Cefalea a carattere emicranico e depressione maggi
Buongiorno, ho una diagnosi di depressione maggiore grave ricorrente dal 2013 e una cefalea a carattere emicranico fin da quando ero bambino... Ora ho sentito una neurologa che opera a Zurigo che fa diversi trattamenti, tra cui infusioni di Ketamina via endevovena e me ne ha proposto tra le 6 e le 10 sedute, dicendomi che è un trattamento che è piuttosto utilizzato in molte cliniche americane per quanto riguarda il trattamento della depressione clinica e anche per il mal di testa cronico e nel mio caso, siccome ho già provato diverse terapie( tdcs, rtms, terapia elettro convulsiva, tossina botulinica, oltre a farmaci e tuttora psicoterapia, tutto con poco o nulla di beneficio), questa neurologa mi ha proposto di fare una prima visita con lei e se decido si potrebbe provare con queste infusioni.
I miei dubbi sono però i seguenti, ossia: ho sentito parlare che la ketamina è sì un trattamento che nel giro di poche ore può dare un miglioramento per quanto riguarda l'umore e la riduzione del dolore(mal di testa), però da quello che ho capito sembra che queste infusioni non abbiano un'efficacia prolungata nel tempo, al massimo si parla di qualche settimana se non ho letto male. E quindi se fosse così vorrebbe dire che io starei bene per soli 10 giorni e poi l'effetto svanirebbe e quindi che senso avrebbe mi domando, se fosse proprio così, anche perché queste infusioni hanno un costo molto rilevante e vorrei prima capire bene come funzionano. Grazie
I miei dubbi sono però i seguenti, ossia: ho sentito parlare che la ketamina è sì un trattamento che nel giro di poche ore può dare un miglioramento per quanto riguarda l'umore e la riduzione del dolore(mal di testa), però da quello che ho capito sembra che queste infusioni non abbiano un'efficacia prolungata nel tempo, al massimo si parla di qualche settimana se non ho letto male. E quindi se fosse così vorrebbe dire che io starei bene per soli 10 giorni e poi l'effetto svanirebbe e quindi che senso avrebbe mi domando, se fosse proprio così, anche perché queste infusioni hanno un costo molto rilevante e vorrei prima capire bene come funzionano. Grazie
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Gentile Paziente, "una cefalea a carattere emicranico fin da quando ero bambino"
Prima di formulare una diagnosi di cefalea primaria, come quella di Emicrania sarebbe doveroso escludere tutte le possibili cause di cefalea secondaria. Nel suo caso, é stata considerata l’ipotesi che sia in gioco una malocclusione dentaria che sostenga una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM)? E. se se è stata esclusa, come è stata esclusa?
Ogni volta che mi imbatto in un caso diagnosticato anche ad altissimo livello professionale come emicrania (o di Tipo Tensivo), mi chiedo come sia stata sciolta la diagnosi differenziale fra una cefalea secondaria a malocclusione dentaria e una cefalea primaria, tensiva e emicranica in particolare. (NB: la malocclusione riguarda epidemiologicamente l'80% di bambini e ragazzi), il che ovviamente non significa che tutti devono per forza avere una disfunzione ATM, e viceversa . Quando ho posto questa domanda ai vari relatori che ho ascoltato su questo argomento in ambienti scientifici, ho spesso avuto risposte alquanto evasive, il che mi fa ritenere alquanto sottostimato il problema, in quanto totalmente ignorato e sul quale gli "esperti" non amano confrontarsi, né scientificamente né professionalmente, come del resto in tutta la patologia di confine nella quale si é introdotta (secondo alcuni a gamba tesa o con barbariche invasioni) la Gnatologia.
Da notare inoltre che una cefalea punto 11 si può sovrapporre e coesistere con una primaria, e le due si amplificano vicendevolmente, con l’aggiunta di sostenere un comprensibile stato di angoscia, ansia e depressione legata alla mancanza di soluzione del prtoprio problema , che rientra anch’esso nella patogenesi di questi quadri complessi.
Sottolineo che un dentista- gnatologo non tratta per via occlusale una Cefalea Primaria Emicranica, ma pazienti ai quali é stata fatta diagnosi di Emicrania (o Cefalea Tensiva) ma che hanno invece una cefalea secondaria (punto 11 secondo la classificazione dll’International Headache Council , IHC), e ai quali la diagnosi di primaria é stata posta senza una preliminare diagnosi differenziale in tal senso.
Specie se una Cefalea non risponde alla terapia specifica disposta dagli specialisti, sarebbe bene prendere in considerazione questa ipotesi, quantomeno per escludere questa possibile componente patogenetica.
Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Su una situazione strutturale predisposta o già compromesso giocano un ruolo importantissimo le condizioni psicofisiche del paziente: qualunque causa di stress (non solo psichico, ma anche ormonale legato al ciclo, termico legato al clima, alimentare, ecc.) oltre ad abbassare la soglia del dolore, si risolve spesso in un aumento della contrazione dei muscoli elevatori della mandibola (basti pensare al bruxismo o al serramento della mandibola nei momenti di particolare sforzo) scatenando la crisi cefalalgica acuta nel paziente cronico .
Se questa ipotesi non fosse stata fino ad ora presa in considerazione, è del tutto logico che le soluzioni farmacologiche proposte abbiano avuto poco o solo temporaneo successo, come anche può accadere restando comunque nell'ambito di una terapia farmacologica.
Pertanto le consiglierei di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare e sopratutto dei rapporti fra ATM e cefalea.
Può trovare altre notizie utili su questo argomento visitando il mio sito internet alla pagina "Patologie trattate- Cefalea), e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7974-la-gestione-clinica-delle-cefalee-primarie-e-secondarie-a-problemi-di-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
Prima di formulare una diagnosi di cefalea primaria, come quella di Emicrania sarebbe doveroso escludere tutte le possibili cause di cefalea secondaria. Nel suo caso, é stata considerata l’ipotesi che sia in gioco una malocclusione dentaria che sostenga una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM)? E. se se è stata esclusa, come è stata esclusa?
Ogni volta che mi imbatto in un caso diagnosticato anche ad altissimo livello professionale come emicrania (o di Tipo Tensivo), mi chiedo come sia stata sciolta la diagnosi differenziale fra una cefalea secondaria a malocclusione dentaria e una cefalea primaria, tensiva e emicranica in particolare. (NB: la malocclusione riguarda epidemiologicamente l'80% di bambini e ragazzi), il che ovviamente non significa che tutti devono per forza avere una disfunzione ATM, e viceversa . Quando ho posto questa domanda ai vari relatori che ho ascoltato su questo argomento in ambienti scientifici, ho spesso avuto risposte alquanto evasive, il che mi fa ritenere alquanto sottostimato il problema, in quanto totalmente ignorato e sul quale gli "esperti" non amano confrontarsi, né scientificamente né professionalmente, come del resto in tutta la patologia di confine nella quale si é introdotta (secondo alcuni a gamba tesa o con barbariche invasioni) la Gnatologia.
Da notare inoltre che una cefalea punto 11 si può sovrapporre e coesistere con una primaria, e le due si amplificano vicendevolmente, con l’aggiunta di sostenere un comprensibile stato di angoscia, ansia e depressione legata alla mancanza di soluzione del prtoprio problema , che rientra anch’esso nella patogenesi di questi quadri complessi.
Sottolineo che un dentista- gnatologo non tratta per via occlusale una Cefalea Primaria Emicranica, ma pazienti ai quali é stata fatta diagnosi di Emicrania (o Cefalea Tensiva) ma che hanno invece una cefalea secondaria (punto 11 secondo la classificazione dll’International Headache Council , IHC), e ai quali la diagnosi di primaria é stata posta senza una preliminare diagnosi differenziale in tal senso.
Specie se una Cefalea non risponde alla terapia specifica disposta dagli specialisti, sarebbe bene prendere in considerazione questa ipotesi, quantomeno per escludere questa possibile componente patogenetica.
Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Su una situazione strutturale predisposta o già compromesso giocano un ruolo importantissimo le condizioni psicofisiche del paziente: qualunque causa di stress (non solo psichico, ma anche ormonale legato al ciclo, termico legato al clima, alimentare, ecc.) oltre ad abbassare la soglia del dolore, si risolve spesso in un aumento della contrazione dei muscoli elevatori della mandibola (basti pensare al bruxismo o al serramento della mandibola nei momenti di particolare sforzo) scatenando la crisi cefalalgica acuta nel paziente cronico .
Se questa ipotesi non fosse stata fino ad ora presa in considerazione, è del tutto logico che le soluzioni farmacologiche proposte abbiano avuto poco o solo temporaneo successo, come anche può accadere restando comunque nell'ambito di una terapia farmacologica.
Pertanto le consiglierei di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare e sopratutto dei rapporti fra ATM e cefalea.
Può trovare altre notizie utili su questo argomento visitando il mio sito internet alla pagina "Patologie trattate- Cefalea), e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7974-la-gestione-clinica-delle-cefalee-primarie-e-secondarie-a-problemi-di-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 774 visite dal 30/05/2019.
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Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.