Sm: cambio terapia

Buongiorno,

vorrei sottoporre il mio caso.
Ho la diagnosi di SM dal 2005 e sono in terapia con Rebif 22 dal 2006.
Non ho mai avuto ricadute e tutto é andato abbastanza bene fino ad alcuni anni fa.
Nel 2010 ho avvertito problemi nella corsa e, gradualmente nel 2013 ho smesso di correre.
Nel 2014 ho notato problemi nella normale camminata con una autonomia di 2 Km fino ad arrivare a 1 Km odierno (camminare oltre questi limiti é possibile ma con spasticitá).
La RM del 2015 mostra un peggioramento delle lesioni cerebrali ma, soprattutto, in quelle nel tratto cervicale C2-C5.
Il neurologo parla di uno stadio della SM secondaria progressiva, talché consiglia un cambio di terapia.
Il cambio consigliato va su Ocrelizumab (che sará peró disponibile forse a giugno) e nel frattempo continuare con la terapia in atto aumentata a 44 microgrammi.
Io aggiungo questo:
- il Rebif 44 non lo tollero (ho mal di testa e non riesco a concentrarmi per tutto il giorno seguente)
- il Rebif 22 (attuale terapia) non l'ho mai assunta nel corso degli ultimi anni in modo regolare (mediamente prendo 6 iniezioni al mese anziché 12).

La mia domanda é:

é possibile che la mia ricaduta sia dovuta alla mia irregolaritá nell'assunzione del farmaco o invece il Rebif ha fatto per me la sua storia?
Se il Rebif non é piú efficace per me, quale terapia mi consigliereste?

Grazie.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Gentile Utente,

le ipotesi relative al peggioramento clinico e all'aumento delle lesioni demielinizzanti possono essere varie, dall'irregolarità dell'assunzione del rebif 22 al suo basso dosaggio (non avendo Lei tollerato il 44) fino ad arrivare al decorso clinico naturale della malattia. Ovviamente queste tre ipotesi possono anche essere presenti insieme e con proporzioni diverse.

Relativamente alla terapia indicata dopo la sostituzione del rebif, non è possibile consigliarla a distanza, deve essere il neurologo del centro di riferimento dove Lei si rivolge a prescrivere quella più idonea al Suo caso che il collega conosce in maniera approfondita. La terapia va infatti individualizzata al massimo.
L'ocrelizumab è comunque preceduto da ottime recensioni in fase sperimentale, poi Lei sa bene che ogni soggetto reagisce ad un farmaco in maniera assolutamente individuale.
Un grosso in bocca al lupo!

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro