Cmv e disturbi neurologici
Buongiorno Dottori,
sono una ragazza di 25 anni e vorrei esporvi un problema che perdura da quasi 2 mesi su cui nonostante vari consulti medici (medico di base, ematologo e infettivologo) fatico a far chiarezza. Dal primo febbraio ho cominciato ad avere una febbricola (il massimo raggiunto è stato 37 e 8) che esordiva più o meno alle 14, durava tutto il pomeriggio e la sera e si risolveva spontaneamente la notte (infatti la mattina era del tutto assente e stavo bene). Questa febbre è durata due settimane dopodiché il medico di base ha deciso di prescrivermi un antibiotico (zitromax). La febbre passò ma pochi giorni dopo ho cominciato ad avere uno strano prurito diffuso in tutto il corpo accompagnato da una profusa situazione notturna. La febbre pomeridiana tornò. Fatti subito gli accertamenti per escludere un linfoma con il mio ematologo che infatti è stato escluso con esami del sangue ed esame ecografico dei linfonodi. Le analisi però evidenziavano una linfocitosi con neutropenia. Il mio ematologo quindi ha sospettato la presenza di un virus e infatti è risultata una infezione in corso da CMV (Igm 100 U/ml Val. rif. 0-18; Igg 85,7 U/ml Val. rif. 0-12). Anche le Igm VCA dell'EBV sono risultate positive ( 83,5 U/ml con positività se >40; Igg VCA >750 con positività se >22; EBNA 156 ummol/L con positività se >20). Probabilmente però le Igm dell'EBV sono frutto di una reazione crociata infatti domani farò una viremia di conferma. Vi ho fatto questa lunga premessa (e me ne scuso) perché sono circa due settimane che ho cominciato ad avere dei sintomi che io definisco con tutti i limiti delle mie competenze da laureanda in infermieristica neurologici. Una sera avverto dei tremendi formicolii alle gambe e alle braccia e il giorno dopo perdo addirittura sensibilità a una coscia e poi alle labbra. Queste sensazioni mi hanno scaturito un attacco di panico ma non credo sia pertinente (questa situazione mi sta creando un pò di stress). È seguita dal giorno dopo ed è ancora presente ad oggi una forte debolezza muscolare e ben presto si sono aggiunte anche fascicolazioni diffuse (addirittura al volto) e dolori diffusi soprattutto alle gambe). I medici a cui mi sino affidata ritengono che sia "colpa" di questo stato infettivo esacerbato da una forte componente ansiosa, ma starei ancora più tranquilla sentendo anche il parere di un neurologo..Anche voi ritenete che sia possibile questa manifestazione da parte di un virus come il CMV oppure è opportuno che io esegua una visita neurologica? Nel frattempo è tornato il prurito soprattutto notturno e saltuariamente le sudorazioni. Vi ringrazio molto per la pazienza. Buona giornata
sono una ragazza di 25 anni e vorrei esporvi un problema che perdura da quasi 2 mesi su cui nonostante vari consulti medici (medico di base, ematologo e infettivologo) fatico a far chiarezza. Dal primo febbraio ho cominciato ad avere una febbricola (il massimo raggiunto è stato 37 e 8) che esordiva più o meno alle 14, durava tutto il pomeriggio e la sera e si risolveva spontaneamente la notte (infatti la mattina era del tutto assente e stavo bene). Questa febbre è durata due settimane dopodiché il medico di base ha deciso di prescrivermi un antibiotico (zitromax). La febbre passò ma pochi giorni dopo ho cominciato ad avere uno strano prurito diffuso in tutto il corpo accompagnato da una profusa situazione notturna. La febbre pomeridiana tornò. Fatti subito gli accertamenti per escludere un linfoma con il mio ematologo che infatti è stato escluso con esami del sangue ed esame ecografico dei linfonodi. Le analisi però evidenziavano una linfocitosi con neutropenia. Il mio ematologo quindi ha sospettato la presenza di un virus e infatti è risultata una infezione in corso da CMV (Igm 100 U/ml Val. rif. 0-18; Igg 85,7 U/ml Val. rif. 0-12). Anche le Igm VCA dell'EBV sono risultate positive ( 83,5 U/ml con positività se >40; Igg VCA >750 con positività se >22; EBNA 156 ummol/L con positività se >20). Probabilmente però le Igm dell'EBV sono frutto di una reazione crociata infatti domani farò una viremia di conferma. Vi ho fatto questa lunga premessa (e me ne scuso) perché sono circa due settimane che ho cominciato ad avere dei sintomi che io definisco con tutti i limiti delle mie competenze da laureanda in infermieristica neurologici. Una sera avverto dei tremendi formicolii alle gambe e alle braccia e il giorno dopo perdo addirittura sensibilità a una coscia e poi alle labbra. Queste sensazioni mi hanno scaturito un attacco di panico ma non credo sia pertinente (questa situazione mi sta creando un pò di stress). È seguita dal giorno dopo ed è ancora presente ad oggi una forte debolezza muscolare e ben presto si sono aggiunte anche fascicolazioni diffuse (addirittura al volto) e dolori diffusi soprattutto alle gambe). I medici a cui mi sino affidata ritengono che sia "colpa" di questo stato infettivo esacerbato da una forte componente ansiosa, ma starei ancora più tranquilla sentendo anche il parere di un neurologo..Anche voi ritenete che sia possibile questa manifestazione da parte di un virus come il CMV oppure è opportuno che io esegua una visita neurologica? Nel frattempo è tornato il prurito soprattutto notturno e saltuariamente le sudorazioni. Vi ringrazio molto per la pazienza. Buona giornata
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Gentile Paziente,
questo è il caso classico che richiede una consulenza congiunta fra più specialisti. Infatti, a prima sensazione, tutta la fenomenologia parrebbe indissolubilmente legata ad uno stato infettivo, ivi inclusa anche quella di ordine psicologico, ma la presenza delle fascicolazioni è comunque un dato che non dovrebbe mai essere trascurato né semplicisticamente etichettato come fenomeno promosso da uno stato di tensione emotiva.
Cordialmente
questo è il caso classico che richiede una consulenza congiunta fra più specialisti. Infatti, a prima sensazione, tutta la fenomenologia parrebbe indissolubilmente legata ad uno stato infettivo, ivi inclusa anche quella di ordine psicologico, ma la presenza delle fascicolazioni è comunque un dato che non dovrebbe mai essere trascurato né semplicisticamente etichettato come fenomeno promosso da uno stato di tensione emotiva.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
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Personalmente sarei dell'opinione che al presente Lei possa affiancare al parere dell'Infettivologo anche quello del Neurologo, con possibilità di dialogo fra di loro, seppure a mezzo di dettagliate relazioni cliniche ovvero con l'ausilio di indagini diagnostiche che si potrebbe ritenere opportuno prescrivere.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 24/03/2019.
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