Dispnea è davvero necessario il consulto neurologico?
Buongiorno e grazie anticipatamente per le risposte. Espongo brevemente il mio problema;
DA settembre 2017 soffro di dispnea.La sensazione è quella di non riuscire a prendere aria e fare respiri profondi, portandomi quindi a ripetere l'inspirazione. Questo accade puntualmente durante i pasti e sforzi fisici. La visita pneumologica ha dato esiti negativi, così come spirometria e TAC al torace (da cui si vede un micronodulo che però secondo il medico non provoca il problema). Durante la conversazione con lo pneumologo, rivedendo una radiografia al torace del dicembre 2016 (anche questa negativa) è emerso un piccolo fastidio del passato cui non avevo dato più importanza in quanto risolto. L'anno precedente dopo un mal di gola era iniziata tosse rimasta per alcuni mesi 3-4?)i con periodi più e meno inensi. Avevo assunto cortisone, gastroprotettore (per un eventuae tosse da reflusso), antistaminici e cardiodiazol-paracodina, ma la tosse si è poi risolta col tempo dopo la sospensione di qualsiasii farmaco e senza ulteriori consulti. Spirometria, tampone faringeo e Ige erano negative.
Ad ottobre quindi lo pneumologo ha consigliato una visita cardiologica e in caso negativo una neurologica per escludere patologie neuromuscolri.
Neanche il cardiologo ha riscontrato nulla di rilevante e/o assocciabile a questa dispnea. Il risultato degli esami è: tachicardia, pressione arteriosa 110/80, lieve rigurgito mitralico e disfunzione diastolica di I grado...
A questo punto secondo quanto disposto dallo pneumologo, vista la negatività a tutti gli esami, e il ripresentarsi del problema , dovrei rivolgermi ad un neurologo... Ma mi chiedo se e cosa davvero possa provocare la dispnea dal punto di vista neurologico.
Personalmente pensavo di risolvere il problema in modo molto più breve e semplice (allergia? asma?..) PErciò ora mi chiedo se è corretto rivolgersi al reparto di neurologia o se invece non coverebbe consultare un'altro medico e/o lasciare che il problema si risolvi spontaneamente.
Da un paio di settimane mi capita anche di affogarmi senza alcun motivo apparente; coerentemente ad un'ipotesi neuromuscolare dovrei riferirlo a un neurologo. ci sono altri piccoli particolari a cui forse finora non ho prestato attenzione che possono essere rilevanti o sto inziando a preoccuparmi inutilmente?
DA settembre 2017 soffro di dispnea.La sensazione è quella di non riuscire a prendere aria e fare respiri profondi, portandomi quindi a ripetere l'inspirazione. Questo accade puntualmente durante i pasti e sforzi fisici. La visita pneumologica ha dato esiti negativi, così come spirometria e TAC al torace (da cui si vede un micronodulo che però secondo il medico non provoca il problema). Durante la conversazione con lo pneumologo, rivedendo una radiografia al torace del dicembre 2016 (anche questa negativa) è emerso un piccolo fastidio del passato cui non avevo dato più importanza in quanto risolto. L'anno precedente dopo un mal di gola era iniziata tosse rimasta per alcuni mesi 3-4?)i con periodi più e meno inensi. Avevo assunto cortisone, gastroprotettore (per un eventuae tosse da reflusso), antistaminici e cardiodiazol-paracodina, ma la tosse si è poi risolta col tempo dopo la sospensione di qualsiasii farmaco e senza ulteriori consulti. Spirometria, tampone faringeo e Ige erano negative.
Ad ottobre quindi lo pneumologo ha consigliato una visita cardiologica e in caso negativo una neurologica per escludere patologie neuromuscolri.
Neanche il cardiologo ha riscontrato nulla di rilevante e/o assocciabile a questa dispnea. Il risultato degli esami è: tachicardia, pressione arteriosa 110/80, lieve rigurgito mitralico e disfunzione diastolica di I grado...
A questo punto secondo quanto disposto dallo pneumologo, vista la negatività a tutti gli esami, e il ripresentarsi del problema , dovrei rivolgermi ad un neurologo... Ma mi chiedo se e cosa davvero possa provocare la dispnea dal punto di vista neurologico.
Personalmente pensavo di risolvere il problema in modo molto più breve e semplice (allergia? asma?..) PErciò ora mi chiedo se è corretto rivolgersi al reparto di neurologia o se invece non coverebbe consultare un'altro medico e/o lasciare che il problema si risolvi spontaneamente.
Da un paio di settimane mi capita anche di affogarmi senza alcun motivo apparente; coerentemente ad un'ipotesi neuromuscolare dovrei riferirlo a un neurologo. ci sono altri piccoli particolari a cui forse finora non ho prestato attenzione che possono essere rilevanti o sto inziando a preoccuparmi inutilmente?
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Gentile Utente,
da quanto scrive, non penso debba preoccuparsi eccessivamente ma la visita neurologica va fatta proprio per concludere l'iter diagnostico che altrimenti rimarrebbe incompleto lasciando qualche dubbio in tal senso, visita peraltro consigliata da altri specialisti.
Pertanto il consiglio è di occuparsi ma non di preoccuparsi.
Cordiali saluti
da quanto scrive, non penso debba preoccuparsi eccessivamente ma la visita neurologica va fatta proprio per concludere l'iter diagnostico che altrimenti rimarrebbe incompleto lasciando qualche dubbio in tal senso, visita peraltro consigliata da altri specialisti.
Pertanto il consiglio è di occuparsi ma non di preoccuparsi.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.2k visite dal 30/04/2018.
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