Cefalea cronica e fibromialgia
Buongiorno,
soffro da 17 anni di fibromialgia ed emicrania mista a cefalea muscolo tensiva cronica.
Da mercoledì 1 sotto consiglio del medico, abbiamo sostituito il rivotril (5 gc la sera) con 5 gocce di laroxyl, il mattino continuo a prendere 1/2 pasticca di paroxetina 20 mg.
Praticamente non sto più in piedi, senso di svenimento, tremori, difficoltà a parlare. Più di tutto mi preoccupa che al 2o gg ho ho avuto insonnia e stanotte non ho chiuso occhio. Oggi sono devastata e devo lavorare.
Il laroxyl può far venire insonnia? Questi sintomi sono normali?
soffro da 17 anni di fibromialgia ed emicrania mista a cefalea muscolo tensiva cronica.
Da mercoledì 1 sotto consiglio del medico, abbiamo sostituito il rivotril (5 gc la sera) con 5 gocce di laroxyl, il mattino continuo a prendere 1/2 pasticca di paroxetina 20 mg.
Praticamente non sto più in piedi, senso di svenimento, tremori, difficoltà a parlare. Più di tutto mi preoccupa che al 2o gg ho ho avuto insonnia e stanotte non ho chiuso occhio. Oggi sono devastata e devo lavorare.
Il laroxyl può far venire insonnia? Questi sintomi sono normali?
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Gentile Utente,
come sicuramente saprà, la fibromialgia è caratterizzata dalla presenza di una moltitudine di sintomi, fra cui la cefalea ed i disturbi del sonno sono i più comuni. Pertanto, l'amitriptilina (Laroxyl), di cui l'effetto collaterale più fastidioso è proprio la sonnolenza, non è responsabile della sua insonnia. L'opinione odierna più condivisa sulla patogenesi della fibromialgia è che possa dipendere da una ridotta soglia di sopportazione del dolore (soglia nocicettiva) dovuta ad una alterazione della modalità di percezione a livello del sistema nervoso centrale degli input somato-estesici (cosiddetta disnocipatia centrale). Ciò spiega anche perché l’approccio terapeutico più appropriato debba essere quello multidisciplinare.
Cordialmente
come sicuramente saprà, la fibromialgia è caratterizzata dalla presenza di una moltitudine di sintomi, fra cui la cefalea ed i disturbi del sonno sono i più comuni. Pertanto, l'amitriptilina (Laroxyl), di cui l'effetto collaterale più fastidioso è proprio la sonnolenza, non è responsabile della sua insonnia. L'opinione odierna più condivisa sulla patogenesi della fibromialgia è che possa dipendere da una ridotta soglia di sopportazione del dolore (soglia nocicettiva) dovuta ad una alterazione della modalità di percezione a livello del sistema nervoso centrale degli input somato-estesici (cosiddetta disnocipatia centrale). Ciò spiega anche perché l’approccio terapeutico più appropriato debba essere quello multidisciplinare.
Cordialmente
[#3]
Gentile Paziente, come sottolineato dal Collega Colangelo, l’inquadramento diagnostico e la terapia della Fibromialgia, ancora peraltro alquanto oscuri, necessitano comunque di un coinvolgimento multidisciplinare.
A questo riguardo, non sarà inutile sottolineare le peculiari possibilità di intervento da parte della Gnatologia, quella branca dell’Odontoiatria che si occupa dei disordini Cranio-Mandibolo-Vertebrali e delle disfunzioni dell Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), il cui possibile apporto, anche nello specificpo campo della Fibromialgia, è comunque descritto in letteratura, ma spesso di fatto trascurato.
I vari quadri clinici che abitualmente si associano alla Fibromialgia, e di fatto la compongono nel suo complesso, sono visti come “associazioni” per le quali non emerge un chiaro ruolo patogenetico, né nei confronti della stessa Fibromialgia, né fra di loro.
Mi riferisco a Cefalea, Disturbi nel Sonno, Stanchezza Cronica, dolori diffusi alla colonna vertebrale, vertigini.
Poiché una vera terapia della Fibromialgia non esiste, e ci si preoccupa per lo più di alleviarne i sintomi, sarebbe importante considerare che una malocclusione dentaria complicata da disturbi Cranio Mandibolo Vertebrali e da disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) può essere una importante componente patogenetica di Cefalea, disturbi nel Sonno quali russamento e Apnea, dolori alla Colonna Vertebrale, vertigini, e contribuire anche al deterioramento dello stato psicologico di un paziente fibromialgico: nell’ambito dell’intedisciplinarietà spesso richiesta in letteratura nell’approccio con la Fibromialgia, l’inquadramento e la terapia attuabili in ambiente Gnatologico può rivestire un ruolo importante, se non nella terapia della Fibromialgia, che rimane enigmatica, quantomeno nel miglioramento della qualità di vita di un paziente fibromialgico.
Non ci ha descritto compiutamente la sua sintomatologia, ma immaginandola tipica di questa patologia, le invito a leggere gli articoli qui sotto linkati: se si ritrova nelle problematiche descritte, eventualmente ce lo faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
A questo riguardo, non sarà inutile sottolineare le peculiari possibilità di intervento da parte della Gnatologia, quella branca dell’Odontoiatria che si occupa dei disordini Cranio-Mandibolo-Vertebrali e delle disfunzioni dell Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), il cui possibile apporto, anche nello specificpo campo della Fibromialgia, è comunque descritto in letteratura, ma spesso di fatto trascurato.
I vari quadri clinici che abitualmente si associano alla Fibromialgia, e di fatto la compongono nel suo complesso, sono visti come “associazioni” per le quali non emerge un chiaro ruolo patogenetico, né nei confronti della stessa Fibromialgia, né fra di loro.
Mi riferisco a Cefalea, Disturbi nel Sonno, Stanchezza Cronica, dolori diffusi alla colonna vertebrale, vertigini.
Poiché una vera terapia della Fibromialgia non esiste, e ci si preoccupa per lo più di alleviarne i sintomi, sarebbe importante considerare che una malocclusione dentaria complicata da disturbi Cranio Mandibolo Vertebrali e da disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) può essere una importante componente patogenetica di Cefalea, disturbi nel Sonno quali russamento e Apnea, dolori alla Colonna Vertebrale, vertigini, e contribuire anche al deterioramento dello stato psicologico di un paziente fibromialgico: nell’ambito dell’intedisciplinarietà spesso richiesta in letteratura nell’approccio con la Fibromialgia, l’inquadramento e la terapia attuabili in ambiente Gnatologico può rivestire un ruolo importante, se non nella terapia della Fibromialgia, che rimane enigmatica, quantomeno nel miglioramento della qualità di vita di un paziente fibromialgico.
Non ci ha descritto compiutamente la sua sintomatologia, ma immaginandola tipica di questa patologia, le invito a leggere gli articoli qui sotto linkati: se si ritrova nelle problematiche descritte, eventualmente ce lo faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
[#4]
Utente
Vi ringrazio molto per i preziosi interventi ma credo di essermi spiegata male. Prima di passare al laroxyl cmq dormivo. Prendevo 5 gc la sera. Poi abbiamo sostituito il rivotril con il laroxyl (5 gc) e da li ho cominciato ad avere tremori, vertigini, incapacità di parlare e di concentrazione e forte insonnia. Visto che il laroxyl non da insonnia...può essere stata la sostituzione drastica a produrre tutti questi effetti collaterali e soprattutto insonnia?
[#5]
Gentile Signora,
la sua è una condizione clinica che potremmo definire composita, nel senso che è caratterizzata da una commistione di sintomi che potrebbero anche coesistere in un unico quadro sindromico ( fibromialgia? disturbo da somatizzazione? ansia di malattia?). Ma questo è difficile da stabilire attraverso un consulto online, che lei ha inoltrato richiedendo unicamente dei chiarimenti riferiti ad un farmaco in relazione a quel che lei definisce "effetti collaterali e soprattutto insonnia". Tuttavia risulta dal suo resoconto anamnestico che nel contempo lei assume anche la paroxetina e che ha da poco smesso di prendere il clonazepam. E' davvero complicato riuscire a comprendere e quindi a spiegarle se tutto ciò derivi da un'intolleranza o da una interazione dei farmaci o, mi consenta, da una diagnosi che meriterebbe di essere riconsiderata.
Cordialmente
la sua è una condizione clinica che potremmo definire composita, nel senso che è caratterizzata da una commistione di sintomi che potrebbero anche coesistere in un unico quadro sindromico ( fibromialgia? disturbo da somatizzazione? ansia di malattia?). Ma questo è difficile da stabilire attraverso un consulto online, che lei ha inoltrato richiedendo unicamente dei chiarimenti riferiti ad un farmaco in relazione a quel che lei definisce "effetti collaterali e soprattutto insonnia". Tuttavia risulta dal suo resoconto anamnestico che nel contempo lei assume anche la paroxetina e che ha da poco smesso di prendere il clonazepam. E' davvero complicato riuscire a comprendere e quindi a spiegarle se tutto ciò derivi da un'intolleranza o da una interazione dei farmaci o, mi consenta, da una diagnosi che meriterebbe di essere riconsiderata.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.7k visite dal 06/08/2018.
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