaggregante o il suo utilizzo potrebbe essere superfluo??

La ringrazio ulteriormente per la sua encomiabile disponibilità e professionalità augurandele un buon fine settimana.



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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k
Gentile utente,
il referto dell'ecodoppler è sostanzialmente buono, non denota nulla di grave. L'antiaggregante potrebbe essere utile, così pure una statina per le placche fibrolipidiche e l'ateromasia diffusa. Ne parli comunque col suo medico che è colui che deve prendere le decisioni operative.
Buon fine settimana anche a lei e cordiali saluti.
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