Ictus ischemico anziano
Gentili dottori, sono una nipote molto triste e anche un po' disperata. Lunedì scorso mio nonno aveva i classici sintomi di un probabile ictus: bocca storta da una parte, un occhio che non si muoveva insieme all'altro e problemi di mobilità.
Così mia madre ha chiamato l'ambulanza che lo ha condotto al p.s. dove dopo la tac hanno parlato di ictus ischemico con lesione vasta. Lo hanno ricoverato e due giorni fa hanno fatto la RM che ha evidenziato lo stesso esito. Mio nonno è in uno stato di sonno quasi permanente ma risponde attivamente agli stimoli, è in grado di deglutire autonomamente cibi semiliquidi (omogenizzati, passato di verdura ecc), chiede da mangiare se ha fame, da bere se ha sete però ricade subito in questo stato di torpore, parla male e poco ma parla dicendo cose pertinenti al contesto, ogni tanto però dice anche cose assurde come se sognasse di trovarsi altrove: sembrano prevalentemente ricordi di gioventù.
Il neurochirurgo ci ha dato una prognosi infausta, io dentro di me mi illudo che questo sonno sia reversibile e che poi una volta passata la fase acuta si riprenda, anche solo parzialmente.
Non hanno parlato di scompenso cardiaco (ma non so se ce lo hanno solo risparmiato), i reni sembrano funzionare (ha il catetere), la glicemia e la pressione sono nella norma così come le analisi del sangue.
Ieri lo hanno messo seduto sulla poltrona e sembrava più vigile, oggi una tragedia...sempre in questo stato di sonno/veglia. Apre gli occhi se lo chiamiamo, e poi sembra stancarsi subito e li richiude.
Onestamente, ci sono speranze che si riprenda, anche parzialmente, oppure devo aspettarmi solo che peggiori fino alla fine?
Mio nonno ha 91 anni, mi rendo conto che sono moltissimi e che sia quasi stupido sperare, però sono sempre sua nipote e oltretutto il legame che ho con lui è particolare poiché mi ha cresciuta come un padre.
Lui ha subito un intervento alla testa più di 20 anni fa per un aneurisma, e da quell'intervento ha avuto un progressivo declino cognitivo (molto lento e comunque in linea con l'età). Inizialmente pensavano si trattasse che questo in qualche modo c'entrasse poiché dove hanno operato si è formata una massa di liquidi che non sempre venivano riassorbiti infatti mio nonno già da tempo soffriva di problemi di memoria, ripeteva le cose ecc. però avevano sconsigliato qualsiasi intervento chirurgico poiché avrebbe potuto avere conseguenze letali.
Ultima domanda: in ospedale si poteva fare di più e agire tempestivamente? perché quando mia madre lo ha portato in p.s. aveva solo i sintomi che ho descritto ma la cosa è precipitata in ospedale.
Grazie mille per il cuore che mettete nel darci risposte celeri e precise,
buon lavoro.
La Nipote.
Così mia madre ha chiamato l'ambulanza che lo ha condotto al p.s. dove dopo la tac hanno parlato di ictus ischemico con lesione vasta. Lo hanno ricoverato e due giorni fa hanno fatto la RM che ha evidenziato lo stesso esito. Mio nonno è in uno stato di sonno quasi permanente ma risponde attivamente agli stimoli, è in grado di deglutire autonomamente cibi semiliquidi (omogenizzati, passato di verdura ecc), chiede da mangiare se ha fame, da bere se ha sete però ricade subito in questo stato di torpore, parla male e poco ma parla dicendo cose pertinenti al contesto, ogni tanto però dice anche cose assurde come se sognasse di trovarsi altrove: sembrano prevalentemente ricordi di gioventù.
Il neurochirurgo ci ha dato una prognosi infausta, io dentro di me mi illudo che questo sonno sia reversibile e che poi una volta passata la fase acuta si riprenda, anche solo parzialmente.
Non hanno parlato di scompenso cardiaco (ma non so se ce lo hanno solo risparmiato), i reni sembrano funzionare (ha il catetere), la glicemia e la pressione sono nella norma così come le analisi del sangue.
Ieri lo hanno messo seduto sulla poltrona e sembrava più vigile, oggi una tragedia...sempre in questo stato di sonno/veglia. Apre gli occhi se lo chiamiamo, e poi sembra stancarsi subito e li richiude.
Onestamente, ci sono speranze che si riprenda, anche parzialmente, oppure devo aspettarmi solo che peggiori fino alla fine?
Mio nonno ha 91 anni, mi rendo conto che sono moltissimi e che sia quasi stupido sperare, però sono sempre sua nipote e oltretutto il legame che ho con lui è particolare poiché mi ha cresciuta come un padre.
Lui ha subito un intervento alla testa più di 20 anni fa per un aneurisma, e da quell'intervento ha avuto un progressivo declino cognitivo (molto lento e comunque in linea con l'età). Inizialmente pensavano si trattasse che questo in qualche modo c'entrasse poiché dove hanno operato si è formata una massa di liquidi che non sempre venivano riassorbiti infatti mio nonno già da tempo soffriva di problemi di memoria, ripeteva le cose ecc. però avevano sconsigliato qualsiasi intervento chirurgico poiché avrebbe potuto avere conseguenze letali.
Ultima domanda: in ospedale si poteva fare di più e agire tempestivamente? perché quando mia madre lo ha portato in p.s. aveva solo i sintomi che ho descritto ma la cosa è precipitata in ospedale.
Grazie mille per il cuore che mettete nel darci risposte celeri e precise,
buon lavoro.
La Nipote.
[#1]
Carissima Nipote,
capisco il Suo stato d'animo, quando si tiene ad una persona l'età non conta nulla, non la si vorrebbe perdere mai.
Detto questo, le Sue legittime domande purtroppo non possono avere una risposta univoca, infatti le possibilità di ripresa, anche se parziale, dipendono dall'entità dell'ischemia, dalla localizzazione e dalle strutture coinvolte, pertanto non è possibile esprimersi.
Capisco pure che i medici, avendo visionato le immagini e avendo valutato il Nonno clinicamente, non vi abbiano dato buone notizie.
"Ultima domanda: in ospedale si poteva fare di più e agire tempestivamente?" se la TC è stata effettuata tempestivamente è normale che l'abbiano messo subito in terapia.
Un grosso in bocca al lupo
Cordiali saluti
capisco il Suo stato d'animo, quando si tiene ad una persona l'età non conta nulla, non la si vorrebbe perdere mai.
Detto questo, le Sue legittime domande purtroppo non possono avere una risposta univoca, infatti le possibilità di ripresa, anche se parziale, dipendono dall'entità dell'ischemia, dalla localizzazione e dalle strutture coinvolte, pertanto non è possibile esprimersi.
Capisco pure che i medici, avendo visionato le immagini e avendo valutato il Nonno clinicamente, non vi abbiano dato buone notizie.
"Ultima domanda: in ospedale si poteva fare di più e agire tempestivamente?" se la TC è stata effettuata tempestivamente è normale che l'abbiano messo subito in terapia.
Un grosso in bocca al lupo
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Grazie mille dottore, soprattutto per la sua umanità. Purtroppo non conosco il quadro della lesione perché la tac e la rm sono state fatte visionare a mia madre, però hanno ribadito il concetto di lesione vasta.
Grazie ancora per la sorprendente celerità della risposta, le auguro una buona serata.
Grazie ancora per la sorprendente celerità della risposta, le auguro una buona serata.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.4k visite dal 12/08/2018.
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