Allucinazioni e gravi difficoltà motorie improvvise in una persona anziana
Buongiorno, scrivo per chiedere un parere riguardo alla situazione attuale di mia nonna. Ha 88 anni e purtroppo è da un paio di mesi rimasta vedova. Premettendo che è sempre stata una donna con un fisico robusto e una salute di ferro, nell'ultimo mese abbiamo notato un grave declino. Immediatamente dopo il decesso di mio nonno, è sembrata, seppur nel dolore, reagire molto bene: si occupava come sempre di cucinare, pulire casa, accudire le galline, ecc. Dopodiché, dopo circa un mese ha iniziato a mostrare gravi difficoltà nell'alzarsi e soprattutto nel sedersi (è come se le venissero delle forti vertigini che non le permettono di capire dove si trova la sedia, quindi a volte rischia di sedersi nel vuoto). Perde in generale molto spesso l'equilibrio e abbiamo pensato possa dipendere dai suoi gravi problemi d'udito. Ciò che però ci ha fatto più allarmare nelle ultime due settimane sono degli episodi di allucinazioni: è successo che lei chiedesse dove fosse andato suo marito, affermando di essere stata fino a quel momento seduta con lui sul divano. O è successo che chiamasse mio zio e mio padre per pranzo, come faceva quando loro erano piccoli, dimenticando che mio padre non abita nemmeno più con lei. Inoltre è capitato che si urinasse addosso, o che dimenticasse di lavarsi prima di cambiare la biancheria. Adesso le cose sembrano stabili per quanto riguarda le allucinazioni (che non ha più avuto), ma continua ad avere difficoltà a stare in equilibrio o a sedersi, e spesso capita che si incanti con lo sguardo fisso nel vuoto. Sono molto preoccupata. Può essere un principio di Alzheimer? Si può fare qualcosa per rallentare il peggioramento di questi sintomi? E queste problematiche possono essere state scatenate dal lutto? Le abbiamo già prenotato una visita neurologica, ma è a fine agosto e vorrei iniziare a sentire dei pareri per, perlomeno, accettare questa situazione che senza dubbio è comunque molto dolorosa. Grazie in anticipo.
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Non è facile discriminare in una persona anziana quanto certi comportamenti sono dovuti al lutto e quanto a un deterioramento. La perdita del coniuge, del compagno di una vita, è un trauma, non solo per il dolore, ma perché si perdono anche tante abitudini in comune, che in un anziano sono importanti per mantenere un buon equilibrio psicofisico. Nei primi tempi dopo un lutto è frequente avere allucinazioni o sentire la presenza del defunto. Certi comportamenti che riferisce possono essere ascritti alla depressione come al deterioramento (lo sguardo perso nel vuoto, l'indifferenza per l'igiene, il rallentamento motorio). La perdita di equilibrio invece non è spiegabile con la depressione da lutto. E' importante capire se la sua nonna dorme un numero di ore sufficiente di notte, se si alimenta in modo corretto, se beve vino (che in campagna è considerato alimento e medicina). Starle vicino, stimolarla a fare le cose e far sentire il vostro affetto è molto importante qualunque sia la diagnosi.
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 23/07/2019.
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