Botta
Buongiorno dottori,
sono un ragazzo di 24 anni e da circa tre anni lamento dei sintomi cognitivi.
In particolare lamento quelli che io definisco “blocchi” o “interferenze” che cerco di spiegarvi, premettendo che non è facile descrivere a parole questi fenomeni.
Quando sto parlando con qualcuno oppure studiando, scrivendo o leggendo mi succede di perdere improvvisamente la concentrazione.
Diciamo che io sto parlando o leggendo e dopo tot secondi arriva questa sensazione di interruzione, usando una metafora potrei paragonarla ad un lampo di luce che irrompe improvvisamente e in modo intrusivo in un cielo sereno.
Successivamente a questo fenomeno la mia attenzione è compromessa ed è come se nella mia mente si fosse innescato un “allarme” nel senso che sento come un “rumore mentale”di fondo (non auditivo) che poi continua ad oltranza.
Io poi cerco di continuare l'attività che stavo svolgendo, che sia di lettura, scrittura o dialogo solo che faccio molta più fatica perché una parte della mia mente è disturbata da quel “rumore mentale” che si è venuto a creare e il tutto è faticoso e frustrante.
Prima della comparsa di questi sintomi (non riesco a collocare precisamente quando, ma in un arco temporale che va da una settimana ad alcuni mesi prima) durante una partita di calcio, sono caduto picchiando la testa per terra, la botta è stata molto forte ma mi sono subito rialzato e ho continuato a giocare.
Nei mesi seguenti alla comparsa dei sintomi mi ero scordato della caduta e solo un anno dopo mi tornò in mente quell'episodio come possibile causa dei sintomi, così feci una risonanza magnetica all'encefalo che risultò normale, senza nulla di anomalo.
Ora dopo tre anni mi chiedo cosa io possa fare, se ci fosse un altro approfondimento diagnostico o se posso escludere definitivamente il nesso fra la caduta e i mie sintomi ed attribuirli ad una causa psicologica più che organica poiché soffro di ansia e tendo a rimuginare.
Sto così da tre anni e sono davvero stanco perché questo problema mi compromette nello studio ma anche nella serenità che non ho più di poter discutere, scrivere e leggere come facevo prima e tutto ciò mi manca tanto.
C'è qualcosa che posso fare per dirimere definitivamente la questione?
Grazie mille dottori
sono un ragazzo di 24 anni e da circa tre anni lamento dei sintomi cognitivi.
In particolare lamento quelli che io definisco “blocchi” o “interferenze” che cerco di spiegarvi, premettendo che non è facile descrivere a parole questi fenomeni.
Quando sto parlando con qualcuno oppure studiando, scrivendo o leggendo mi succede di perdere improvvisamente la concentrazione.
Diciamo che io sto parlando o leggendo e dopo tot secondi arriva questa sensazione di interruzione, usando una metafora potrei paragonarla ad un lampo di luce che irrompe improvvisamente e in modo intrusivo in un cielo sereno.
Successivamente a questo fenomeno la mia attenzione è compromessa ed è come se nella mia mente si fosse innescato un “allarme” nel senso che sento come un “rumore mentale”di fondo (non auditivo) che poi continua ad oltranza.
Io poi cerco di continuare l'attività che stavo svolgendo, che sia di lettura, scrittura o dialogo solo che faccio molta più fatica perché una parte della mia mente è disturbata da quel “rumore mentale” che si è venuto a creare e il tutto è faticoso e frustrante.
Prima della comparsa di questi sintomi (non riesco a collocare precisamente quando, ma in un arco temporale che va da una settimana ad alcuni mesi prima) durante una partita di calcio, sono caduto picchiando la testa per terra, la botta è stata molto forte ma mi sono subito rialzato e ho continuato a giocare.
Nei mesi seguenti alla comparsa dei sintomi mi ero scordato della caduta e solo un anno dopo mi tornò in mente quell'episodio come possibile causa dei sintomi, così feci una risonanza magnetica all'encefalo che risultò normale, senza nulla di anomalo.
Ora dopo tre anni mi chiedo cosa io possa fare, se ci fosse un altro approfondimento diagnostico o se posso escludere definitivamente il nesso fra la caduta e i mie sintomi ed attribuirli ad una causa psicologica più che organica poiché soffro di ansia e tendo a rimuginare.
Sto così da tre anni e sono davvero stanco perché questo problema mi compromette nello studio ma anche nella serenità che non ho più di poter discutere, scrivere e leggere come facevo prima e tutto ciò mi manca tanto.
C'è qualcosa che posso fare per dirimere definitivamente la questione?
Grazie mille dottori
[#1]
Gentile Utente,
ovviamente non possiamo stabilire se gli episodi descritti possano essere correlati al pregresso trauma cranico.
Un esame che potrebbe essere utile è l'EEG registrato nelle 24 ore per cogliere eventuali alterazioni dell'attività elettrica cerebrale. Non ci dice con quale frequenza si manifestano questi episodi ma se la loro frequenza fosse elevata la possibilità che possano essere studiati elettroencefalograficamente, nelle 24 ore, può essere concreta.
Cordiali saluti
ovviamente non possiamo stabilire se gli episodi descritti possano essere correlati al pregresso trauma cranico.
Un esame che potrebbe essere utile è l'EEG registrato nelle 24 ore per cogliere eventuali alterazioni dell'attività elettrica cerebrale. Non ci dice con quale frequenza si manifestano questi episodi ma se la loro frequenza fosse elevata la possibilità che possano essere studiati elettroencefalograficamente, nelle 24 ore, può essere concreta.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Buongiorno dottor Ferraloro la ringrazio per la risposta!
La frequenza dei sintomi è alta e direttamente proporzionale alla "quantità" delle attività citate sopra che svolgo, in altre parole più leggo, scrivo o ragiono mentalmente e più succede.
Ora che mi ha nominato l' EEG mi sono ricordato che il dottore oltre alla risonanza mi fece fare anche un EEG breve che ora ho recuperato.
Il referto recita:
Tracciati EEG caratterizzati da buona rappresentazione del ritmo di fondo ( 11 c/sec, simmetrico e reagente).
Trascinamento alla S.L.I
Non si rilevano franchi potenziali epilettiformi ed anomalie lente focali.
C/ Tracciato EEG nei limiti della norma.
Questo esame però non durò 24 ore ma una ventina di minuti.
La frequenza dei sintomi è alta e direttamente proporzionale alla "quantità" delle attività citate sopra che svolgo, in altre parole più leggo, scrivo o ragiono mentalmente e più succede.
Ora che mi ha nominato l' EEG mi sono ricordato che il dottore oltre alla risonanza mi fece fare anche un EEG breve che ora ho recuperato.
Il referto recita:
Tracciati EEG caratterizzati da buona rappresentazione del ritmo di fondo ( 11 c/sec, simmetrico e reagente).
Trascinamento alla S.L.I
Non si rilevano franchi potenziali epilettiformi ed anomalie lente focali.
C/ Tracciato EEG nei limiti della norma.
Questo esame però non durò 24 ore ma una ventina di minuti.
[#3]
Gentile Utente,
sarebbe opportuno effettuare l'EEG per 24 ore mentre Lei svolge le sue normali attività quotidiane in modo da verificare se contemporaneamente agli episodi riferiti ci siano alterazioni del tracciato che possano essere indicative di qualche condizione.
Escluse queste, si può orientare sull'origine psichica.
Cordialmente
sarebbe opportuno effettuare l'EEG per 24 ore mentre Lei svolge le sue normali attività quotidiane in modo da verificare se contemporaneamente agli episodi riferiti ci siano alterazioni del tracciato che possano essere indicative di qualche condizione.
Escluse queste, si può orientare sull'origine psichica.
Cordialmente
[#4]
Utente
Ho capito dottor Ferraloro.
Le chiedo due cose:
Quale prassi devo seguire per poter fare l'EEG per 24 ore?
Posso farla in privato o devo avere la prescrizione di un medico?
Nel secondo caso spero che il mio medico di base o un neurologo della mia zona me lo prescrivano.
La seconda cosa: se dall'esame emergessero delle alterazioni, in linea generale sarà possibile una qualche terapia o devo tenermi questi sintomi per sempre dato che il danno è stato fatto?
Anche se fosse la seconda opzione sarebbe comunque un sollievo sapere che questi sintomi sono imputabili a qualcosa e quindi la presa di coscienza della mia condizione sarebbe già "terapeutica" per me.
Le chiedo due cose:
Quale prassi devo seguire per poter fare l'EEG per 24 ore?
Posso farla in privato o devo avere la prescrizione di un medico?
Nel secondo caso spero che il mio medico di base o un neurologo della mia zona me lo prescrivano.
La seconda cosa: se dall'esame emergessero delle alterazioni, in linea generale sarà possibile una qualche terapia o devo tenermi questi sintomi per sempre dato che il danno è stato fatto?
Anche se fosse la seconda opzione sarebbe comunque un sollievo sapere che questi sintomi sono imputabili a qualcosa e quindi la presa di coscienza della mia condizione sarebbe già "terapeutica" per me.
[#5]
Gentile Utente,
circa l'eventuale terapia, dipende dal tipo di alterazione riscontrata.
Le modalità di effettuazione dell'esame e la sua prescrizione sono variabili e dipendono dall'ambulatorio a cui eventualmente dovesse rivolgersi e dai regolamenti sanitari regionali se trattasi di struttura pubblica.
Cordialità
circa l'eventuale terapia, dipende dal tipo di alterazione riscontrata.
Le modalità di effettuazione dell'esame e la sua prescrizione sono variabili e dipendono dall'ambulatorio a cui eventualmente dovesse rivolgersi e dai regolamenti sanitari regionali se trattasi di struttura pubblica.
Cordialità
[#6]
Utente
Grazie dottore!
Quando mi ha scritto "....ci siano alterazioni del tracciato che possano essere indicative di qualche condizione" solo in linea puramente ipotetica e generale, quali potrebbero essere queste condizioni?
Lo so che senza l'esito dell'esame non si può predire nulla ma solo in senso generale vorrei rendermi conto di quali siano queste eventualità, non ho paura di quali siano le eventualità ma voglio esserne consapevole fin da ora se possibile, giusto per farmi un'idea.
La consapevolezza è molto.
Quando mi ha scritto "....ci siano alterazioni del tracciato che possano essere indicative di qualche condizione" solo in linea puramente ipotetica e generale, quali potrebbero essere queste condizioni?
Lo so che senza l'esito dell'esame non si può predire nulla ma solo in senso generale vorrei rendermi conto di quali siano queste eventualità, non ho paura di quali siano le eventualità ma voglio esserne consapevole fin da ora se possibile, giusto per farmi un'idea.
La consapevolezza è molto.
[#7]
Gentile Utente,
Le ho consigliato un ulteriore approfondimento diagnostico per escludere qualsiasi problema di origine non psichica, già la RM encefalica negativa è un'ottima notizia che fa escludere patologie importanti.
Il consiglio di un EEG delle 24 ore solo un eccesso di prudenza al fine di escludere completamente un'eventuale origine epilettica del disturbo, peraltro improbabile considerate le circostanze d'insorgenza, ripeto è solo un eccesso di prudenza. Stia tranquillo.
Cordiali saluti
Le ho consigliato un ulteriore approfondimento diagnostico per escludere qualsiasi problema di origine non psichica, già la RM encefalica negativa è un'ottima notizia che fa escludere patologie importanti.
Il consiglio di un EEG delle 24 ore solo un eccesso di prudenza al fine di escludere completamente un'eventuale origine epilettica del disturbo, peraltro improbabile considerate le circostanze d'insorgenza, ripeto è solo un eccesso di prudenza. Stia tranquillo.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.4k visite dal 03/02/2018.
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