Uso di neurolettici e referto risonanza magnetica
Gentili medici,
a seguito di 3 episodi di crisi tonico cloniche e cenestopatiche (nonché psicotiche), mi sono state fatte fare 2 indagini (un elettroencefalogramma risultante negativo e una risonanza magnetica). Da ormai 8 anni assumo rivotril e da 5 anche neurolettici (come talofen e serenase).
Il referto dell'RMN è questo:
Rilievi clinici : crisi tonico - cloniche
Sistema ventricolare in asse, di normale morfologia ed ampiezza. Nei limiti le cisterne della base, lieve maggior ampiezza degli spazi liquorali al vertice.
Minuta ed aspecifica alterazione di segnale in sede sottocorticale insulare anteriore sinistra, compatibile con esito gliotico cicatriziale.
(il resto è negativo)
La mia domanda è: la maggior ampiezza degli spazi liquorali al vertice è possibile sia dovuta all'uso di neurolettici? E' irreversibile?
L'alterazione del segnale in sede sottocorticale anche? Può giustificare le crisi tonico cloniche? Il quadro è compatibile con i deficit cognitivi che riscontro da circa tre anni (perdita di memoria a breve termine, impossibilità a concentrarmi - anche solo per guardare un film - difficoltà nella comprensione di testi anche brevi e rallentamento generale delle mie facoltà intellettive)?
Vi ringrazio e, per quanto so di dover portare il referto e il dischetto ad un neurologo, in attesa di queste ferie agostane, vorrei chiedere un parere a voi, essendo parecchio demoralizzata.
a seguito di 3 episodi di crisi tonico cloniche e cenestopatiche (nonché psicotiche), mi sono state fatte fare 2 indagini (un elettroencefalogramma risultante negativo e una risonanza magnetica). Da ormai 8 anni assumo rivotril e da 5 anche neurolettici (come talofen e serenase).
Il referto dell'RMN è questo:
Rilievi clinici : crisi tonico - cloniche
Sistema ventricolare in asse, di normale morfologia ed ampiezza. Nei limiti le cisterne della base, lieve maggior ampiezza degli spazi liquorali al vertice.
Minuta ed aspecifica alterazione di segnale in sede sottocorticale insulare anteriore sinistra, compatibile con esito gliotico cicatriziale.
(il resto è negativo)
La mia domanda è: la maggior ampiezza degli spazi liquorali al vertice è possibile sia dovuta all'uso di neurolettici? E' irreversibile?
L'alterazione del segnale in sede sottocorticale anche? Può giustificare le crisi tonico cloniche? Il quadro è compatibile con i deficit cognitivi che riscontro da circa tre anni (perdita di memoria a breve termine, impossibilità a concentrarmi - anche solo per guardare un film - difficoltà nella comprensione di testi anche brevi e rallentamento generale delle mie facoltà intellettive)?
Vi ringrazio e, per quanto so di dover portare il referto e il dischetto ad un neurologo, in attesa di queste ferie agostane, vorrei chiedere un parere a voi, essendo parecchio demoralizzata.
[#1]
Gentile Utente,
innanzitutto l'aumentata ampiezza degli spazi liquorali al vertice (irreversibile) è stata definita "lieve" dal neuroradiologo, tale reperto potrebbe giustificare solo in parte la sintomatologia descritta.
Inoltre è poco probabile che i farmaci in questione abbiano causato questo lieve aumento di ampiezza, è più probabile invece una relazione più diretta tra i farmaci stessi e i disturbi cognitivi, relazione che si è potuta verificare a livello molecolare, quindi non macroscopico e pertanto non visibile alla RM. Anche la Sua condizione di base può avere un rapporto diretto.
Le ricordo che non sono rari i casi di aumentata ampiezza degli spazi liquorali, anche notevole, senza alcun correlato sintomatologico.
Riguardo la minuta e aspecifica alterazione in sede corticale, verosimilmente non ha significato clinico.
Queste sono solo ipotesi a distanza, come dice giustamente si rivolga al Suo neurologo di fiducia.
Cordiali saluti
innanzitutto l'aumentata ampiezza degli spazi liquorali al vertice (irreversibile) è stata definita "lieve" dal neuroradiologo, tale reperto potrebbe giustificare solo in parte la sintomatologia descritta.
Inoltre è poco probabile che i farmaci in questione abbiano causato questo lieve aumento di ampiezza, è più probabile invece una relazione più diretta tra i farmaci stessi e i disturbi cognitivi, relazione che si è potuta verificare a livello molecolare, quindi non macroscopico e pertanto non visibile alla RM. Anche la Sua condizione di base può avere un rapporto diretto.
Le ricordo che non sono rari i casi di aumentata ampiezza degli spazi liquorali, anche notevole, senza alcun correlato sintomatologico.
Riguardo la minuta e aspecifica alterazione in sede corticale, verosimilmente non ha significato clinico.
Queste sono solo ipotesi a distanza, come dice giustamente si rivolga al Suo neurologo di fiducia.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Gentilissimo Dottor Ferraloro,
ma se non sono i farmaci, quella lieve maggior ampiezza degli spazi liquorali al vertice, a 36 anni, da cosa può essere dovuta, considerato che anni fa era tutto nella norma?
Invece, per quel che riguarda i sintomi epilettici, non c'è nulla nel referto che sia compatibile con le crisi tonico cloniche?
La ringrazio per la cortese e veloce risposta
ma se non sono i farmaci, quella lieve maggior ampiezza degli spazi liquorali al vertice, a 36 anni, da cosa può essere dovuta, considerato che anni fa era tutto nella norma?
Invece, per quel che riguarda i sintomi epilettici, non c'è nulla nel referto che sia compatibile con le crisi tonico cloniche?
La ringrazio per la cortese e veloce risposta
[#3]
Gentile Utente,
riguardo la lieve aumentata ampiezza Le ho scritto che la correlazione con i farmaci è poco probabile ma non impossibile. La causa? È difficile rilevarla con esattezza.
No, nulla della RM giustifica le crisi tonico-cloniche e questo è un elemento positivo, significa che non ci sono alterazioni tali da causare il problema.
A volte è difficile distinguere crisi epilettiche da crisi psicogene, un esame che può essere molto utile è il monitoraggio Video-EEG che può dare la certezza, in un senso o nell’altro, se durante la registrazione si verificano episodi critici.
I tre episodi sono stati ravvicinati?
Cordialmente
riguardo la lieve aumentata ampiezza Le ho scritto che la correlazione con i farmaci è poco probabile ma non impossibile. La causa? È difficile rilevarla con esattezza.
No, nulla della RM giustifica le crisi tonico-cloniche e questo è un elemento positivo, significa che non ci sono alterazioni tali da causare il problema.
A volte è difficile distinguere crisi epilettiche da crisi psicogene, un esame che può essere molto utile è il monitoraggio Video-EEG che può dare la certezza, in un senso o nell’altro, se durante la registrazione si verificano episodi critici.
I tre episodi sono stati ravvicinati?
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 27/08/2018.
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