43 anni podensità diffusa della sostanza bianca

Buongiorno dottore,
Dopo un dolore toracico mio marito, 43 anni, spaventato, è andato all'ospedale per farsi controllare. Dagli esami del caso fatti i medici non hanno riscontrato nessuna problematica ma mio marito continuava a lamentare anche vertigini, spossatezza e un senso di confusione e così hanno ritenuto di dover fare anche una T.C.CEREBRALE.
L'esito di tale esame è stato il seguente:
Esame eseguito in urgenza con MDCT senza iniezione di Mdc ev.
Ipodensità diffusa della sostanza bianca profonda dei centri semiovali e a sede periventricolare da sofferenza cerebrovascolare cronica. Allo stato non evidenza di alterazioni densitometriche del tessuto cerebrale riferibili a lesioni emorragiche o ischemiche in atto. Sistema ventricolare simmetrico, moderatamente ampio così come pure gli spazi liquorali periencefalici della volta e della base, da atrofia corticale. In asse le strutture della linea mediana. Cavum vergate.
Lo hanno dimesso consigliando di effettuare una R.M e una visita neurologica e dicendo in poche parole che mio marito ha il cervello in fase di invecchiamento precoce. Inutile dire che siamo preoccupatissimi, ma in attesa delle visite e degli esami del caso vorrei tanto avere una suo parere in merito.
Inoltre vorrei chiederLe: anni fa mio marito in seguito ad un incidente stradale da cui è uscito vivo per miracolo ha avuto un forte trauma facciale e cranico...è possibile che il suo problema sia scaturito da questo?
Inoltre lamenta sempre stanchezza, sonnolenza, è sempre irritabile, intrattabile apatico....possono essere questi sintomi di questa problematica?
La ringrazio tantissimo in anticipo per la sua risposta e per il servizio che offre.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 77.3k 2.4k
Gentile Signora,

innanzitutto Suo marito effettui la RM encefalica che è un esame più attendibile della TC, la visita neurologica e i test neuropsicologici, questi ultimi sono particolarmente consigliati in casi come questi.
Un trauma cranico moderato-grave può rappresentare un fattore di rischio, anche se raro, per problematiche cognitive, ne parli col neurologo.
State però sereni.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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