Nevralgia trigemino
Salve, gent.mi dottori, spero possiate aiutarmi col mio problema.
Sono una ragazza di 32 anni ed è da 2 anni che soffro di un sintomo neurologico strano. Sento al lato destro della faccia come una pressione simile a quella che può dare una mano poggiata al volto molto fastidiosa, che prende da sopra la fronte, occhio, orecchio, naso, mandibola. È capitato 2/3 volte di avere delle fitte come avere una scossa al volto molto forte,ma poi non si sono più ripresentate.
A gennaio di quest'anno mi sono rivolta ad un neurologo.
Scrivo qui la scheda che mi ha fatto il neurologo che riassume un pò tutto:
10/1/2018: Nel '98 trauma prevalentemente facciale (colpì il sedile anteriore dell'auto) durante un incidente della strada. Valutata in questi ambulatori a settembre 2016 per la sensazione disetesica dell'emivolto dx (torpore, cute addormentata) associata anche a cefalea con intensità anche 8/10, con acufeni in au dx. Un RMN dell'angolo pc ed encefalo risultò a norma, la cefalea e le parestesie regredirono. Attualmente ricomparsa di una sensazione di pressione all'emivolto dx, come una "mano che comprime", sub continua con intensità media. In qualche occasione sensazione di "scossa elettrica" fugacissima. Anche oggi eon a norma.
Ipotesi diagnostica: nevralgia trigeminale II branca dx. Consiglio: neurontin 300 1cp la sera per una settimana poi 1x2 h8-20 in base ad efficacia e tollerabilità proseguire per almeno 3 mesi.
Dopo 3 mesi ho contattato il medico dicendo che andavo meglio e ho proseguito la cura fino al 5/7/2018 in cui mi ha rivisitato in neurologo a cui mi sono rivolta.
Il farmaco da quando lo prendo mi ha dato abbastanza solievo, ma come effetti collaterali mi da parecchia sonnolenza e mi dimentico parecchie cose anche a breve termine e questa cosa mi sta spaventando parecchio e questa sensazione di mano al volto è tornata a farsi sentire nonostante l'uso del medicinale.
Di conseguenza il medico mi ha ridotto la terapia con un 1cp di neurontin 300 mg alla sera ed 1cp da 100mg di neurontin al mattino e poi di rivedersi a fine agosto per vedere come vado.
Però il medico non ha dato molto peso al fatto della memoria ma più alla sonnolenza riducendomi la posologia del farmaco.
Sono qui a chiedere se in base ai miei sintomi si può effettivamente parlare di nevralgia del trigemino come diagnosticato da questo neurologo? La terapia può essere quella giusta? Ci sono altre strade oltre la terapia farmacologica? è normale avere tutti questi vuoti di memoria? Il medicinale lo può fare? Avete da suggerirmi un neurologo specializzato in questo problema in zona Emila Romagna per avere un altro parere?
Grazie mille a chi mi può dare una mano.
Saluti.
Sono una ragazza di 32 anni ed è da 2 anni che soffro di un sintomo neurologico strano. Sento al lato destro della faccia come una pressione simile a quella che può dare una mano poggiata al volto molto fastidiosa, che prende da sopra la fronte, occhio, orecchio, naso, mandibola. È capitato 2/3 volte di avere delle fitte come avere una scossa al volto molto forte,ma poi non si sono più ripresentate.
A gennaio di quest'anno mi sono rivolta ad un neurologo.
Scrivo qui la scheda che mi ha fatto il neurologo che riassume un pò tutto:
10/1/2018: Nel '98 trauma prevalentemente facciale (colpì il sedile anteriore dell'auto) durante un incidente della strada. Valutata in questi ambulatori a settembre 2016 per la sensazione disetesica dell'emivolto dx (torpore, cute addormentata) associata anche a cefalea con intensità anche 8/10, con acufeni in au dx. Un RMN dell'angolo pc ed encefalo risultò a norma, la cefalea e le parestesie regredirono. Attualmente ricomparsa di una sensazione di pressione all'emivolto dx, come una "mano che comprime", sub continua con intensità media. In qualche occasione sensazione di "scossa elettrica" fugacissima. Anche oggi eon a norma.
Ipotesi diagnostica: nevralgia trigeminale II branca dx. Consiglio: neurontin 300 1cp la sera per una settimana poi 1x2 h8-20 in base ad efficacia e tollerabilità proseguire per almeno 3 mesi.
Dopo 3 mesi ho contattato il medico dicendo che andavo meglio e ho proseguito la cura fino al 5/7/2018 in cui mi ha rivisitato in neurologo a cui mi sono rivolta.
Il farmaco da quando lo prendo mi ha dato abbastanza solievo, ma come effetti collaterali mi da parecchia sonnolenza e mi dimentico parecchie cose anche a breve termine e questa cosa mi sta spaventando parecchio e questa sensazione di mano al volto è tornata a farsi sentire nonostante l'uso del medicinale.
Di conseguenza il medico mi ha ridotto la terapia con un 1cp di neurontin 300 mg alla sera ed 1cp da 100mg di neurontin al mattino e poi di rivedersi a fine agosto per vedere come vado.
Però il medico non ha dato molto peso al fatto della memoria ma più alla sonnolenza riducendomi la posologia del farmaco.
Sono qui a chiedere se in base ai miei sintomi si può effettivamente parlare di nevralgia del trigemino come diagnosticato da questo neurologo? La terapia può essere quella giusta? Ci sono altre strade oltre la terapia farmacologica? è normale avere tutti questi vuoti di memoria? Il medicinale lo può fare? Avete da suggerirmi un neurologo specializzato in questo problema in zona Emila Romagna per avere un altro parere?
Grazie mille a chi mi può dare una mano.
Saluti.
[#1]
Gentile Utente,
dalla sua descrizione unitamente al resoconto del Collega Neurologo ritengo non vi siano dubbi nel confermare la diagnosi unitamente alla terapia prescritta. Le possibilità di terapia medicamentosa risiedono appunto nel tipo di farmaco che Le è stato dato o in suoi analoghi. Tuttavia, quando la terapia medica non riesce a tenere sotto buon governo il disturbo, possono essere prese in considerazione altre modalità (approccio al ganglio di Gasser con radiofrequenza pulsata) ovvero, (se esiste una documentata condizione di conflitto neuro-vascolare, documentabile con RM con sequenze angio), intervento di decompressione. Nella sua zona un centro di eccellenza è la Neurochirurgia del Bellaria a Bologna.
Cordialmente
dalla sua descrizione unitamente al resoconto del Collega Neurologo ritengo non vi siano dubbi nel confermare la diagnosi unitamente alla terapia prescritta. Le possibilità di terapia medicamentosa risiedono appunto nel tipo di farmaco che Le è stato dato o in suoi analoghi. Tuttavia, quando la terapia medica non riesce a tenere sotto buon governo il disturbo, possono essere prese in considerazione altre modalità (approccio al ganglio di Gasser con radiofrequenza pulsata) ovvero, (se esiste una documentata condizione di conflitto neuro-vascolare, documentabile con RM con sequenze angio), intervento di decompressione. Nella sua zona un centro di eccellenza è la Neurochirurgia del Bellaria a Bologna.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 16/07/2018.
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