Vertigine periferica
Buongiorno,
ho 64 anni, soffro da lunga data di vertigini fortissime, vedo la stanza girare vorticosamente e per alzarmi dal letto a volte devo chiedere aiuto al mio compagno, cio' accade per fortuna, un paio di volte al mese. Utilizzo con Vertiserc 16 mg. all'occorrenza sotto prescrizione medica. Se escludo le vertigini, il morbo di Raynaud in forma lieve e attacchi ogni 5 anni di aura senza emicrania, posso dire che la mia salute è discreta, ho la pressione perfetta, sono salutista, mangio bene, non fumo. Ho consultato diversi medici specialisti, fatto esami: RM all'encefalo, potenziali evocati, negativi, l'esame vestibolare rileva una vertigine periferica, la radiografia al rachide cervicale descrive un rachide lievemente deviato da atteggiamento e con rettilineazzazione e parziale inversione della lordosi fisiologica, netta riduzione degli spazi discali da C4 a C7, sclerosi delle limitanti contrapposte e presenza di becchi osteofitosici marginali - appuntimento artrosico dei processi uncovertebrali - sclerosi interapofisaria - non alterazioni strutturali scheletriche focali, sufficientemente conservato l'allineamento dei muri somatici posteriori.
Ovviamente faccio della fisioterapia, ma il fisioterapista esclude che tali vertigini siano dovute alla cervicale disastrata. Ho fatto una specie di diario ed ho notato che le vertigini si manifestano nell'immediato o dopo 1/2 gg. dall'esposizione al fresco (non freddo), vento, tipo: dopo una giornata afosa, susseguita da un temporale vado in giardino a prendere un po' di fresco con t-shirt e canotta, posso stare sicura che questa mia imprudenza mi scatenera' la vertigine, oppure il condizionatore dell'auto acceso, anche regolato al minimo, oppure ancora stare seduta accanto a una porta aperta (d'estate) dal parrucchiere, dal medico ecc.
Purtroppo alcune di queste cose non sono prevedibili, per cui non sempre riesco ad evitarle.
Esiste un'allergia da "freddo" che scatena vertigini?, oppure devo pensare a un'arteria vertebrale che si irrigidisce per il freddo e non lascia affluire il sangue?
Grazie!
ho 64 anni, soffro da lunga data di vertigini fortissime, vedo la stanza girare vorticosamente e per alzarmi dal letto a volte devo chiedere aiuto al mio compagno, cio' accade per fortuna, un paio di volte al mese. Utilizzo con Vertiserc 16 mg. all'occorrenza sotto prescrizione medica. Se escludo le vertigini, il morbo di Raynaud in forma lieve e attacchi ogni 5 anni di aura senza emicrania, posso dire che la mia salute è discreta, ho la pressione perfetta, sono salutista, mangio bene, non fumo. Ho consultato diversi medici specialisti, fatto esami: RM all'encefalo, potenziali evocati, negativi, l'esame vestibolare rileva una vertigine periferica, la radiografia al rachide cervicale descrive un rachide lievemente deviato da atteggiamento e con rettilineazzazione e parziale inversione della lordosi fisiologica, netta riduzione degli spazi discali da C4 a C7, sclerosi delle limitanti contrapposte e presenza di becchi osteofitosici marginali - appuntimento artrosico dei processi uncovertebrali - sclerosi interapofisaria - non alterazioni strutturali scheletriche focali, sufficientemente conservato l'allineamento dei muri somatici posteriori.
Ovviamente faccio della fisioterapia, ma il fisioterapista esclude che tali vertigini siano dovute alla cervicale disastrata. Ho fatto una specie di diario ed ho notato che le vertigini si manifestano nell'immediato o dopo 1/2 gg. dall'esposizione al fresco (non freddo), vento, tipo: dopo una giornata afosa, susseguita da un temporale vado in giardino a prendere un po' di fresco con t-shirt e canotta, posso stare sicura che questa mia imprudenza mi scatenera' la vertigine, oppure il condizionatore dell'auto acceso, anche regolato al minimo, oppure ancora stare seduta accanto a una porta aperta (d'estate) dal parrucchiere, dal medico ecc.
Purtroppo alcune di queste cose non sono prevedibili, per cui non sempre riesco ad evitarle.
Esiste un'allergia da "freddo" che scatena vertigini?, oppure devo pensare a un'arteria vertebrale che si irrigidisce per il freddo e non lascia affluire il sangue?
Grazie!
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Gentile Utente,
nella Sua anamnesi Lei cita una diagnosi di vertigine periferica all'esame vestibolare e ciò corrisponde esattamente alla descrizione che Lei ha fatto: insorge quando si alza dal letto. E' chiamata anche Vertigine Parossistica Posizionale Benigna ed è causata dal distacco di un otolita. Esistono manovre semeiotiche confermative di questa diagnosi nonché una ginnastica per il riposizionamento della pietruzza vagante per le quali è opportuno rivolgersi ad un Otoiatra o ad un Neurologo.
Cordialmente
nella Sua anamnesi Lei cita una diagnosi di vertigine periferica all'esame vestibolare e ciò corrisponde esattamente alla descrizione che Lei ha fatto: insorge quando si alza dal letto. E' chiamata anche Vertigine Parossistica Posizionale Benigna ed è causata dal distacco di un otolita. Esistono manovre semeiotiche confermative di questa diagnosi nonché una ginnastica per il riposizionamento della pietruzza vagante per le quali è opportuno rivolgersi ad un Otoiatra o ad un Neurologo.
Cordialmente
Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 14/07/2017.
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