Demenza

Buonasera,
a seguito di crescenti episodi di apparente demenza manifestati dalla mia mamma, abbiamo iniziato il protocollo di indagine al fine individuare la diagnosi corretta a cui imputare queste manifestazioni. Tra gli altri esami, quello per il quale Vi scrivo è la Risonanza Magnetica con Mezzo di Contrasto eseguita giorno 01.02 c.a. ed per la quale ho appena ricevuto referto il recita, testualmente:
"esame eseguito con sequenze TSE T1, T2, DW e FLAIR, acquisite secondo piani
multipli, prima e dopo infusione di m.d.c. paramagnetico (gadobutrolo 15ml).

Apprezzabili multiple e piccole aree focali di alterato segnale a carico della
sostanza bianca fronto-parietale sottocorticale e profonda bilateralmente,
pontina mediana paramediana sinistra, tutte prive di diffusività ristretta
e/o impregnazione dopo mdc, riferibili ad esiti gliotici di tipo ipossico-vascolare.
Sistema ventricolare in asse e di regolare ampiezza.
Piccolo meningioma a livello della convessità frontale sinistra con base di circa
10mm e spessore max di 4,5mm da controllare nel tempo (prossimo esame tra
12 mesi salvo diversa indicazione clinica)."

Alla luce di quanto in esso descritto, ci preoccupano il "Piccolo meningioma", e gli "esiti gliotici di tipo ipossico-vascolare", dando per scontato che non vi siano altri elementi utili da attenzionare e che sfuggono alla nostra poca conoscenza...
e soprattuto le prospettive future di cure che possano risolvere/alleviare i disagi che tale situazione compromette nell'autonomia quotidiana di una donna di 75 anni.
Grazie in anticipo per ogni possibile utile chiarimento in merito.
Saluti.
MT
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 77.3k 2.4k
Gentile Utente,

come vi è stato detto, il piccolo meningioma va tenuto sotto controllo con RM periodiche. C'è anche la possibilità che resti invariato e che quindi non dia problemi particolari.

Le alterazioniche ipossico-vascolari potrebbero causare disturbi della memoria e, secondo le dimensioni, anche altri problemi di tipo cognitivo.
Il consiglio che vi posso dare è quello fare seguire la Mamma da un neurologo esperto in tal senso.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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