Diplopia postoperatoria
Salve a tutti, ringrazio in anticipo per la cortese attenzione che saprete prestare al mio problema.
Il padre della mia ragazza ca. due settimane fa ha avuto un infarto con necrosi miocardica minima e funzionalità pienamente mantenuta. Successivamente ha fatto due bypass, uno sul ramo discendente della coronaria sinistra e l' altro a livello della coronaria destra. L' intervento è andato bene e non vi sono state complicanze nella fase di recupero post-operatorio, se non qualche problema respiratorio per via dei tanti anni di fumo.
Qualche giorno dopo l' intervento inizia a lamentare una diplopia che si manifesta esclusivamente fissando gli oggetti da lontano e che scompare quando l' oggetto viene avvicinato.
Dagli esami eseguiti finora non si riesce a fare una diagnosi certa: anche la TAC e la RM hanno escluso patologie da compressione ed erano assolutamente negative. Nonostante anche l' ecocolordoppler delle carotidi sia risultato negativo, il neurologo suppone si possa trattare di una ischemia del VI nervo cranico con conseguente deficit motorio del muscolo abducente e adesso il pz è in attesa di effettuare angio RM per vedere se vi è patologia vascolare in sede centrale. A questo punto vorrei porvi alcune domande:
1)Potrebbe trattarsi di una sorta di nevrite o stress post-operatorio che coinvolge la vista e causa la diplopia pur essendo l' intervento di tipo toraco-cardiaco? (ho cercato di rassicurare la mia ragazza con questa ipotesi, visto che lei temeva che il padre avrebbe potuto sviluppare un ictus)
2)Se all' esame carotideo non sono risultate essere presenti placche significative che abbiano potuto embolizzare, è possibile che le placche o comunque fenomeni trombotici si siano sviluppati in dei vasi di minori dimensioni, non valutabili con l' ecodoppler?
3)Nel caso si trattasse realmente di una ischemia del VI o qualsiasi altro nervo coinvolto nella motilità e sensibilità dell' occhio esiste una possibilità di ripristinare la funzionalità visiva in terapia medica o bisogna ricorrere ad interventi chirurgici?
4)Sono benvenute ovviamente altre ipotesi diagnostiche
Mi scuso se il quadro generale da me fornito è incompleto o magari fuorviante.
Cordiali saluti
Il padre della mia ragazza ca. due settimane fa ha avuto un infarto con necrosi miocardica minima e funzionalità pienamente mantenuta. Successivamente ha fatto due bypass, uno sul ramo discendente della coronaria sinistra e l' altro a livello della coronaria destra. L' intervento è andato bene e non vi sono state complicanze nella fase di recupero post-operatorio, se non qualche problema respiratorio per via dei tanti anni di fumo.
Qualche giorno dopo l' intervento inizia a lamentare una diplopia che si manifesta esclusivamente fissando gli oggetti da lontano e che scompare quando l' oggetto viene avvicinato.
Dagli esami eseguiti finora non si riesce a fare una diagnosi certa: anche la TAC e la RM hanno escluso patologie da compressione ed erano assolutamente negative. Nonostante anche l' ecocolordoppler delle carotidi sia risultato negativo, il neurologo suppone si possa trattare di una ischemia del VI nervo cranico con conseguente deficit motorio del muscolo abducente e adesso il pz è in attesa di effettuare angio RM per vedere se vi è patologia vascolare in sede centrale. A questo punto vorrei porvi alcune domande:
1)Potrebbe trattarsi di una sorta di nevrite o stress post-operatorio che coinvolge la vista e causa la diplopia pur essendo l' intervento di tipo toraco-cardiaco? (ho cercato di rassicurare la mia ragazza con questa ipotesi, visto che lei temeva che il padre avrebbe potuto sviluppare un ictus)
2)Se all' esame carotideo non sono risultate essere presenti placche significative che abbiano potuto embolizzare, è possibile che le placche o comunque fenomeni trombotici si siano sviluppati in dei vasi di minori dimensioni, non valutabili con l' ecodoppler?
3)Nel caso si trattasse realmente di una ischemia del VI o qualsiasi altro nervo coinvolto nella motilità e sensibilità dell' occhio esiste una possibilità di ripristinare la funzionalità visiva in terapia medica o bisogna ricorrere ad interventi chirurgici?
4)Sono benvenute ovviamente altre ipotesi diagnostiche
Mi scuso se il quadro generale da me fornito è incompleto o magari fuorviante.
Cordiali saluti
[#1]
Va bene eseguire la angio-RMN, ma non credo che possa dirimere il dubbio. E' probabile che il disturbo regredisca spontaneamnete fra qualche mese. Nel frattempo consiglierei ginnastica oculare e, se non li avesse ancora assunti, degli antiinfiammatori.
Il paziente è per caso diabetico?
Cordialità ed auguri
Il paziente è per caso diabetico?
Cordialità ed auguri
[#2]
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta e per il tempo dedicatomi.
Come ben pensava l' angio RM è risultata anch' essa negativa...non vi è alcun segn di ischemia.
Il paziente non è diabetico, sono stati fatti dei test genetici tutti negativi (anche se nn capisco a che pro), ma gli indici infiammatori PCR e VES sono elevati, quindi credo che il suo consiglio di utilizzae degli antiinfiammatori sia + che azzeccato.
Per quanto riguarda la ginnastica oculare di cosa si tratta esattamente? è opportuno farla sotto supervisione di unospecialista o si può fare anche da soli?
Comunque, spero anch' io che, come lei dice, il problema regredisca spontaneamente e comletamente.
La ringrazio, ancora.
Cordiali Saluti
Come ben pensava l' angio RM è risultata anch' essa negativa...non vi è alcun segn di ischemia.
Il paziente non è diabetico, sono stati fatti dei test genetici tutti negativi (anche se nn capisco a che pro), ma gli indici infiammatori PCR e VES sono elevati, quindi credo che il suo consiglio di utilizzae degli antiinfiammatori sia + che azzeccato.
Per quanto riguarda la ginnastica oculare di cosa si tratta esattamente? è opportuno farla sotto supervisione di unospecialista o si può fare anche da soli?
Comunque, spero anch' io che, come lei dice, il problema regredisca spontaneamente e comletamente.
La ringrazio, ancora.
Cordiali Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.5k visite dal 27/10/2008.
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