Tachifrequenza - effetto camice bianco
Ill.mi Dottori,
innanzi tutti Vi dico subito che il succo di questa domanda l'ho già indirizzata ad un cardiologo (qui a Medicitalia) ricevendo una chiara ed esauriente risposta, tralasciando però l'aspetto reurologocico che mi pregio qui sottoporre alle giuste professionalità.
Premetto che sono iperteso, con familiarità per questa patologia, in cura già da 4 anni.
Il mio problema è il seguente: ho una elevata variabilità pressoria durante tutto l'arco della giornata (evidenziato oltremodo dall'holter nelle 2 occasioni che l'ho eseguito) questi sbalzi di pressione vengono scatenati da futili eventi emotivi,anche in occasione di colloqui con persone non del tutto estranee, salendo di grado quando mi reco in ambulatorio al cospetto di un "camice bianco" e soprattutto alla misurazione della P.A.!! alcune volte sale fino a 170/90!! In tali situazioni, avverto forti tonfi al cuore, come se avessi delle crisi di panico (ingiustificate, perchè ritengo di avere padronanza degli eventi della mia vita ...ma forse mi sono sempre sbagliato...).
Vi dico che svolgo, come lavoro, la libera professione e sono ogni giorno a contatto con svariate persone, non necessariamente sconosciute.
All'ultimo controllo, il cardiologo mi ha trovato un cuore affaticato e stressato (leggera ipertrofia ventricolare e tachifrequenza, e naturalmente con P.A. 160/90) tipico di chi, iperteso, non si cura, diversamente da me che lo faccio con puntualità. (Rammento che ogni volta che dono il sangue, ogni 4 mesi circa, devo ripetere la solita storiella al dott. oppure parlare prima un pò e poi da 160/90 la P.A. scende a livelli accettabili).
Evidentemente non riesco a controllare l'emotività temporanea che mi fa sobbalzare il cuore e quando mi capita, mi concentro, cercando un auto controllo che non arriva mai, anzi, stranamente peggioro la situazione.
Come posso fare?? esistono delle terapie, delle cure idonee? Come posso difendere il mio cuore da una simile situazione?
Già immagino quando starò veramente male, in un letto d'ospedale, a gestire quei momenti, mi verrà di sicuro un infarto!!!
Forse ho bisogno di ansiolitici che prevengono questi strani ed ingiustificati attacchi di panico??
Ancora, infiniti ringraziamenti, per il tempo che mi vorrete concedere, augurandoVi un sereno Natale.
Cordialità A.R.
innanzi tutti Vi dico subito che il succo di questa domanda l'ho già indirizzata ad un cardiologo (qui a Medicitalia) ricevendo una chiara ed esauriente risposta, tralasciando però l'aspetto reurologocico che mi pregio qui sottoporre alle giuste professionalità.
Premetto che sono iperteso, con familiarità per questa patologia, in cura già da 4 anni.
Il mio problema è il seguente: ho una elevata variabilità pressoria durante tutto l'arco della giornata (evidenziato oltremodo dall'holter nelle 2 occasioni che l'ho eseguito) questi sbalzi di pressione vengono scatenati da futili eventi emotivi,anche in occasione di colloqui con persone non del tutto estranee, salendo di grado quando mi reco in ambulatorio al cospetto di un "camice bianco" e soprattutto alla misurazione della P.A.!! alcune volte sale fino a 170/90!! In tali situazioni, avverto forti tonfi al cuore, come se avessi delle crisi di panico (ingiustificate, perchè ritengo di avere padronanza degli eventi della mia vita ...ma forse mi sono sempre sbagliato...).
Vi dico che svolgo, come lavoro, la libera professione e sono ogni giorno a contatto con svariate persone, non necessariamente sconosciute.
All'ultimo controllo, il cardiologo mi ha trovato un cuore affaticato e stressato (leggera ipertrofia ventricolare e tachifrequenza, e naturalmente con P.A. 160/90) tipico di chi, iperteso, non si cura, diversamente da me che lo faccio con puntualità. (Rammento che ogni volta che dono il sangue, ogni 4 mesi circa, devo ripetere la solita storiella al dott. oppure parlare prima un pò e poi da 160/90 la P.A. scende a livelli accettabili).
Evidentemente non riesco a controllare l'emotività temporanea che mi fa sobbalzare il cuore e quando mi capita, mi concentro, cercando un auto controllo che non arriva mai, anzi, stranamente peggioro la situazione.
Come posso fare?? esistono delle terapie, delle cure idonee? Come posso difendere il mio cuore da una simile situazione?
Già immagino quando starò veramente male, in un letto d'ospedale, a gestire quei momenti, mi verrà di sicuro un infarto!!!
Forse ho bisogno di ansiolitici che prevengono questi strani ed ingiustificati attacchi di panico??
Ancora, infiniti ringraziamenti, per il tempo che mi vorrete concedere, augurandoVi un sereno Natale.
Cordialità A.R.
[#1]
Gentile utente,
se anche il cardiologo ritiene che la sua ipertensione dipenda in parte da una componente emotiva, allora la soluzione migliore sarebbe quella di consultare uno specialista in psichiatria per valutare la sua condizione psichica e eventualmente indirizzarla verso il trattamento più adeguato. Per quanto riguarda gli ansiolitici questi non possono che essere un rimedio temporaneo e assolutamente non risolutivo.
Cordiali saluti e buone feste
se anche il cardiologo ritiene che la sua ipertensione dipenda in parte da una componente emotiva, allora la soluzione migliore sarebbe quella di consultare uno specialista in psichiatria per valutare la sua condizione psichica e eventualmente indirizzarla verso il trattamento più adeguato. Per quanto riguarda gli ansiolitici questi non possono che essere un rimedio temporaneo e assolutamente non risolutivo.
Cordiali saluti e buone feste
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Utente
egr. dr. Martiadis, grazie mille per il Suo intervento!
Quindi secondo Lei il mio problema sarebbe da ricercare nella sfera psichiatrica? Il cardiologo che ho consultato mi ha parlato dell'equilibrio dei sistemi "ortosimpatico e parasimpatico" che nel mio caso (per problemi congeniti) il primo predominante in taluni episodi della mia vita quotidiana, tanto da scatenare i rialzi pressori da me lamentati.
E' dunque la "psichiatria" la chiave dei miei problemi? Troverò un sicuro rimedio consultando di persona un buon Psichiatra?
Esistono centri psichiatrici pubblici "NON a pagamento" in Campania?
Ancora grazie, augurandoLe di trascorrere serene e felici feste.
A.R.
Quindi secondo Lei il mio problema sarebbe da ricercare nella sfera psichiatrica? Il cardiologo che ho consultato mi ha parlato dell'equilibrio dei sistemi "ortosimpatico e parasimpatico" che nel mio caso (per problemi congeniti) il primo predominante in taluni episodi della mia vita quotidiana, tanto da scatenare i rialzi pressori da me lamentati.
E' dunque la "psichiatria" la chiave dei miei problemi? Troverò un sicuro rimedio consultando di persona un buon Psichiatra?
Esistono centri psichiatrici pubblici "NON a pagamento" in Campania?
Ancora grazie, augurandoLe di trascorrere serene e felici feste.
A.R.
[#3]
Gentile utente,
non ho detto che la totalità del suo problema sia nella sfera psichiatrica, ma che una parte di esso probabilmente lo è , visto che lei descrive "questi sbalzi di pressione vengono scatenati da futili eventi emotivi, anche in occasione di colloqui con persone non del tutto estranee, salendo di grado quando mi reco in ambulatorio al cospetto di un "camice bianco" e soprattutto alla misurazione della P.A.!!".
Probabilmente l'integrazione dell'eventuale trattamento antipertensivo con una valutazione psichiatrica potrebbe aiutarla a gestire meglio la situazione. In tutta Italia esistono i Centri di Salute Mentale che erogano prestazioni specialistiche in campo psichiatrico/psicologico/psicoterapico al costo del ticket (se dovuto). Può chiedere al suo medico di base dove si trova quello della sua zona di residenza.
Buone feste
non ho detto che la totalità del suo problema sia nella sfera psichiatrica, ma che una parte di esso probabilmente lo è , visto che lei descrive "questi sbalzi di pressione vengono scatenati da futili eventi emotivi, anche in occasione di colloqui con persone non del tutto estranee, salendo di grado quando mi reco in ambulatorio al cospetto di un "camice bianco" e soprattutto alla misurazione della P.A.!!".
Probabilmente l'integrazione dell'eventuale trattamento antipertensivo con una valutazione psichiatrica potrebbe aiutarla a gestire meglio la situazione. In tutta Italia esistono i Centri di Salute Mentale che erogano prestazioni specialistiche in campo psichiatrico/psicologico/psicoterapico al costo del ticket (se dovuto). Può chiedere al suo medico di base dove si trova quello della sua zona di residenza.
Buone feste
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 17/12/2008.
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