Esame di angio-rm intracranica

Egregio dottore mio padre 76enne ha eseguito questi esami:
Esame ANGIO-RM INTRACRANICA
Esame RM ENCEFALI

Esame eseguto con sequenza SE FLAIR DWI GRE ed angio-rm 3D TOF

QUESTI I RISULTATI:
Quadro di atrofia corticale, con aumento degli spazi liquorali. Nei limiti il sistema ventricolare.
In asse la linea mediana.
Impegno delle cisterne chiasmatiche nel cavo sellare e riduzione in spessore delle formazioni ippocampali.
Si documenta la presenza di aree glosi vascolare.
Non sono presenti alterazioni del segnale nelle scansioni DWI.
Ipointensità in.gradiende Echo lenticolare da depositi ferromagnetici.
Diverticolo aracnoideo con aumento in ampiezza della cavità sellare ed erosione del pavimento.
Ipoplasia del circolo posteriore rispetto a quello anteriore con probabile origine fetale di P1 di entrambi lati.
Non visibile la comunicante anteriore.

Può spiegarmi che significa tutto ciò?
In attesa la ringrazio.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358 162
Egregio Utente,
Spiegarle cosa sia l’ipoplasia del circolo posteriore oppure cosa sia un diverticolo aracnoidale è un mero esercizio di anatomia radiologica che a lei e principalmente a suo padre non serve a nulla. Piuttosto, esponga le motivazioni cliniche per le quali è stata eseguita l’indagine Risonanza Magnetica e si potrà verificarne o meno la corrispondenza con dei reperti che, in assoluto, possono anche essere considerati varianti della norma.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore per la sua risposta, a dire il vero non mi serve una lezione di cosa.sia questo o quello ma di cisa potrebbe avere mio padre.
Mio padre non riesce più a camminare da solo cade di continuo e fatica molto nel parlare e fare dei ragionamenti logici, molte volte farfuglia quello che dice e si fa molta fatica a comprendere quello che dice
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358 162
Egregio Utente,
Avendo chiaramente espresso la situazione clinica di suo padre, adesso sono in grado di fornirle delle indicazioni che spero possano esserle di qualche utilità.
Il reperto RM che ha riferito non ha un netto corrispettivo nel quadro neuro-psichico che orienta piuttosto per un deterioramento cognitivo cui potrebbe non essere estraneo un disturbo del movimento di carattere parkinsoniano, denunciato dalle frequenti cadute.
Naturalmente siamo nell’ambito di ipotesi che debbono essere adeguatamente verificate attraverso un rigoroso esame neurologico e la somministrazione di test neuropsicologici per valutarne il potenziale cognitivo. Le suggerisco pertanto di rivolgersi ad un Neurologo, che potrà eventualmente suggerire l’esecuzione di ulteriori indagini specificamente mirate alla patologia individuata.
Cordialmente
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Utente
Utente
Grazie dottore gentilissimo