Malformazione artero venosa con emoraggia

cari dottori, sono un ragazzo di 33 anni, il 10 luglio 2017 ho avuto un emorragia cerebrale dovuta alla rottura di una mav, con causa emiparesi emiplegia del lato sinistro, è stata poi embolizzata ma io da quasi due anni non sto ancora bene, se ad esempio faccio uno sforzo minimo come fare sesso o masturbarmi o abbassarmi per prendere una cosa, o fare un po di fisioterapa, inizio a sentirmi malissimo ho la sensazione di svenire, mi sento debole e confuso e strani fastidi alla testa tipo intorpidita, questo succedeva anche prima dell'emorraggia, adesso invece è da quasi una settimana che sto malissimo ho dolore nel lato sinistro della testa (la mav è a destra) fastidio come una pesantezza, mi sento debole, ho la vista un po appannata, sensazione di nausea e crisi ipotoniche, l'atro ieri x questi fastidi sono andato al pronto soccorso e mi hanno fatto una tac, nella tac c'è scritto : non apprezzabili focolai emorragici in atto. Ipodensita' stabilizzata da precede emorragia fronto- parietale dx con esiti di trattamento endovascolare di embolizzazione di malformazione vascolare in tale sede. Immagine iperdensa di aspetto serpiginoso come per la presenza di struttura vascolare venosa ectasia decorre all'interno del ventricolo laterale dx ed in regione fronto-parietale omolaterale al vertice fino al seno saggitale superiore. lievemente dilatato il ventricolo laterale dx. Strtture mediane in asse. Normale visualizzazione degli spazi subaracnoidei della volta e della base. mi hanno fatto parlare con un neurologo ma non sapeva nulla la sua unica risposta è stata si prenda una toradol, che tra l'altro non si puo prendere per chi ha avuto emorraggie, qualcuno pottebbe aiutarmi e dire perche sto cosi male? E normale a distanza di due anni quasi stare cosi male?
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Egregio Paziente,
a parte gli esiti motori legati all'evento emorragico consecutivo alla rottura della MAV, i fenomeni che lei descrive non parrebbero da porsi in relazione al residuo che l'esame recentemente praticato ha evidenziato. Uso ovviamente il condizionale, perché una esatta definizione diagnostica può scaturire solo da un'anamnesi dettagliata e da un esame neurologico scrupoloso e dalla visione delle indagini che ha citato.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
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