Sperimentazione aducanumab per demenza da alzheimer
Salve,
ho mia madre 79enne alla quale è stata diagnosticata "probabile demenza da Alzheimer".
Ho letto recentemente della sperimentazione di questo nuovo farmaco, e sarei interessato ad approfondire il tema, in quanto in accordo con lei e con i miei familiari, vorrei farla partecipare alla sperimentazione.
Siamo infatti molto preoccupati della rapidità con la quale sta peggiorando il suo disturbo, e vorremmo vagliare questa opportunità.
Avete modo di consigliarmi come procedere?
Grazie per l'attenzione.
ho mia madre 79enne alla quale è stata diagnosticata "probabile demenza da Alzheimer".
Ho letto recentemente della sperimentazione di questo nuovo farmaco, e sarei interessato ad approfondire il tema, in quanto in accordo con lei e con i miei familiari, vorrei farla partecipare alla sperimentazione.
Siamo infatti molto preoccupati della rapidità con la quale sta peggiorando il suo disturbo, e vorremmo vagliare questa opportunità.
Avete modo di consigliarmi come procedere?
Grazie per l'attenzione.
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Buonasera,
Il farmaco che cita è ancora in fase di sperimentazione e non prescrivibile. I risultati delle sperimentazioni in corso finora ottenuti, per quanto mostrino una riduzione dell'accumulo di beta-amiloide nel cervello dei pazienti trattati, non hanno dimostrato la guarigione dalla malattia e, per ora, nemmeno un arresto della progressione, ma solo un possibile rallentamento. Esistono anche altre molecole in sperimentazione, ma, allo stesso modo, non prescrivibili. Tutte le terapie ad oggi conosciute ottengono il risultato di rallentare l'evoluzione della malattia (anche le terapie già approvate e in commercio), ma non la sua risoluzione.
Se volesse comunque cercare di far entrare sua madre in una sperimentazione clinica può provare a prendere una visita in uno dei centri di riferimento regionali per le demenze (a Roma anni fa il Fatebenefratelli aveva alcune sperimentazioni in corso, quasi certamente anche i centri universitari). Però deve sapere che i pazienti che entrano negli studi potrebbero non ricevere il farmaco, ma un placebo o un altro farmaco di riferimento già in commercio, e non c'è modo di sapere cosa hanno assunto fino al termine dello studio.
Il farmaco che cita è ancora in fase di sperimentazione e non prescrivibile. I risultati delle sperimentazioni in corso finora ottenuti, per quanto mostrino una riduzione dell'accumulo di beta-amiloide nel cervello dei pazienti trattati, non hanno dimostrato la guarigione dalla malattia e, per ora, nemmeno un arresto della progressione, ma solo un possibile rallentamento. Esistono anche altre molecole in sperimentazione, ma, allo stesso modo, non prescrivibili. Tutte le terapie ad oggi conosciute ottengono il risultato di rallentare l'evoluzione della malattia (anche le terapie già approvate e in commercio), ma non la sua risoluzione.
Se volesse comunque cercare di far entrare sua madre in una sperimentazione clinica può provare a prendere una visita in uno dei centri di riferimento regionali per le demenze (a Roma anni fa il Fatebenefratelli aveva alcune sperimentazioni in corso, quasi certamente anche i centri universitari). Però deve sapere che i pazienti che entrano negli studi potrebbero non ricevere il farmaco, ma un placebo o un altro farmaco di riferimento già in commercio, e non c'è modo di sapere cosa hanno assunto fino al termine dello studio.
Dr. Stefano Vollaro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 11/09/2016.
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