Farmaci e gravidanza: possibili problemi.
Buongiorno,
sono in cura da circa due anni per ansia somatizzata e cefalea tensiva. Assumo da diverso tempo giornalmente due compresse da 20 mg di Fluoxetina e una compressa da 25 mg di Laroxyl. Con la mia ragazza stiamo pensando di mettere in cantiere a breve una gravidanza, vi chiedo gentilmente un parere se i farmaci che sto assumendo possano comportare anche il minimo rischio nella gravidanza e nella crescita del bambino.
Vi ringrazio anticipatamente
sono in cura da circa due anni per ansia somatizzata e cefalea tensiva. Assumo da diverso tempo giornalmente due compresse da 20 mg di Fluoxetina e una compressa da 25 mg di Laroxyl. Con la mia ragazza stiamo pensando di mettere in cantiere a breve una gravidanza, vi chiedo gentilmente un parere se i farmaci che sto assumendo possano comportare anche il minimo rischio nella gravidanza e nella crescita del bambino.
Vi ringrazio anticipatamente
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Gentile Utente,
partiamo dal principio che qualsiasi farmaco è controindicato in gravidanza, poi i medici che seguono la paziente calcoleranno il rapporto rischio-beneficio ed agiranno di conseguenza.
Le faccio un esempio, una paziente in cura per l'epilessia non può lasciare il farmaco perché il rischio di avere una crisi epilettica e di danneggiare il bambino è maggiore del rischio che corre il bambino alla nascita con l'assunzione del farmaco, pertanto in questi casi si tende a dare l'antiepilettico meno "pericoloso" statisticamente ma il rischio rimane ugualmente.
Nelle pazienti in cui la terapia può essere gradualmente sospesa si adotta questa decisione prima dell'eventuale gravidanza.
Pertanto, come capirete, la scelta è assolutamente individuale e spetta al ginecologo e agli altri eventuali specialisti che hanno in cura la paziente, d'accordo ovviamente con la paziente stessa.
Cordiali saluti
partiamo dal principio che qualsiasi farmaco è controindicato in gravidanza, poi i medici che seguono la paziente calcoleranno il rapporto rischio-beneficio ed agiranno di conseguenza.
Le faccio un esempio, una paziente in cura per l'epilessia non può lasciare il farmaco perché il rischio di avere una crisi epilettica e di danneggiare il bambino è maggiore del rischio che corre il bambino alla nascita con l'assunzione del farmaco, pertanto in questi casi si tende a dare l'antiepilettico meno "pericoloso" statisticamente ma il rischio rimane ugualmente.
Nelle pazienti in cui la terapia può essere gradualmente sospesa si adotta questa decisione prima dell'eventuale gravidanza.
Pertanto, come capirete, la scelta è assolutamente individuale e spetta al ginecologo e agli altri eventuali specialisti che hanno in cura la paziente, d'accordo ovviamente con la paziente stessa.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 957 visite dal 29/07/2017.
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