Perdita memoria - EGG alterato
Buongiorno,
Scrivo perchè circa un anno fa, stavo preparando un esame universitario, ad un certo punto ho avuto un blocco completo: non riuscivo più ad avere l'immagine visiva del foglio, facevo fatica a riorganizzare i discorsi e fare ragionamenti, era come se ripetessi a vuoto (senza dare significato a quello che dicevo), non riuscivo più a concentrarmi. Pensando fosse un sovraccarico dovuto all'università, ho sospeso tutto. Andando avanti però ho visto che era una cosa che invadeva la mia vita quotidiana:perdita di memoria, le cose che prima mi venivano spontanee non lo erano più, anedonia (ciò che prima mi entusiasmava, che mi emozionava non lo faceva più, dall'ascolto della musica al giocare a basket), non riuscivo più a ragionare come prima. Non ero più io. Spaventato mi sono rivolto sia ad uno psichiatra che mi ha somministrato 3 terapie per l'ansia e la depressione, che però non hanno sortito nessun effetto, se non un peggioramento. Perciò si è pensato ad un problema neurologico. Ho svolto in primi l'EGG, che ha rivelato: anomalie lente con elementi epilettiformi sulle derivazioni temporali di destra. Al che ho svolto la RM con mezzo di contrasto e una angio risonanza con sequenze per epilessia che ha dato esito: a carico dell’ippocampo dx minima asimmetria dispessore rispetto al controlaterale ma di segnale e girazioni conservate, non anomalie vascolari (quindi sostanzialmente una risposta negativa). Ho svolto i test neuro-psicologici con risposta: Paziente lucido, orientato nel tempo e nello spazio, appropriato, motivato e collaborante. Allo stato attuale l’esame mette in luce buone capacità cognitive/intellettive di base. Si riscontrano, tuttavia, fragilità in alcuni processi cognitivi che confermano quanto riportato soggettivamente dal paziente. In particolare: possibile riduzione della capacità di attenzione sostenuta nel tempo con possibili ripercussioni sulle attività prolungate e a maggior carico cognitivo; lieve rallentamento nei processi di esplorazione e ricerca visuomotoria, con conservazione dell’accuratezza; lievi difficoltà di tipo esecutivo nella funzionalità della memoria di lavoro e nel controllo dell’interferenza, con possibile interferenza sulle funzioni mnestiche. Il paziente appare consapevole delle difficoltà suddette, con frustrazione reattiva; riporta inoltre sensazioni di riduzione della creatività, distacco emotivo nei confronti di situazioni che prima lo entusiasmavano o nell’ascolto della musica, che potrebbero essere compatibili con le alterazioni dell’emisfero destro.
Successivamente son stati svolti anche la PET e l'esame del liquor con esito negativo. E un ulteriore EGG con esito: : Anomalie epilettiformi diffuse e sincrone alla IPN, rare anomalie lente aguzze temporali dx.
La neurologa a concluso che non è un problema neurologico e lo psichiatra+psicoterapeuta che non è un problema psichico. Chiedo quindi un consiglio su cosa poter fare. Grazie della disponibilità.
Scrivo perchè circa un anno fa, stavo preparando un esame universitario, ad un certo punto ho avuto un blocco completo: non riuscivo più ad avere l'immagine visiva del foglio, facevo fatica a riorganizzare i discorsi e fare ragionamenti, era come se ripetessi a vuoto (senza dare significato a quello che dicevo), non riuscivo più a concentrarmi. Pensando fosse un sovraccarico dovuto all'università, ho sospeso tutto. Andando avanti però ho visto che era una cosa che invadeva la mia vita quotidiana:perdita di memoria, le cose che prima mi venivano spontanee non lo erano più, anedonia (ciò che prima mi entusiasmava, che mi emozionava non lo faceva più, dall'ascolto della musica al giocare a basket), non riuscivo più a ragionare come prima. Non ero più io. Spaventato mi sono rivolto sia ad uno psichiatra che mi ha somministrato 3 terapie per l'ansia e la depressione, che però non hanno sortito nessun effetto, se non un peggioramento. Perciò si è pensato ad un problema neurologico. Ho svolto in primi l'EGG, che ha rivelato: anomalie lente con elementi epilettiformi sulle derivazioni temporali di destra. Al che ho svolto la RM con mezzo di contrasto e una angio risonanza con sequenze per epilessia che ha dato esito: a carico dell’ippocampo dx minima asimmetria dispessore rispetto al controlaterale ma di segnale e girazioni conservate, non anomalie vascolari (quindi sostanzialmente una risposta negativa). Ho svolto i test neuro-psicologici con risposta: Paziente lucido, orientato nel tempo e nello spazio, appropriato, motivato e collaborante. Allo stato attuale l’esame mette in luce buone capacità cognitive/intellettive di base. Si riscontrano, tuttavia, fragilità in alcuni processi cognitivi che confermano quanto riportato soggettivamente dal paziente. In particolare: possibile riduzione della capacità di attenzione sostenuta nel tempo con possibili ripercussioni sulle attività prolungate e a maggior carico cognitivo; lieve rallentamento nei processi di esplorazione e ricerca visuomotoria, con conservazione dell’accuratezza; lievi difficoltà di tipo esecutivo nella funzionalità della memoria di lavoro e nel controllo dell’interferenza, con possibile interferenza sulle funzioni mnestiche. Il paziente appare consapevole delle difficoltà suddette, con frustrazione reattiva; riporta inoltre sensazioni di riduzione della creatività, distacco emotivo nei confronti di situazioni che prima lo entusiasmavano o nell’ascolto della musica, che potrebbero essere compatibili con le alterazioni dell’emisfero destro.
Successivamente son stati svolti anche la PET e l'esame del liquor con esito negativo. E un ulteriore EGG con esito: : Anomalie epilettiformi diffuse e sincrone alla IPN, rare anomalie lente aguzze temporali dx.
La neurologa a concluso che non è un problema neurologico e lo psichiatra+psicoterapeuta che non è un problema psichico. Chiedo quindi un consiglio su cosa poter fare. Grazie della disponibilità.
[#1]
L'episodio di esordio potrebbe essere stato provocato da stanchezza o stress. Dopo sembra essere intervenuto un disturbo depressivo (anedonia) che è forse tuttora presente.
Tenga conto che la depressione, anche nelle forme minori, comporta sempre un deficit cognitivo, misurabile ai test. E' del resto ormai acquisito che in corso di depressione prolungata gli ippocampi vanno incontro ad ipotrofia (cioè si riducono di volume) , del tutto reversibile con la guarigione. Pensi che nell'anziano la depressione può produrre dei quadri simil-demenziali, anche questi reversibili.
Il fatto che non abbia risposto a due terapie antidepressive non esclude la possibilità che i suoi disturbi siano di origine depressiva, e che magari possano rispondere a una terza o una quarta prova farmacologica.
L'EEG irritativo potrebbe essere una semplice casuale concomitanza. Che durata ebbe il primo episodio di "confusione" ?
Tenga conto che la depressione, anche nelle forme minori, comporta sempre un deficit cognitivo, misurabile ai test. E' del resto ormai acquisito che in corso di depressione prolungata gli ippocampi vanno incontro ad ipotrofia (cioè si riducono di volume) , del tutto reversibile con la guarigione. Pensi che nell'anziano la depressione può produrre dei quadri simil-demenziali, anche questi reversibili.
Il fatto che non abbia risposto a due terapie antidepressive non esclude la possibilità che i suoi disturbi siano di origine depressiva, e che magari possano rispondere a una terza o una quarta prova farmacologica.
L'EEG irritativo potrebbe essere una semplice casuale concomitanza. Che durata ebbe il primo episodio di "confusione" ?
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Utente
Innanzitutto, grazie della risposta. Purtroppo non riesco a definirne la durata, perché non lo riconduco ad un episodio che per es. dura 15 minuti e poi svanisce. La vedo più come una cosa persistente, cioè non riesco più a vedere le cose come le vedevo prima, è come se avessi il cervello spento: il mio modo di ragionare, le mie capacità intellettive, ecc. Quello che ricordo solamente è che non riuscivo più ad avere l’immagine mentale del foglio e nel riorganizzare i ragionamenti, poi facevo fatica a seguire i discorsi, mi dicevano le cose e dopo 3-4 ore non le ricordavo più, non riuscivo più a concentrarmi. Quello che noto di diverso a distanza di un anno è che prima ero molto impanicato dalla cosa, non riuscivo a capire cosa stava succedendo, mentre ora sono più tranquillo perché anche chi mi sta vicino capisce di più, ma i sintomi non cambiano
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 06/06/2019.
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