Midriasi dopo cefalea con aura

Buongiorno, negli ultimi tempi ho avuto due attacchi di cefalea con aura, uno i primi di ottobre e l'altro i primi di novembre. Mio padre soffre del medesimo disturbo quindi inizialmente non mi sono preoccupata. La mia preoccupazione è nata in seguito all'ultimo attacco del 6 novembre, particolarmente violento, dolore concentrato sulla tempia e sopra l'occhio sinistro. Postumi con pallore, nausea, giramenti di testa. Il giorno dopo oltre ad uno stato di stordimento, noto allo specchio una midriasi bilaterale e simmetrica delle pupille associata a visione leggermente offuscata e fastidio alla luce naturale e artificiale. Dopo due giorni decido di andare al PS. Mi fanno TAC cranica con esito negativo. Poi visita dalla neurologa che non riscontra nulla di anomalo, ma mi prescrive una RM senza urgenza. Passano i giorni e il disturbo persiste così contatto nuovamente la neurologa che decide di chiedere un parere ad un suo collega neuroftalmologo. Decidono di aggiungere agli esami la angio RM intracranica. L'esame ce l'avrò il 16 gennaio. È passato un mese e mezzo e io continuo ad avere le pupille più dilatate del normale. Sono reagenti allo stimolo luminoso ma dopo qualche secondo tendono a riallargarsi. Questo mi provoca enorme fastidio e senso di smarrimento. Vorrei capire cosa potrei avere perché sinceramente ho paura che questo attacco di cefalea mi abbia creato un danno permanente..è possibile? Gli esami che vado a fare quali informazioni in più potrebbero darmi che non ha dato la TAC cranica?
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Gentile Paziente,
il caso che lei espone è interessante. Debbo dirle in premessa che, a mio parere, è difficilmente da collegare al pregresso episodio di emicrania, che solitamente non interferisce, quand'anche preceduto da aura visiva, con il diametro pupillare. Il problema, come d'altro canto ha individuato la collega neurologa cui si è rivolta, va affrontato nell'ambito della neuro-oftalmologia, ossia deve essere individuata una patogenesi intrinseca all'occhio. In ordine a ciò, ritengo che l'Oculista possa procedere con esami funzionali di sua pertinenza. Ovviamente l'angio-RM è anche importante, ma potrebbe anche non avere un ruolo risolutivo rispetto alle indagini di più stretta competenza oftalmologica.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la Sua tempestiva risposta. Mi sono dimenticata di dire che in seguito al sintomo midriasi ho effettuato sia visita in PS oculistico, che dal mio oculista di fiducia i quali hanno confermato lo stato di benessere dell'occhio e della retina. Mi hanno consigliato di approfondire dal punto di vista neurologio. Allora le chiedo, esistono esami più specifici nell'ambito della neuroftamologia che potrei fare? Mi consiglia una visita? Quindi dalla TAC si possono già escludere cose gravi come tumori di piccola dimensione o malattie come la sclerosi multipla? Scusi le numerose domande ma lo stato di preoccupazione è alto. Grazie anticipatamente!
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
E' un caso che sono vivamente interessato a seguire, per cui dopo aver effettuato la Risonanza la prego di informarmi. Nell'attesa, non lasci andare a briglia sciolta la fantasia. A Napoli diciamo:
Vediamo prima il serpe e poi chiamiamo S. Paolo!
Le auguro buon Natale!
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Utente
Utente
Certo la aggiornerò volentieri! Buon Natale anche a Lei!
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