Se chiedo l'invalidita per emicrania posso farcela

Buonasera, ho 42 anni e da quando ne ho 14 soffro di emicrania, per i primi 10 anni ho fatto infite visite e esami (elettroencefalogramma, tac, rmn, neurologo, neurochirurgo, psicologo epsichiatra), la sentanza è sempre stata emicrania, l'allora primario della clinica Besta mi visitò e mi prescrisse laroxyl e difmetre. Trovata la pastiglia che mi dava tregua o meglio, mi faceva passare il dolore (difmetre), ho abbandonato il laroxyl perchè mi abbatteva molto (nonostante svariate modifiche di dosaggi). Nel 2017 ho portato a 8 mesi una gravidanza gemellare con attacchi da suicidio e tentazione di prendere quella maledetta pastiglia per farmi stare bene, l'agopuntura mi ha aiutato molto. Ora, lo scorso maggio il solito attacco, difmetre la mattina ma non passa, difmetre al pomeriggio, valium ( prescritto per dormire durante gli attachi) e nulla il dolore è peggiorato 100 volte, mi sono davvero spaventata, hanno chiamato l'ambulanza è in PS dopo il trattamento mi hanno proposto la terapia botulinica, dopo il 3 trattamento mi propongono il ricovero per overuse di fans, 3 settimana fa mi ricoverano per 6 giorni, terapia con sorella 4 mg, delorazepam 2 kg, idratazione e introduzione con riportato. Ora il topiramato mi da giramenti di testa, nausea e acidità di stomaco, io ho 2 gemelle di 21 mesi, ho rischiato di svenire più volte. Ho perso ogni speranza, per 28 anni ogni mese ho mal di testa per minimo 20 giorni, non posso programmare niente, vivo all'ultimo minuto perché se ho mal di testa non posso. Non voglio piangersi adosso, anzi, visto che ho dovuto lasciare il lavoro per le bambine, ora ho provato tutte le terapie, ora che a 42 anni nessuno ti assume, secondo voi ho altre strade? Se chiedo l'invalidita per emicrania posso farcela? Giusto per rientrare nelle categorie protette e trovare lavoro più facilmente. Scusate le lungaggini ma dopo essere uscita dall'ospedale vedo tuttp ancora più nero e spesso piango disperata perché un po' ci credevo. Cordiali saluti e buon lavoro. Grazie in anticipo
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, poichè ha già fatto gli accertamenti abituali nel suo caso, ma purtroppo il suo problema perdura, le suggerirei di non trascurare un'ipotesi che spesso non viene presa in considerazione: il ruolo che nell'insorgenza della cefalea può essere sostenuto dalla malocclusione dentaria e dalla scorretta postura della mandibola.
Le è stata diagnosticata una Cefalea Primaria, (le principali cefalee primarie sono l’Emicrania e la Cefalea di tipo Tensivo). Si tratta di cefalee di cui non si conosce la causa: questa diagnosi dovrebbe preliminarmente aver escluso la possibilità che si tratti invece di una cefalea secondaria, quale é appunto la Cefalea derivante da problemi alla masticazione e all'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Le risulta che i suoi curanti si siano posti questo problema diagnostico-differenziale?
Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro.
Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Sui rapporti fra Cefalee Primarie e Secondarie può avere qualche notizìa leggendo il blog in questo stesso Sito: https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7974-la-gestione-clinica-delle-cefalee-primarie-e-secondarie-a-problemi-di-bocca.html
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet, alla pagina Patologie trattate- Cefalea , e aprendo gli articoli che si aprono con questi link:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-cefalea-viene-bocca.html
https://www.studiober.com/cms/ckfinder/userfiles/files/04%20L'orientamento%20nella%20ricerca(1).pdf
Se si ritrova nella problematica descritta, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
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Utente
Utente
Grazie Dr. Bernkopf, la sua risposta è stata molto interessante e le letture dei link postati lo sono stati altrettanto.
Per quanto riguarda il suo consiglio, a suo tempo, ero stata da un osteopata che mi ha rimesso "in linea" le varie articolazioni e mi aveva consigliato il bite, ancora oggi lo uso a distanza di anni perché nei periodi di maggiore stress tendo a digrignare i denti di notte e la mattina mi sveglio con la mandibola e la mascella indolenzite.
Nelle scritture di svariati diari ho notato che se abuso di caffè o cioccolato gli attachi aumentano e si aggiunge la sensazione di malessere a livello di stomaco, sono allergica al nichel sia da contatto che alimentare, ho seguito diete su diete ma nulla ha migliorato la mia condizione, ho solo imparato a non abusare di alcuni alimenti per evitare di stare peggio.
Lei pensa quindi che un controllo da uno gnatologo potrebbe escludere o confermare un eventuale cefalea secondaria?
Grazie ancora per avermi letto e ascoltato.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, dalla sua replica mi sembra di poter cogliere che solo l'osteopata abbia rilevato qualcosa di sfavorevole nella sua bocca. Questo è significativo: l'osteopata può operare molti cambiamenti migliorativi nell'intera struttura corporea, ma NON sulla bocca, perchè l'intercuspidazione dentaria individua un rapporto preciso fra mandibola e mascella, che necessariamente si ripropone subito dopo qualunque pur indicata manipolazione, riproponendo un proprio eventuale ruolo nei difetti posturali , come anche nelle tensioni muscolari potenzialmente in grado di sostenere una cefalea.
Molti gnatologi prescrivono il trattamento notturno: la memoria posturale può mantenere il risultato anche togliendolo di giorno. Non mi piace contare su questa condizione favorevole, pur possibile. A mio parere, è del tutto evidente che, rimosso il bite , di giorno se prescritto per la sola notte, come anche rimosso definitivamente dopo mesi, il paziente può essere esattamente com'era prima di cominciare.
Ovviamente il bite deve essere conformato adeguatamente anche per consentirne l'impiego costante anche nella vita di relazione di ogni giorno.
La cosa importante é che il dentista-gnatologo cui si rivolgerà sia veramente esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra ATM e cefalea: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Cordiali saluti ed auguri
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Utente
Utente
Grazie mille, ho appena prenotato una visita da uno gnatolo on Como, le farò sapere a breve.

Buona giornata e grazie ancora.
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