Dolore dietro occhio /tempia
Buonasera, mi ritrovo a scrivere qui perché ormai non so più a che medico rivolgermi. Ho consultato neurologo, otorino, neurochirurgo, oculista , fisioterapista, centro cefalee, ed effettuato rm encefalo è tac maxillo facciale . Vi spiego il mio problema con cui convivo da 4 mesi. Alzando lo sguardo in alto a destra o stringendo la palpebra sento un dolore quasi bruciore tensivo dietro l'occhio e la tempia . L'unica cosa che mi hanno trovato è una sinusite che ho curato ma il dolore persiste . La cosa veramente strana è che se applico una pressione alla base del cranio subito dietro l'orecchio, non mi si attiva il dolore .... Non riesco a capire il nesso logico , ma è cosi. Anche indurendo il collo concentrandomi a mettere in tensione proprio quel punto del collo il dolore si azzera . Il tutto mi si è scatenato mesi fa , dopo una serata con amici , dopo aver bevuto un bel po, ma non credo significhi qualcosa ....Ultimo accorgimento è che solo per due giorni sono riuscito a liberarmene dopo che ho avuto un mal di testa soliti dei miei (emicrania ) usando nimesulide, ma poi rifacendo un uscita con amici il giorno dopo mi si è ripresentato. Ho riprovato successivamente con nimesulide , ma non funziona più . Non sto qui ad elecarvi tutti i farmaci che ho preso , miorilassanti, anticonvulsivi( gabapentin), en, e una sfilza per la sinusite. Cosa devo fare ? Qual è il collegamento tra occhio tempia e la pressione in quel punto dietro orecchio che mi azzera il dolore ? Non so più che fare
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Buon giorno a Lei,
ritengo come il suo dolore cranio facciale debba essere valutato clinicamente di persona qui a Roma.
Suggestivo è il sollievo che prova alla digitopressione in regione retro-auricolare / occipito-nucale.
Potrebbe essere un candidato per ciclo di blocchi antalgici come di seguito da me descritto.
Alternativa o trattamento complementare ai farmaci:
https://www.medicitalia.it/minforma/terapia-del-dolore/2383-efficacia-del-trattamento-ipostimolante-mediante-blocchi-antalgici-a-livello-dei-nervi-epicranici.html
Cordialmente.
ritengo come il suo dolore cranio facciale debba essere valutato clinicamente di persona qui a Roma.
Suggestivo è il sollievo che prova alla digitopressione in regione retro-auricolare / occipito-nucale.
Potrebbe essere un candidato per ciclo di blocchi antalgici come di seguito da me descritto.
Alternativa o trattamento complementare ai farmaci:
https://www.medicitalia.it/minforma/terapia-del-dolore/2383-efficacia-del-trattamento-ipostimolante-mediante-blocchi-antalgici-a-livello-dei-nervi-epicranici.html
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie mille dottore per la sua risposta . Si in effetti tutto può combaciare , e la terapia del dolore probabilmente è l'unica soluzione . Effettivamente 2 anni fa ebbi un dolore molto simile al nervo dell'anca e lo risolsi solo tramite il reparto di terapia del dolore del San Giovanni qui a Roma che mi fecero un iniezione di anestetico sul nervo e guarii. Certo il testa le cause possono essere in molte , ma a parte la sinusite (che cmq ho curato , ma poi il dolore mi sembra più quello di un nervo/muscolo che tira dell'occhio /tempia )l'unica è proprio la sofferenza di un nervo . Certo non so sé è pericoloso in testa usare anestetici , con magari paralisi o perdita di sensibilità . Cmq dottore , ho visto dove visita , eventualmente la contatterò se al San Giovanni non è più aperta la mia cartella clinica. Grazie mille della risposta . Voglio uscire fuori da questo tunnel.
[#3]
Buongiorno a Lei,
La ringrazio per il riconoscimento. In Ospedale verosimilmente avranno in archivio i suoi dati ed il problema potrebbero essere solo "i tempi del trattamento"...la loro esecuzione.
Circa la pericolosità ogni atto medico seppur minimamente invasivo come quello all'articolo che ha letto cela una quota di potenziale pericolosità.
In medicina qualsiasi procedura va prima valutata clinicamente e dopo studio della documentazione sanitaria poichè la sua esecuzione si basa sul rapporto tra indicazione e quello rischio/beneficio atteso.
Cordialmente.
La ringrazio per il riconoscimento. In Ospedale verosimilmente avranno in archivio i suoi dati ed il problema potrebbero essere solo "i tempi del trattamento"...la loro esecuzione.
Circa la pericolosità ogni atto medico seppur minimamente invasivo come quello all'articolo che ha letto cela una quota di potenziale pericolosità.
In medicina qualsiasi procedura va prima valutata clinicamente e dopo studio della documentazione sanitaria poichè la sua esecuzione si basa sul rapporto tra indicazione e quello rischio/beneficio atteso.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4k visite dal 09/02/2018.
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