Continuo tremore, disorientamento e sensazione di irrigidimento
Buongiorno,
Mi presento, sono Mattia, ho 26 anni e da tutta la vita convivo con continui tremori alle mani.
L'intensità può aumentare o diminuire in base a stanchezza, stress, o ansia (soffro di ansia, attacchi di panico ed episodi depressivi da quando ho 18 anni e sono tutt'ora in cura con due pastiglie di citalopram 20 ed una di venlafaxina 37, 5 ogni giorno).
Questi tremori vanno pesantemente ad inficiare sulla mia vita sociale e lavorativa, dato che sono palesi ogni qual volta debbo afferrare un oggetto (gli esempi più lampanti sono le tazzine da caffè, o, quando facevo il cameriere, i vassoi che tremavano vistosamente).
Anche mio padre soffre dello stesso disturbo, ma non ha mai indagato oltre. In aggiunta, negli ultimi 3-4 anni, mi accade di provare una forte sensazione di disorientamento ogni volta che mi alzo dopo essere stato seduto o se mi volto troppo rapidamente e che invece, con frequenza abbastanza elevata, provo delle sensazioni di forte irrigidimento e formicolio in alcune zone ben localizzate del cranio (in mezzo alla fronte, tra le sopracciglia, nella zona del cervelletto, e sulla curvatura sopra le tempie, alternandosi); queste ultime sono senza dubbio correlate all'ansia ed ai miei pensieri, tant'è che, probabilmente erroneamente, ho cominciato come a percepire che vadano ad interessare la sezione di cervello con cui sto pensando in quel momento.
Aggiungo che sono un fumatore accanito, cosa che potrebbe essere in qualche modo correlata agli episodi di disorientamento.
Siccome ho cercato molto e non ho trovato nulla a riguardo - nonostante abbia l'intenzione appena il lavoro permetterà, di rivolgermi al mio medico e fare le dovute visite ed esami, volevo un'opinione medica anche solo per tranquillizzarmi un po' (tendo a soffrire di forti paranoie). Vi ringrazio in anticipo, buona giornata
Mi presento, sono Mattia, ho 26 anni e da tutta la vita convivo con continui tremori alle mani.
L'intensità può aumentare o diminuire in base a stanchezza, stress, o ansia (soffro di ansia, attacchi di panico ed episodi depressivi da quando ho 18 anni e sono tutt'ora in cura con due pastiglie di citalopram 20 ed una di venlafaxina 37, 5 ogni giorno).
Questi tremori vanno pesantemente ad inficiare sulla mia vita sociale e lavorativa, dato che sono palesi ogni qual volta debbo afferrare un oggetto (gli esempi più lampanti sono le tazzine da caffè, o, quando facevo il cameriere, i vassoi che tremavano vistosamente).
Anche mio padre soffre dello stesso disturbo, ma non ha mai indagato oltre. In aggiunta, negli ultimi 3-4 anni, mi accade di provare una forte sensazione di disorientamento ogni volta che mi alzo dopo essere stato seduto o se mi volto troppo rapidamente e che invece, con frequenza abbastanza elevata, provo delle sensazioni di forte irrigidimento e formicolio in alcune zone ben localizzate del cranio (in mezzo alla fronte, tra le sopracciglia, nella zona del cervelletto, e sulla curvatura sopra le tempie, alternandosi); queste ultime sono senza dubbio correlate all'ansia ed ai miei pensieri, tant'è che, probabilmente erroneamente, ho cominciato come a percepire che vadano ad interessare la sezione di cervello con cui sto pensando in quel momento.
Aggiungo che sono un fumatore accanito, cosa che potrebbe essere in qualche modo correlata agli episodi di disorientamento.
Siccome ho cercato molto e non ho trovato nulla a riguardo - nonostante abbia l'intenzione appena il lavoro permetterà, di rivolgermi al mio medico e fare le dovute visite ed esami, volevo un'opinione medica anche solo per tranquillizzarmi un po' (tendo a soffrire di forti paranoie). Vi ringrazio in anticipo, buona giornata
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Gentile Utente,
il tremore deve essere valutato direttamente da un neurologo per poterlo tipizzare considerato che ne esistono varie tipologie e solo la visione diretta e la ricerca di segni che possano associarsi può orientare correttamente verso un tipo piuttosto che un altro.
Un elemento interessante che scrive è che anche Suo padre ha lo stesso problema, questo potrebbe orientare teoricamente verso una condizione di "tremore essenziale" che è spesso familiare.
Gli altri aspetti verranno chiariti e studiati meglio durante la visita ed eventuali esami diagnostici che il collega potrebbe richiedere.
Cordiali saluti
il tremore deve essere valutato direttamente da un neurologo per poterlo tipizzare considerato che ne esistono varie tipologie e solo la visione diretta e la ricerca di segni che possano associarsi può orientare correttamente verso un tipo piuttosto che un altro.
Un elemento interessante che scrive è che anche Suo padre ha lo stesso problema, questo potrebbe orientare teoricamente verso una condizione di "tremore essenziale" che è spesso familiare.
Gli altri aspetti verranno chiariti e studiati meglio durante la visita ed eventuali esami diagnostici che il collega potrebbe richiedere.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 10/05/2019.
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