Sensazione di svenimento e "impedimento cognitivo"
Salve. Sono un ragazzo di 24 anni, ma la mia storia clinica è abbastanza complessa.
Innanzitutto non lo dico per vantarmi (anche perché non avrebbe senso) ma sono sempre stato un ragazzo molto sveglio e intelligente.
Durante l'ultimo mese ho cominciato a manifestare alcuni "problemi neurologici". Ho iniziato ad avere più difficoltà a capire le cose, a perdere tempo a trovare le parole adatte per descrivere determinate cose e situazioni, ma soprattutto ho perso quell'acume e humour che mi contraddistingueva. Inoltre, nell'ultima settimana, ho auto una fastidiosissima sensazione di svenimento imminente e perdita delle forze (come se avessi la pressione bassa, ma misurandola era normale). Quest'ultimo fastidio dura circa un'ora e si manifesta prettamente di sera, prima o dopo cena. A tutti questi sintomi si aggiunge anche un senso di stanchezza generalizzata che risulta molto fastidioso.
A causa di vari trascorsi familiari, ho sviluppato negli ultimi 3 anni ansia e attacchi di panico. Tramite terapia psicologica e con una buona dose di lavoro personale sono riuscito ad eliminare gli attacchi di panico ma in questi ultimi 3 anni ho manifestato una sintomatologia piuttosto variegata che, a dire del mio medico curante, è da ricondurre alla mia ansia.
Elencherò di seguito le varie visite fatte da me recentemente:
- 1 settimana fa esami del sangue standard. Non è emerso nulla anche se ferritina e sideremia sono nei limiti inferiori.
- 1 anno fa visita cardiologica con ECG a riposo, ECG sotto sforzo, ECG holter 24h, Ecocardio da cui non è emerso nulla.
- 3 anni fa doppler dei vasi sovraortici. Negativo.
Infine, a dicembre 2016 ho cominciato a soffrire di vertigini e capogiri (mai veramente risolti, ad oggi) così di lì a poco ho fatto una RMN i cui risultati riporto di seguito:
Esame RM eseguito mediante sequenze TSE T1 e T2 pesate, TSE T2 IR e FFE GR T2*, nelle sole condizioni di base, secondo i piani assiale e sagittale.
Compatibilmente con le condizioni di scarico funzionale, riduzione della fisiologica lordosi cervicale.
Regolare aspetto morfostrutturale ed intensitometrico dei somi cervicali.
A livello degli spazi intersomatici C2-C3, C3-C4 e C4-C5 regolare il profilo posteriore del disco intersomatico.
A livello dello spazio intersomatico C5-C6 si apprezza minimo bulging fiscale circonferenziale, posteriormente responsabile di cancellazione del grasso epidurale.
A livello dello spazio intersomatico C6-C7 si apprezza protrusione fiscale posteriore, mediano-paramediano sinistro, posteriormente responsabile di cancellazione del grasso epidurale e di moderato appoggio sul sacco midollare.
Non alterazione dell'intensità di segnale a carico del midollo cervicale.
Inoltre, da circa un anno non riesco ad avere un sonno regolare, mi sveglio almeno una volta a notte e ciò inibisce la mia fase REM, e non mi consente di avere MAI un sonno soddisfacente.
Quale iter diagnostico dovrei seguire data la mia sintomatologia e la mia anamnesi?Grazie.
Innanzitutto non lo dico per vantarmi (anche perché non avrebbe senso) ma sono sempre stato un ragazzo molto sveglio e intelligente.
Durante l'ultimo mese ho cominciato a manifestare alcuni "problemi neurologici". Ho iniziato ad avere più difficoltà a capire le cose, a perdere tempo a trovare le parole adatte per descrivere determinate cose e situazioni, ma soprattutto ho perso quell'acume e humour che mi contraddistingueva. Inoltre, nell'ultima settimana, ho auto una fastidiosissima sensazione di svenimento imminente e perdita delle forze (come se avessi la pressione bassa, ma misurandola era normale). Quest'ultimo fastidio dura circa un'ora e si manifesta prettamente di sera, prima o dopo cena. A tutti questi sintomi si aggiunge anche un senso di stanchezza generalizzata che risulta molto fastidioso.
A causa di vari trascorsi familiari, ho sviluppato negli ultimi 3 anni ansia e attacchi di panico. Tramite terapia psicologica e con una buona dose di lavoro personale sono riuscito ad eliminare gli attacchi di panico ma in questi ultimi 3 anni ho manifestato una sintomatologia piuttosto variegata che, a dire del mio medico curante, è da ricondurre alla mia ansia.
Elencherò di seguito le varie visite fatte da me recentemente:
- 1 settimana fa esami del sangue standard. Non è emerso nulla anche se ferritina e sideremia sono nei limiti inferiori.
- 1 anno fa visita cardiologica con ECG a riposo, ECG sotto sforzo, ECG holter 24h, Ecocardio da cui non è emerso nulla.
- 3 anni fa doppler dei vasi sovraortici. Negativo.
Infine, a dicembre 2016 ho cominciato a soffrire di vertigini e capogiri (mai veramente risolti, ad oggi) così di lì a poco ho fatto una RMN i cui risultati riporto di seguito:
Esame RM eseguito mediante sequenze TSE T1 e T2 pesate, TSE T2 IR e FFE GR T2*, nelle sole condizioni di base, secondo i piani assiale e sagittale.
Compatibilmente con le condizioni di scarico funzionale, riduzione della fisiologica lordosi cervicale.
Regolare aspetto morfostrutturale ed intensitometrico dei somi cervicali.
A livello degli spazi intersomatici C2-C3, C3-C4 e C4-C5 regolare il profilo posteriore del disco intersomatico.
A livello dello spazio intersomatico C5-C6 si apprezza minimo bulging fiscale circonferenziale, posteriormente responsabile di cancellazione del grasso epidurale.
A livello dello spazio intersomatico C6-C7 si apprezza protrusione fiscale posteriore, mediano-paramediano sinistro, posteriormente responsabile di cancellazione del grasso epidurale e di moderato appoggio sul sacco midollare.
Non alterazione dell'intensità di segnale a carico del midollo cervicale.
Inoltre, da circa un anno non riesco ad avere un sonno regolare, mi sveglio almeno una volta a notte e ciò inibisce la mia fase REM, e non mi consente di avere MAI un sonno soddisfacente.
Quale iter diagnostico dovrei seguire data la mia sintomatologia e la mia anamnesi?Grazie.
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Egregio Utente,
dal suo resoconto anamnestico non emerge alcuna significativa sintomatologia di pertinenza neurochirurgica, essendo d'altro canto le indagini praticate entro limiti normali e comunque non invocabili nella patogenesi dei suoi disturbi. Si sottoponga comunque ad una valutazione neurologica che potrà definire meglio la natura dei suoi sintomi.
Cordialmente
dal suo resoconto anamnestico non emerge alcuna significativa sintomatologia di pertinenza neurochirurgica, essendo d'altro canto le indagini praticate entro limiti normali e comunque non invocabili nella patogenesi dei suoi disturbi. Si sottoponga comunque ad una valutazione neurologica che potrà definire meglio la natura dei suoi sintomi.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 03/09/2018.
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