Piede neuropatico?
Mia madre, paziente oncologica, è stata trattata con un chemioterapico (paclitaxel) noto per annoverare le neuropatie fra i molti effetti collaterali.
In lei tali neuropatie si sono manifestate con crescente gravità ad ogni nuova infusione e a poco meno di un mese dalla sospensione del farmaco, i piedi sono rigidi, con le dita a martello, duri come pietre nella parte sotto le dita, immobili e insensibili. Se qualcuno glieli tocca, ad esempio facendole un massaggio, lei non percepisce alcun contatto, potrebbero farle un taglio e non se ne accorgerebbe, sente solo una sensazione di freddo (ed oggettivamente i suoi piedi sono molto freddi in questo periodo, per la prima volta in vita sua).
La deambulazione è estremamente difficoltosa e ciò rende la situazione preoccupante, perchè mia madre rischia ad ogni passo di cadere al suolo, cosa che è già successa, con conseguenze, e soffrendo di osteopenia può procurarsi fratture molto facilmente.
Quand'è caduta la prima volta, quindici giorni fa, in pronto soccorso l'esame neurologico e la tac cranica (fatta in regime d'urgenza senza mdc) non hanno evidenziato problemi a carico del SNC. Il problema è periferico, bilaterale e non risparmia nemmeno le mani, alle quali però mia madre ha conservato la sensibilità ed una certa mobilità, malgrado crampi e formicolii.
Aggiungo inoltre che durante tutta la chemioterapia le è stato somministrato cortisone come farmaco di supporto ed anche in seguito, per trattare la neurotossicità della chemio, gli oncologi sono ricorsi ad ulteriore cortisone ad alte dosi, pertanto la glicemia le si è alzata sopra i livelli di guardia (l'ultima volta mi pare fosse 126). Non sembra così alta da poter parlare di piede diabetico, ma i sintomi sono estremamente simili.
Credevamo che alla fine della chemio gli effetti avversi avrebbero cominciato a diminuire, invece pare che questi piedi neuropatici si stiano aggravando!
Saranno davvero effetti reversibili, come ci avevano detto, e se sì quanto tempo ci vorrà? Che cosa si può fare per migliorare la situazione, quali accorgimenti bisogna adottare? Mi scuso per le molte domande, ma confido in un gentile aiuto poiché non so davvero che cosa fare.
Grazie e auguri per il nuovo anno ormai alle porte
In lei tali neuropatie si sono manifestate con crescente gravità ad ogni nuova infusione e a poco meno di un mese dalla sospensione del farmaco, i piedi sono rigidi, con le dita a martello, duri come pietre nella parte sotto le dita, immobili e insensibili. Se qualcuno glieli tocca, ad esempio facendole un massaggio, lei non percepisce alcun contatto, potrebbero farle un taglio e non se ne accorgerebbe, sente solo una sensazione di freddo (ed oggettivamente i suoi piedi sono molto freddi in questo periodo, per la prima volta in vita sua).
La deambulazione è estremamente difficoltosa e ciò rende la situazione preoccupante, perchè mia madre rischia ad ogni passo di cadere al suolo, cosa che è già successa, con conseguenze, e soffrendo di osteopenia può procurarsi fratture molto facilmente.
Quand'è caduta la prima volta, quindici giorni fa, in pronto soccorso l'esame neurologico e la tac cranica (fatta in regime d'urgenza senza mdc) non hanno evidenziato problemi a carico del SNC. Il problema è periferico, bilaterale e non risparmia nemmeno le mani, alle quali però mia madre ha conservato la sensibilità ed una certa mobilità, malgrado crampi e formicolii.
Aggiungo inoltre che durante tutta la chemioterapia le è stato somministrato cortisone come farmaco di supporto ed anche in seguito, per trattare la neurotossicità della chemio, gli oncologi sono ricorsi ad ulteriore cortisone ad alte dosi, pertanto la glicemia le si è alzata sopra i livelli di guardia (l'ultima volta mi pare fosse 126). Non sembra così alta da poter parlare di piede diabetico, ma i sintomi sono estremamente simili.
Credevamo che alla fine della chemio gli effetti avversi avrebbero cominciato a diminuire, invece pare che questi piedi neuropatici si stiano aggravando!
Saranno davvero effetti reversibili, come ci avevano detto, e se sì quanto tempo ci vorrà? Che cosa si può fare per migliorare la situazione, quali accorgimenti bisogna adottare? Mi scuso per le molte domande, ma confido in un gentile aiuto poiché non so davvero che cosa fare.
Grazie e auguri per il nuovo anno ormai alle porte
[#1]
Buongiorno a Lei,
Brevemente Le consiglio di far sottoporre sua madre ad una ENG (elettroneurografia) per confermare o meno la verosimile neuropatia, per valutarne la entità e per seguirla poi in follow up (es: altra ENG tra 2 mesi) valutando così il trend neurofiologico e pertanto clinico.
Cordialmente.
Brevemente Le consiglio di far sottoporre sua madre ad una ENG (elettroneurografia) per confermare o meno la verosimile neuropatia, per valutarne la entità e per seguirla poi in follow up (es: altra ENG tra 2 mesi) valutando così il trend neurofiologico e pertanto clinico.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Gentilissimo Dottore,
mi scusi se la ringrazio per la risposta solo adesso, non mi è stato possibile accedere ad internet prima.
La ringrazio anche per le sue indicazioni, mia mamma è in lista per una visita neurologica ma purtroppo non è stata ancora chiamata, nel frattempo la sintomatologia persiste anche se in lieve attenuazione, infatti sta tornandole la sensibilità.
Restano problemi a camminare e anche a stare ferma in piedi, tende a perdere l'equilibrio in posizione ortostatica specie se chiude gli occhi.
Grazie di nuovo
mi scusi se la ringrazio per la risposta solo adesso, non mi è stato possibile accedere ad internet prima.
La ringrazio anche per le sue indicazioni, mia mamma è in lista per una visita neurologica ma purtroppo non è stata ancora chiamata, nel frattempo la sintomatologia persiste anche se in lieve attenuazione, infatti sta tornandole la sensibilità.
Restano problemi a camminare e anche a stare ferma in piedi, tende a perdere l'equilibrio in posizione ortostatica specie se chiude gli occhi.
Grazie di nuovo
[#3]
Buongiorno a Lei,
Quel che scrive indicano necessariamente a una nuova valutazione neurologica "...tende a perdere l'equilibrio in posizione ortostatica specie se chiude gli occhi...".
Potrebbe esserci altro oltre la ipotizzata neuropatia periferica.
Non mi chieda cosa poichè questo è un consulto a distanza (nessuna visita sul paziente!)...le cause potrebbero essere molteplici.
Se crede mi tenga informato.
Cordialmente.
Quel che scrive indicano necessariamente a una nuova valutazione neurologica "...tende a perdere l'equilibrio in posizione ortostatica specie se chiude gli occhi...".
Potrebbe esserci altro oltre la ipotizzata neuropatia periferica.
Non mi chieda cosa poichè questo è un consulto a distanza (nessuna visita sul paziente!)...le cause potrebbero essere molteplici.
Se crede mi tenga informato.
Cordialmente.
[#4]
Utente
Gentilissimo dottore,
mi scusi nel ritardo nel ringraziarla per la risposta.
Mia madre è sempre in attesa della visita neurologica, che a giudizio medico è stata fissata senza regime d'urgenza.
I disturbi in realtà persistono, compreso il test di Romberg positivo (si chiama così? ho cercato su internet...), ma la deambulazione è tornata pressoché normale se in piano, più incerta su superfici accidentate.
Non so che dirle, ci hanno detto che i taxani provocano, specie in soggetti over 70, neuropatie importanti... Spero di avere presto rassicurazioni dalla visita.
mi scusi nel ritardo nel ringraziarla per la risposta.
Mia madre è sempre in attesa della visita neurologica, che a giudizio medico è stata fissata senza regime d'urgenza.
I disturbi in realtà persistono, compreso il test di Romberg positivo (si chiama così? ho cercato su internet...), ma la deambulazione è tornata pressoché normale se in piano, più incerta su superfici accidentate.
Non so che dirle, ci hanno detto che i taxani provocano, specie in soggetti over 70, neuropatie importanti... Spero di avere presto rassicurazioni dalla visita.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 29/12/2016.
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