Da dolore Lombo-Sacrale a Disturbi arti inferiori
Buongiorno, vi illustro la mia storia clinica nella speranza di capire quali siano i problemi che mi affliggono: (ero già al corrente di esser affetto da spondilo-discoartrosi, primi e piccoli disturbi nel 2011)
- la situazione esplode ad aprile 2014: per 1 settimana avverto dolore all'inguine+testicolo dx (fatta eco scrotale, risultato tutto ok), dopodiche insorge di notte 1 dolore a tutto il rachide, dolore cosi forte che sembrava mi avessero pestato con 1 bastone, dolore resistente alla terapia; dopo qualche giorno questo dolore regredisce ma si fissa in maniera costante ed accentuata alla regione lombo-sacr.; eseguo 1 rmn del rachide in toto che manifesta: "atteggiamento scoliotico ad S italica, perdita fisiologica lordosi cervicale, disidratati dischi tra L4L5 ed L5S1 i quali presentano 1 ernia a sede mediana e paramediana bilaterale; regolare per morfologia e segnale il midollo.
Da qui ha origine la mia condanna, la situazione è andata via via sempre a peggiorare, dolore sempre presente, col passare del tempo ho dovuto abbandonare diverse attività/hobby, anche sollevare 1 cassa d'acqua, guidare l'auto per lunghi tratti è diventato impraticabile nonostante 1 postura corretta+uso di cuscini e corsetto steccato.
Ho fatto 1 nuova rmn nel 2015 e consultato diversi ortopedici e neurochirurghi (al Galeazzi, Rizzoli e S.Raffaele) che mi hanno detto che le ernie non erano da operare, mi hanno prescritto antidolorifici, miorilassanti, integratori per i nervi. La mia vita nel frattempo diventava sempre pessima.
- fatta EMG nel 2015 che riscontra danno assonale cronico al tibiale anteriore e gastrocnemio dx;
- nell'aprile del 2016, oltre al dolore lombosacr., iniziano ad insorgere dei disturbi agli arti inferiori per me nuovi e strani, sono insorti prima a dx tipo puntura di ago al polpaccio, poi di notte inizio ad avvertire 1 calore ai polpaccio, le prime notti a dx poi a sx, dopo di che anche alle cosce; accompagnato da astenia, e contrazioni di piccoli fasci muscolari ad arti sup e inf, a volte parestesie; mi è capitato di avvertire lieve astenia alle braccia, ma in poche occasioni; i polpacci sembrano sempre tesi, come se tirassero o avessi fatto sforzi eccessivi, anche i quadricipiti, ma di meno
- emg 2016: danno neurog, assonale cronico tibiale ant dx e sx, gastrocnemio e vasto medial dx da sofferenza radicolare L4L5S1;
- faccio rmn in toto: L4L5 protrusione disc. ad ampio raggio con impronta sul sacco durale, sinovite reattiva interapofisiaria, in L5S1 ernia postercentrale con maggior impronta sul sacco durale, netta riduzione di calibro dei forami neurali, morfologia e segnale cono midollare regolare, radici cauda in sede; nel tratto toraco cervicale confermata la perdita della fisiol lordosi cervicale e lieve dilatazione canale ependimale tra C5C7;
- consultato neurologo che non sembra attribuire alle ernie questi disturbi, esame nerologico negativo, mai disturbi della vista; fatta rmn encefalo su suo consiglio, ma tutto nella norma.
Quello che mi affligge: i disturbi alle gambe e talvolta a braccia a cosa son dovuti? Ho il dubbio che sia altra la causa, viste queste fascicolazioni anche alle braccie.
Vi ringrazio
- la situazione esplode ad aprile 2014: per 1 settimana avverto dolore all'inguine+testicolo dx (fatta eco scrotale, risultato tutto ok), dopodiche insorge di notte 1 dolore a tutto il rachide, dolore cosi forte che sembrava mi avessero pestato con 1 bastone, dolore resistente alla terapia; dopo qualche giorno questo dolore regredisce ma si fissa in maniera costante ed accentuata alla regione lombo-sacr.; eseguo 1 rmn del rachide in toto che manifesta: "atteggiamento scoliotico ad S italica, perdita fisiologica lordosi cervicale, disidratati dischi tra L4L5 ed L5S1 i quali presentano 1 ernia a sede mediana e paramediana bilaterale; regolare per morfologia e segnale il midollo.
Da qui ha origine la mia condanna, la situazione è andata via via sempre a peggiorare, dolore sempre presente, col passare del tempo ho dovuto abbandonare diverse attività/hobby, anche sollevare 1 cassa d'acqua, guidare l'auto per lunghi tratti è diventato impraticabile nonostante 1 postura corretta+uso di cuscini e corsetto steccato.
Ho fatto 1 nuova rmn nel 2015 e consultato diversi ortopedici e neurochirurghi (al Galeazzi, Rizzoli e S.Raffaele) che mi hanno detto che le ernie non erano da operare, mi hanno prescritto antidolorifici, miorilassanti, integratori per i nervi. La mia vita nel frattempo diventava sempre pessima.
- fatta EMG nel 2015 che riscontra danno assonale cronico al tibiale anteriore e gastrocnemio dx;
- nell'aprile del 2016, oltre al dolore lombosacr., iniziano ad insorgere dei disturbi agli arti inferiori per me nuovi e strani, sono insorti prima a dx tipo puntura di ago al polpaccio, poi di notte inizio ad avvertire 1 calore ai polpaccio, le prime notti a dx poi a sx, dopo di che anche alle cosce; accompagnato da astenia, e contrazioni di piccoli fasci muscolari ad arti sup e inf, a volte parestesie; mi è capitato di avvertire lieve astenia alle braccia, ma in poche occasioni; i polpacci sembrano sempre tesi, come se tirassero o avessi fatto sforzi eccessivi, anche i quadricipiti, ma di meno
- emg 2016: danno neurog, assonale cronico tibiale ant dx e sx, gastrocnemio e vasto medial dx da sofferenza radicolare L4L5S1;
- faccio rmn in toto: L4L5 protrusione disc. ad ampio raggio con impronta sul sacco durale, sinovite reattiva interapofisiaria, in L5S1 ernia postercentrale con maggior impronta sul sacco durale, netta riduzione di calibro dei forami neurali, morfologia e segnale cono midollare regolare, radici cauda in sede; nel tratto toraco cervicale confermata la perdita della fisiol lordosi cervicale e lieve dilatazione canale ependimale tra C5C7;
- consultato neurologo che non sembra attribuire alle ernie questi disturbi, esame nerologico negativo, mai disturbi della vista; fatta rmn encefalo su suo consiglio, ma tutto nella norma.
Quello che mi affligge: i disturbi alle gambe e talvolta a braccia a cosa son dovuti? Ho il dubbio che sia altra la causa, viste queste fascicolazioni anche alle braccie.
Vi ringrazio
[#1]
Buonasera,
Penso si tratti di una sindrome da dolore cronico di tipo misto (soprattutto nocicettivo + possibile componente neuropatica). Da come lo descrive, il dolore costante sembrerebbe soprattutto dovuto all'infiammazione locale e alle contratture muscolari, più che alla radicolopatia (che pure è presente e che può spiegare i crampi e altri disturbi descritti). Purtroppo il dolore, contrariamente alle altre forme di sensibilità, non va incontro a tolleranza, ma anzi tende ad esacerbarsi sempre più. Posso supporre che ormai si sia instaurata anche una componente emotiva che non fa che peggiorare ulteriormente il tutto.
L'unica domanda in più che le farei è: oltre all'elettromiografia, le hanno fatto anche l'esame elettroneurografico (quello con le scosse per studiare la conduzione dei nervi, per intederci). Se anche quella parte di esame è normale, dovrebbe insistere con la fisiokinesiterapia (fatta bene!) e chiedere una visita di terapia del dolore, meglio se con un nerologo, che dovrebbe curare sia il dolore in quanto tale che la componente tensiva ormai strutturata.
Penso si tratti di una sindrome da dolore cronico di tipo misto (soprattutto nocicettivo + possibile componente neuropatica). Da come lo descrive, il dolore costante sembrerebbe soprattutto dovuto all'infiammazione locale e alle contratture muscolari, più che alla radicolopatia (che pure è presente e che può spiegare i crampi e altri disturbi descritti). Purtroppo il dolore, contrariamente alle altre forme di sensibilità, non va incontro a tolleranza, ma anzi tende ad esacerbarsi sempre più. Posso supporre che ormai si sia instaurata anche una componente emotiva che non fa che peggiorare ulteriormente il tutto.
L'unica domanda in più che le farei è: oltre all'elettromiografia, le hanno fatto anche l'esame elettroneurografico (quello con le scosse per studiare la conduzione dei nervi, per intederci). Se anche quella parte di esame è normale, dovrebbe insistere con la fisiokinesiterapia (fatta bene!) e chiedere una visita di terapia del dolore, meglio se con un nerologo, che dovrebbe curare sia il dolore in quanto tale che la componente tensiva ormai strutturata.
Dr. Stefano Vollaro
[#2]
Utente
Grazie infinite per la risposta e mi scusi per il ritardo con cui rispondo.
Si, quando ho fatto la EMG, il neurologo oltre ad usare degli elettrodi adesivi, ha impiegato degli agli sottili e mi ha inviato delle scosse anche con questi.
"Unita motorie: Presenza di unità motorie aumentate per ampiezza, durata e polifasia nel tibiale anteriore dx e sx, gastrocnemio e vasto mediale dx.
Attivita volontaria massimale: Tracciati di transizione nel tibiale anteriore e gastrocnemio dx, di transizione ricca-subinterferenza, nel tibiale anteriore sx e vasto mediale dx.
Conclusioni: reperto di danno neurogeno assonale cronico nel tibiale anteriore dx e sx , gastrocnemio e vasto mediale dx, da sofferenza radicolare L4L5S1, a maggior espressione in S1.
Si, quando ho fatto la EMG, il neurologo oltre ad usare degli elettrodi adesivi, ha impiegato degli agli sottili e mi ha inviato delle scosse anche con questi.
"Unita motorie: Presenza di unità motorie aumentate per ampiezza, durata e polifasia nel tibiale anteriore dx e sx, gastrocnemio e vasto mediale dx.
Attivita volontaria massimale: Tracciati di transizione nel tibiale anteriore e gastrocnemio dx, di transizione ricca-subinterferenza, nel tibiale anteriore sx e vasto mediale dx.
Conclusioni: reperto di danno neurogeno assonale cronico nel tibiale anteriore dx e sx , gastrocnemio e vasto mediale dx, da sofferenza radicolare L4L5S1, a maggior espressione in S1.
[#3]
In realtà dal referto non risulta la descrizione dell'esame elettroneurografico, che tuttavia se ricorda le scosse deve essere stato fatto. Rimangono valide allora le considerazioni precedenti: una buona fisioterapia, rieducazione posturale, e terapia del dolore, trattando, se presente, anche la componente ansiosa del disturbo.
[#4]
Utente
Si le scosse le ricordo per bene sia gli elettrodi adesivi che con quei sottili aghi che il neurologo mi ha introdotto a livello del polpaccio e del quadricipite, non ricordo se su qualche altro muscolo.
Quindi secondo lei non dovrei pensare ad un intervento visto che i dischi vertebrali L4L5S1 sono completamente disidratati? Da ignorante mi viene da pensare che essendosi ridotti gli spazi intervertrebali, si siano ridotti anche gli spazi a livello dei forami di emergenza delle radici nervose, e che quindi quest'ultime siano compresse dalle vertebre, continuo sempre a sentire tirare ai polpacci e ai quadricipiti, a dx e a sx, in più a volte i quadricipiti li sento un pò addormentati, se in movimento si accentua, e non è che faccia particolare attività con le mie problematiche. Grazie
Quindi secondo lei non dovrei pensare ad un intervento visto che i dischi vertebrali L4L5S1 sono completamente disidratati? Da ignorante mi viene da pensare che essendosi ridotti gli spazi intervertrebali, si siano ridotti anche gli spazi a livello dei forami di emergenza delle radici nervose, e che quindi quest'ultime siano compresse dalle vertebre, continuo sempre a sentire tirare ai polpacci e ai quadricipiti, a dx e a sx, in più a volte i quadricipiti li sento un pò addormentati, se in movimento si accentua, e non è che faccia particolare attività con le mie problematiche. Grazie
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.4k visite dal 24/08/2016.
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