Una distorsione del gusto, nel senso che avverto la bocca salata
Gentili dottori,
ho 49 anni e due anni fa contemporaneamente alla menopausa ho avvertito una distorsione del gusto, nel senso che avverto la bocca salata. Ho consultato due neurologi ma non hanno saputo darmi un consulto.Non so se questa mia distorsione del gusto possa essere legata al fatto che per alcuni anni ho preso antidepressivi o al fatto che sono ipertesa e prendo pastiglie per la pressione.
Grazie per la vostra disponibilità.
ho 49 anni e due anni fa contemporaneamente alla menopausa ho avvertito una distorsione del gusto, nel senso che avverto la bocca salata. Ho consultato due neurologi ma non hanno saputo darmi un consulto.Non so se questa mia distorsione del gusto possa essere legata al fatto che per alcuni anni ho preso antidepressivi o al fatto che sono ipertesa e prendo pastiglie per la pressione.
Grazie per la vostra disponibilità.
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Cara Signora,
i disturbi del gusto rappresentano spesso un "rebus" di non semplice risoluzione. Infatti è necessario effettuare molteplici indagini prima di raggiungere un adeguato orientamento clinico. In primo luogo è opportuno effettuare un accurato esame neurologico e valutare la sede esatta della disgeusia: 2/3 anteriori della lingua (nervo intermediario/facciale) ovvero 1/3 posteriore della lingua (nervo glossofaringeo). Dopo questa valutazione si procederà ad eventuali ulteriori indagini che dovranno comprendere un esame completo del sangue con VES, elettroliti, sideremia, ferritina, emocromo, vitB12, folati, autoanticorpi, elettroforesi proteine sieriche, TSH, FT3, FT4, eventuali anticorpi contro virus/batteri/borrelia, ormoni ipofisari ed estrogeni/progesterone, funzionalità epatica e renale. Necessaria anche una RMN dell'encefalo (previa esclusione di controindicazioni) con studio dei condotti uditivi interni, degli angoli pontocerebellari, dei seni paranasali. Inoltre è consigliabile escludere disturbi depressivi "mascherati", problemi odontoiatrici (controllare le vecchie otturazioni, poiché la coesistenza di metalli in lega diversa nell'amalgama potrebbe determinare correnti galvaniche), ricerca di batteri/miceti faringei, malattie dell'apparato gastrointestinale ed intolleranze a particolari alimenti ed allergie di varia natura, nonché valutare eventuali effetti collaterali dei medicinali attualmente utilizzati.
Indubbiamente è richiesta un po' di pazienza da parte dell'interessato (e del medico) nonché una stretta collaborazione tra un bravo neurologo ed un esperto internista.
Cordiali saluti ed auguri.
i disturbi del gusto rappresentano spesso un "rebus" di non semplice risoluzione. Infatti è necessario effettuare molteplici indagini prima di raggiungere un adeguato orientamento clinico. In primo luogo è opportuno effettuare un accurato esame neurologico e valutare la sede esatta della disgeusia: 2/3 anteriori della lingua (nervo intermediario/facciale) ovvero 1/3 posteriore della lingua (nervo glossofaringeo). Dopo questa valutazione si procederà ad eventuali ulteriori indagini che dovranno comprendere un esame completo del sangue con VES, elettroliti, sideremia, ferritina, emocromo, vitB12, folati, autoanticorpi, elettroforesi proteine sieriche, TSH, FT3, FT4, eventuali anticorpi contro virus/batteri/borrelia, ormoni ipofisari ed estrogeni/progesterone, funzionalità epatica e renale. Necessaria anche una RMN dell'encefalo (previa esclusione di controindicazioni) con studio dei condotti uditivi interni, degli angoli pontocerebellari, dei seni paranasali. Inoltre è consigliabile escludere disturbi depressivi "mascherati", problemi odontoiatrici (controllare le vecchie otturazioni, poiché la coesistenza di metalli in lega diversa nell'amalgama potrebbe determinare correnti galvaniche), ricerca di batteri/miceti faringei, malattie dell'apparato gastrointestinale ed intolleranze a particolari alimenti ed allergie di varia natura, nonché valutare eventuali effetti collaterali dei medicinali attualmente utilizzati.
Indubbiamente è richiesta un po' di pazienza da parte dell'interessato (e del medico) nonché una stretta collaborazione tra un bravo neurologo ed un esperto internista.
Cordiali saluti ed auguri.
DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BARI
[#3]
Cara Signora,
in alcuni soggetti i sintomi depressivi si esprimono prevalentemente con malesseri fisici: in questo caso si parla di disturbo depressivo "mascherato" ovvero che si nasconde dietro una sintomatologia apparentemente organica. Questa possibilità deve essere presa in considerazione soltanto dopo aver escluso, con appositi esami, specifiche cause neurologiche o internistiche del disturbo descritto.
Cordiali saluti ed auguri.
in alcuni soggetti i sintomi depressivi si esprimono prevalentemente con malesseri fisici: in questo caso si parla di disturbo depressivo "mascherato" ovvero che si nasconde dietro una sintomatologia apparentemente organica. Questa possibilità deve essere presa in considerazione soltanto dopo aver escluso, con appositi esami, specifiche cause neurologiche o internistiche del disturbo descritto.
Cordiali saluti ed auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 26.3k visite dal 17/02/2009.
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