Morbo di alzheimer
gentili dottori, il problema per cui vi scrivo è mia madre.mio nonno materno ed anche sua sorella, sono morti con m.di alzheimer. mia madre è da un pò di tempo che pensa che questa brutta malattia sia ereditaria, e perciò si è convinta che anche lei morirà in quel modo.si tratta di persona molto ansiosa ed in alcuni periodi è stata un pò depressa.diciamo che negli ultimi anni è cambiato il suo atteggiamento nei confronti della vita stessa:è molto più apatica,con poca voglia di occuparsi degli altri e di se stessa, cura poco la sua persona, considerando che è stata fino a qualche anno fa, una donna attiva, che si è sempre curata anche esteticamente, con trucco, massaggi al corpo, manicure,ecc. mia madre ha 60 anni.chiedo:esiste un modo per poter verificare se c'è una familiarità con la malattia?cosa possiamo fare per percepire eventuali primi sintomi, e quali sono? grazie in anticipo.
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Gentile utente,
Al momento non sono disponibili esami per identificare soggetti a rischio per la malattia di Alzheimer, sebbene i ricercatori abbiano individuato una variante della apolipoproteina E quale modesto fattore di rischio per la malattia. Deve comunque considerare che la maggior parte dei casi di m. di Alzheimer sono sporadici, ovvero non correlati con una precisa ereditarietà. Inoltre tale problema è abbastanza frequente nella popolazione dei soggetti anziani e pertanto non è raro trovare famiglie nelle quali si sono verificati uno o due casi della precitata malattia. Pertanto non si deve pensare di essere "predestinati" a sviluppare tale patologia; inoltre un pensiero costante di malattia espone ad ovvie situazioni di autosuggestione nonché a provare disinteresse per la vita stessa. Probabilmente al momento è questo il vero problema di sua madre.
Peraltro, sebbene non vi siano regole di prevenzione codificate, sembra che uno stile di vita sano, il trattamento dei fattori di rischio vascolare nonché leggere, studiare ed espletare attività culturali possano ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.
Pertanto deve tentare di tranquillizzare sua madre e portarla a ritrovare interesse per sé stessa e per il mondo esterno, eventualmente con una blanda terapia ansiolitica/antidepressiva e l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti ed auguri.
Al momento non sono disponibili esami per identificare soggetti a rischio per la malattia di Alzheimer, sebbene i ricercatori abbiano individuato una variante della apolipoproteina E quale modesto fattore di rischio per la malattia. Deve comunque considerare che la maggior parte dei casi di m. di Alzheimer sono sporadici, ovvero non correlati con una precisa ereditarietà. Inoltre tale problema è abbastanza frequente nella popolazione dei soggetti anziani e pertanto non è raro trovare famiglie nelle quali si sono verificati uno o due casi della precitata malattia. Pertanto non si deve pensare di essere "predestinati" a sviluppare tale patologia; inoltre un pensiero costante di malattia espone ad ovvie situazioni di autosuggestione nonché a provare disinteresse per la vita stessa. Probabilmente al momento è questo il vero problema di sua madre.
Peraltro, sebbene non vi siano regole di prevenzione codificate, sembra che uno stile di vita sano, il trattamento dei fattori di rischio vascolare nonché leggere, studiare ed espletare attività culturali possano ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.
Pertanto deve tentare di tranquillizzare sua madre e portarla a ritrovare interesse per sé stessa e per il mondo esterno, eventualmente con una blanda terapia ansiolitica/antidepressiva e l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti ed auguri.
DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BARI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 10/02/2009.
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