Paresi vi e vii nervo cranico
Buonasera.
11 giorni fa ho accusato diplopia voltando lo sguardo a destra. Pensando che non si trattasse di nulla di particolare, ho ritardato una visita di 4 giorni. Visitata, poi, da un neurologo, lo stesso mi riscontra una paresi del VII nc, evidenziato da un sorriso lievemente asimettrico e da una scarsa motilità della parte dx della faccia, occhio compreso che, a differenza del sinistro, non riesco a tenere ben chiuso, nonostante tentassi di farlo con forza. Il neurologo mi manda al PS per effettuare una TC urgente. Vado subito e vengo sottoposta ad esami del sangue (sodio, potassio, emocromo, tempo di protombina, tempo di tromboplastina parziale, creatinina e azotemia), tutti nella norma, e ad una TC senza mezzo di contrasto che non evidenzia alcuna alterazione. Al videat, il neurologo mi comunica di riscontrare una ridotta mobilità di due nervi cranici (non di uno): sesto e settimo nc. Non appare particolarmente preoccupato ma dispone comunque il ricovero per effettuare una risonanza, prospettando, però, un'attesa di diversi giorni. Preferisco, pertanto, firmare e andare a fare l'esame privatamente.
Il referto del pronto soccorso evidenzia la seguente diagnosi: "paziente di 35 anni, in APR emicrania. Da circa 5 gg insorgenza di diplopia nello sguardo di lateralità a dx. Vista da una neurologa della Casa di Cura..., veniva inviata in PS. Ha eseguito TC cerebrale refertata negativa per lesioni in fase acuta. EN: vigile, collaborante. Deficit lieve abduzione OD con riferita diplopia che scompare alla chiusura di un occhio, come da persi VI nc, e paresi mm facciale superiore ed inferiore a dx, come da deficit periferico. Restanti NNCC in ordine. Prove antigravitarie e di coordinazione nella norma. Sensibilità in ordine. ROT simmetrici e normoevocabili. RCP in flessione bilaterale". Rifiutato il ricovero, il medico prescrive, appunto, "RMN encefalo con mdc, DWI, angio intra e successiva rivalutazione neurologica".
Eseguo immediatamente la risonanza prescritta e ritiro il referto che non evidenzia alcunché, se non una "piccola areola di alterato segnale in corrispondenza del centro semiovale di sinistra, caratterizzato da iperintensità nelle sequenze a TR lungo, priva di effetto massa e di edema perilesionale, da riferire ad esito gliotico aspecifico" (possibile che sia legata all'emicrania?).
Il neurologo dell'ospedale mi disse che la terapia era il cortisone, ma che non lo prescriveva per evitare alterazioni della RMN. Referto alla mano, un altro neurologo mi ha prescritto una terapia a base di cortisonici e antivirali, mentre il primo neurologo che mi aveva visitato mi prospetta una serie di accertamenti (dal controllo della vista, a una RMN del midollo fino alla ricerca di malattie autoimmuni). Senza terapia. La cosa mi spaventa e i sintomi, lievemente peggiorati a livello di motilità del lato destro, mi danno un fastidio immenso.Se tutti mi dicono di iniziare la terapia,è possibile che si tratti solo di un eccesso di zelo del primo medico?
11 giorni fa ho accusato diplopia voltando lo sguardo a destra. Pensando che non si trattasse di nulla di particolare, ho ritardato una visita di 4 giorni. Visitata, poi, da un neurologo, lo stesso mi riscontra una paresi del VII nc, evidenziato da un sorriso lievemente asimettrico e da una scarsa motilità della parte dx della faccia, occhio compreso che, a differenza del sinistro, non riesco a tenere ben chiuso, nonostante tentassi di farlo con forza. Il neurologo mi manda al PS per effettuare una TC urgente. Vado subito e vengo sottoposta ad esami del sangue (sodio, potassio, emocromo, tempo di protombina, tempo di tromboplastina parziale, creatinina e azotemia), tutti nella norma, e ad una TC senza mezzo di contrasto che non evidenzia alcuna alterazione. Al videat, il neurologo mi comunica di riscontrare una ridotta mobilità di due nervi cranici (non di uno): sesto e settimo nc. Non appare particolarmente preoccupato ma dispone comunque il ricovero per effettuare una risonanza, prospettando, però, un'attesa di diversi giorni. Preferisco, pertanto, firmare e andare a fare l'esame privatamente.
Il referto del pronto soccorso evidenzia la seguente diagnosi: "paziente di 35 anni, in APR emicrania. Da circa 5 gg insorgenza di diplopia nello sguardo di lateralità a dx. Vista da una neurologa della Casa di Cura..., veniva inviata in PS. Ha eseguito TC cerebrale refertata negativa per lesioni in fase acuta. EN: vigile, collaborante. Deficit lieve abduzione OD con riferita diplopia che scompare alla chiusura di un occhio, come da persi VI nc, e paresi mm facciale superiore ed inferiore a dx, come da deficit periferico. Restanti NNCC in ordine. Prove antigravitarie e di coordinazione nella norma. Sensibilità in ordine. ROT simmetrici e normoevocabili. RCP in flessione bilaterale". Rifiutato il ricovero, il medico prescrive, appunto, "RMN encefalo con mdc, DWI, angio intra e successiva rivalutazione neurologica".
Eseguo immediatamente la risonanza prescritta e ritiro il referto che non evidenzia alcunché, se non una "piccola areola di alterato segnale in corrispondenza del centro semiovale di sinistra, caratterizzato da iperintensità nelle sequenze a TR lungo, priva di effetto massa e di edema perilesionale, da riferire ad esito gliotico aspecifico" (possibile che sia legata all'emicrania?).
Il neurologo dell'ospedale mi disse che la terapia era il cortisone, ma che non lo prescriveva per evitare alterazioni della RMN. Referto alla mano, un altro neurologo mi ha prescritto una terapia a base di cortisonici e antivirali, mentre il primo neurologo che mi aveva visitato mi prospetta una serie di accertamenti (dal controllo della vista, a una RMN del midollo fino alla ricerca di malattie autoimmuni). Senza terapia. La cosa mi spaventa e i sintomi, lievemente peggiorati a livello di motilità del lato destro, mi danno un fastidio immenso.Se tutti mi dicono di iniziare la terapia,è possibile che si tratti solo di un eccesso di zelo del primo medico?
[#1]
Gentile Utente,
in presenza di paralisi del nervo facciale è indicata la terapia cortisonica a meno che non ci siano controindicazioni relative, in particolare diabete ed ipertensione arteriosa.
A tale terapia si possono associare integratori vitaminici del gruppo B e di altre tipologie.
Questa è la terapia standard, poi esistono altre condizioni particolari del paziente in cui i colleghi possono prendere decisioni diverse.
L'alterazione gliotica aspecifica può essere esito, in generale, di un attacco emicranico di forte intensità.
Cordiali saluti
in presenza di paralisi del nervo facciale è indicata la terapia cortisonica a meno che non ci siano controindicazioni relative, in particolare diabete ed ipertensione arteriosa.
A tale terapia si possono associare integratori vitaminici del gruppo B e di altre tipologie.
Questa è la terapia standard, poi esistono altre condizioni particolari del paziente in cui i colleghi possono prendere decisioni diverse.
L'alterazione gliotica aspecifica può essere esito, in generale, di un attacco emicranico di forte intensità.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Egregio Dottore, La ringrazio per la precisazione.
Nel mio caso si tratta di un paresi insorta improvvisamente e non accompagnata da ulteriori sintomatologie specifiche che potessero far pensare a malattie ben più gravi, né da controindicazioni alla terapia cortisonica (per la quale, mi hanno detto, è stato solo il caso di aspettare il referto dell'angio-rm). Risultato tutto negativo e visto il parere di più di un medico, non capisco perché a tutt'oggi il primo neurologo (che non mi conosce più degli altri e quindi non ha motivo di porsi interrogativi diversi) ancora sostiene la tesi della necessità di una serie di approfondimenti, anche particolari, senza l'assunzione di nessuna terapia, che invece tutti gli altri consigliavano di iniziare subito.
Ad ogni buon conto, da cinque giorni, sto assumendo prednisone (Deltacortene 25 mg), antivirali (Zecovir) e integratori a base di vitamina B (Be-Total), a base di palmitoiletanolamide ultra micronizzata (Normast), a base di N-Acetil-L-Carnitina, Acido alfa lipoico a rilascio modificato, estratto di Melone e Vitamine del gruppo B (Kardinal) e a base di L-acetilcarnitina (Nicetile). Da domani, tra l'altro, dovrei cominciare a ridurre la dose del prednisone.
Attualmente, comincio a riacquistare la motilità del settimo: riesco a chiudere per bene l'occhio che stava cominciando ad avere problemi di chiusura, riesco a bere senza perdere acqua quasi per niente (più difficoltoso mantenere l'acqua all'interno della bocca, come quando ci sciacquamo i denti) e a gonfiare, almeno parzialmente, le guance. Da stamattina sento anche una forza maggiore quando chiudo gli occhi e stringo le palpebre. Evidentemente la terapia comincia a dare effetto.
Nessun miglioramento, purtroppo, per quello che riguarda la diplopia, dovuta, se non erro, alla paresi del sesto. Vedo doppio da quando ho lo sguardo dritto (con una leggera sovrapposizione delle immagini) fino alla lateralità destra, dove le immagini si allontanano sempre di più. Ma mi hanno detto, mi rassicuri in merito, che per quello (che, tra l'altro, è stato il primo sintomo) potrebbe volerci un po' di più.
Mi fa piacere anche sapere che la lesione gliotica non sia necessariamente qualcosa di cui preoccuparsi eccessivamente, ma potrebbe essere dipesa da un attacco di emicrania di forte intensità (i miei sono pochi di numero ma molto forti in intensità, specialmente quelli avuti circa un anno fa, a seguito di una complicata situazione lavorativa che mi ha visto vittima di mobbing, in prenda ad attacchi di panico e crisi depressive, allo stato trattate con terapia comportamentale e non farmacologica proprio a causa delle fortissime crisi emicraniche causate dal gabapentin prescritto dallo psichiatra).
Per ora mi sento più tranquilla, anche se permane il fastidio dei sintomi. Il primo neurologo mi aveva veramente spaventato.
Per curiosità: questa situazione può essere stata causata da una sinusite, di cui abitualmente non soffro ma dalla quale ero affetta una quindicina di giorni prima dell'insorgenza dei sintomi? Magari non mi ero curata alla perfezione e una botta di freddo ha riattivato il virus... E' possibile?
Nel mio caso si tratta di un paresi insorta improvvisamente e non accompagnata da ulteriori sintomatologie specifiche che potessero far pensare a malattie ben più gravi, né da controindicazioni alla terapia cortisonica (per la quale, mi hanno detto, è stato solo il caso di aspettare il referto dell'angio-rm). Risultato tutto negativo e visto il parere di più di un medico, non capisco perché a tutt'oggi il primo neurologo (che non mi conosce più degli altri e quindi non ha motivo di porsi interrogativi diversi) ancora sostiene la tesi della necessità di una serie di approfondimenti, anche particolari, senza l'assunzione di nessuna terapia, che invece tutti gli altri consigliavano di iniziare subito.
Ad ogni buon conto, da cinque giorni, sto assumendo prednisone (Deltacortene 25 mg), antivirali (Zecovir) e integratori a base di vitamina B (Be-Total), a base di palmitoiletanolamide ultra micronizzata (Normast), a base di N-Acetil-L-Carnitina, Acido alfa lipoico a rilascio modificato, estratto di Melone e Vitamine del gruppo B (Kardinal) e a base di L-acetilcarnitina (Nicetile). Da domani, tra l'altro, dovrei cominciare a ridurre la dose del prednisone.
Attualmente, comincio a riacquistare la motilità del settimo: riesco a chiudere per bene l'occhio che stava cominciando ad avere problemi di chiusura, riesco a bere senza perdere acqua quasi per niente (più difficoltoso mantenere l'acqua all'interno della bocca, come quando ci sciacquamo i denti) e a gonfiare, almeno parzialmente, le guance. Da stamattina sento anche una forza maggiore quando chiudo gli occhi e stringo le palpebre. Evidentemente la terapia comincia a dare effetto.
Nessun miglioramento, purtroppo, per quello che riguarda la diplopia, dovuta, se non erro, alla paresi del sesto. Vedo doppio da quando ho lo sguardo dritto (con una leggera sovrapposizione delle immagini) fino alla lateralità destra, dove le immagini si allontanano sempre di più. Ma mi hanno detto, mi rassicuri in merito, che per quello (che, tra l'altro, è stato il primo sintomo) potrebbe volerci un po' di più.
Mi fa piacere anche sapere che la lesione gliotica non sia necessariamente qualcosa di cui preoccuparsi eccessivamente, ma potrebbe essere dipesa da un attacco di emicrania di forte intensità (i miei sono pochi di numero ma molto forti in intensità, specialmente quelli avuti circa un anno fa, a seguito di una complicata situazione lavorativa che mi ha visto vittima di mobbing, in prenda ad attacchi di panico e crisi depressive, allo stato trattate con terapia comportamentale e non farmacologica proprio a causa delle fortissime crisi emicraniche causate dal gabapentin prescritto dallo psichiatra).
Per ora mi sento più tranquilla, anche se permane il fastidio dei sintomi. Il primo neurologo mi aveva veramente spaventato.
Per curiosità: questa situazione può essere stata causata da una sinusite, di cui abitualmente non soffro ma dalla quale ero affetta una quindicina di giorni prima dell'insorgenza dei sintomi? Magari non mi ero curata alla perfezione e una botta di freddo ha riattivato il virus... E' possibile?
[#3]
Gentile Utente,
mi pare di capire che il miglioramento riguardo la paralisi del facciale sia significativa e stia avvenendo in tempi più rapidi della media. La terapia che sta praticando è corretta, in pratica quella suggerita, in generale, nella prima risposta.
Una volta questa condizione era definita "paralisi a frigore", cioè da freddo, in realtà non si conosce la causa, nemmeno quella virale in quanto non è stato mai isolato il virus e la guarigione può avvienire anche senza l'antivirale. Escluse cause evidenti alla RM encefalica, si parla di paralisi di Bell, cioè primaria, senza causa nota.
Per quanto riguarda la paralisi del VI nervo cranico, anche qui escluse cause evidenti alla RM e cause metaboliche, per es. diabete, si tratta di una forma primaria i cui tempi di risoluzione sono estremamente variabili, da settimane ad alcuni mesi.
Un po' di pazienza.
Cordialmente
mi pare di capire che il miglioramento riguardo la paralisi del facciale sia significativa e stia avvenendo in tempi più rapidi della media. La terapia che sta praticando è corretta, in pratica quella suggerita, in generale, nella prima risposta.
Una volta questa condizione era definita "paralisi a frigore", cioè da freddo, in realtà non si conosce la causa, nemmeno quella virale in quanto non è stato mai isolato il virus e la guarigione può avvienire anche senza l'antivirale. Escluse cause evidenti alla RM encefalica, si parla di paralisi di Bell, cioè primaria, senza causa nota.
Per quanto riguarda la paralisi del VI nervo cranico, anche qui escluse cause evidenti alla RM e cause metaboliche, per es. diabete, si tratta di una forma primaria i cui tempi di risoluzione sono estremamente variabili, da settimane ad alcuni mesi.
Un po' di pazienza.
Cordialmente
[#4]
Utente
La ringrazio molto per la Sua cortesia, disponibilità e professionalità. Ed anche per avermi tranquillizzato. Il primo neurologo mi aveva decisamente spaventato e, soprattutto in casi del genere, non credo che l'ansia migliori la situazione. Continuerò la terapia con pazienza, magari approfittando di questa forzata immobilità per riflettere su alcune scelte da fare nella vita... Chi lo sa? Magari è stato proprio il fisico a dire "fermati che ora devi pensare a te"...
Grazie ancora.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.6k visite dal 06/12/2017.
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