Problemi neurologici, convulsioni
Buongiorno,
scrivo per sottoporvi il mio problema, so che non dovrei chiedere un consulto per una terza persona però vista la situazione creatasi ho bisogno di un'indicazione o un suggerimento.
La mia fidanzata (ragazza di 28 anni, con cui convivo da quasi 3 anni) da qualche mese soffre di un disturbo ossessivo convulsivo legato all'igiene e alla pulizia che le genera stati di ansia e depressione. Per tale problematica da metà gennaio è in cura presso un medico psichiatra e psicologo che le ha prescritto una terapia (assunzione di ansiolitico EN, 2 dose da 10 gocce al giorno, e antidepressivo Fevarin 100, 2 compresse al giorno) e la segue con sedute settimanali.
Praticamente in concomitanza con l'inizio dell'assunzione dei farmaci di cui sopra sono iniziati ad apparire una serie di fenomeni/comportamenti che prima non avevo mai osservato.
Ve li elenco in ordine di problematicità crescente:
- difficoltà a controllare l'urinazione: in caso di necessità impellente a volte non riece a trattenere l'urina o non si accorge della necessità
- costante sensazione di freddo e di sonnolenza;
- sonnambulismo: a volte di notte si alza, cammina per casa (evidentemente durante un sogno), apre le finestre, in due episodi ha anche raggiunto la cucina prendendo un coltello e infliggendosi leggeri tagli sull'avambraccio sinistro.
- apnee notturne: durante il sonno la prendono forti colpi di tosse e finchè non si mette seduta non riesce a respirare rischiando di soffocare (nell'ultimo mese e mezzo tale fenomeno non si è più manifestato);
- durante stati d'ansia (legati eventualmente a qualcosa o qualche situazione che lei reputa "sporca") difficoltà a parlare, ad articolare il linguaggio (come se non riuscisse a muovere la lingua) e stato di confusione per cui non si ricorda il proprio nome, il mio, quello dei suoi famigliari e non capisce dove si trova; passato qualche minuto si riprende.
- raramente, difficoltà a scrivere, facendo errori o scrivendo parole senza senso, senza poi riconoscere l'errore.
- durante stati di ansia intensa o anche durante momenti di tranquillità, cadute, svenimenti e mancamenti, a volte accompagnate da convulsioni (occhi girati all'indietro, busto, gambe e braccia che sbattono, produzione di bava) che durano massimo 1 minuto, seguite poi da momento di assopimento e successive ripresa improvvisa con stato confusionale, mancanza di memoria, totale assenza (sembra non sentire i miei richiami), difficoltà a parlare. Tali episodi non sono continui, ma in media 1-2 a settimana avvengono.
Vorrei quindi sapere, questi fenomeni possono essere effetti collaterali dei medicinali oppure segno di un problema neurologico più profondo? Quali interventi suggerite? Quali analisi? Chiaramente ho provato ad accennarle la possibilità di una visita da un neurologo ma lei la esclude, quasi non riconoscendo il problema.
Vi ringrazio anticipatamente della risposta, confesso che sono sempre più preoccupato.
Cordiali saluti, grazie mille
scrivo per sottoporvi il mio problema, so che non dovrei chiedere un consulto per una terza persona però vista la situazione creatasi ho bisogno di un'indicazione o un suggerimento.
La mia fidanzata (ragazza di 28 anni, con cui convivo da quasi 3 anni) da qualche mese soffre di un disturbo ossessivo convulsivo legato all'igiene e alla pulizia che le genera stati di ansia e depressione. Per tale problematica da metà gennaio è in cura presso un medico psichiatra e psicologo che le ha prescritto una terapia (assunzione di ansiolitico EN, 2 dose da 10 gocce al giorno, e antidepressivo Fevarin 100, 2 compresse al giorno) e la segue con sedute settimanali.
Praticamente in concomitanza con l'inizio dell'assunzione dei farmaci di cui sopra sono iniziati ad apparire una serie di fenomeni/comportamenti che prima non avevo mai osservato.
Ve li elenco in ordine di problematicità crescente:
- difficoltà a controllare l'urinazione: in caso di necessità impellente a volte non riece a trattenere l'urina o non si accorge della necessità
- costante sensazione di freddo e di sonnolenza;
- sonnambulismo: a volte di notte si alza, cammina per casa (evidentemente durante un sogno), apre le finestre, in due episodi ha anche raggiunto la cucina prendendo un coltello e infliggendosi leggeri tagli sull'avambraccio sinistro.
- apnee notturne: durante il sonno la prendono forti colpi di tosse e finchè non si mette seduta non riesce a respirare rischiando di soffocare (nell'ultimo mese e mezzo tale fenomeno non si è più manifestato);
- durante stati d'ansia (legati eventualmente a qualcosa o qualche situazione che lei reputa "sporca") difficoltà a parlare, ad articolare il linguaggio (come se non riuscisse a muovere la lingua) e stato di confusione per cui non si ricorda il proprio nome, il mio, quello dei suoi famigliari e non capisce dove si trova; passato qualche minuto si riprende.
- raramente, difficoltà a scrivere, facendo errori o scrivendo parole senza senso, senza poi riconoscere l'errore.
- durante stati di ansia intensa o anche durante momenti di tranquillità, cadute, svenimenti e mancamenti, a volte accompagnate da convulsioni (occhi girati all'indietro, busto, gambe e braccia che sbattono, produzione di bava) che durano massimo 1 minuto, seguite poi da momento di assopimento e successive ripresa improvvisa con stato confusionale, mancanza di memoria, totale assenza (sembra non sentire i miei richiami), difficoltà a parlare. Tali episodi non sono continui, ma in media 1-2 a settimana avvengono.
Vorrei quindi sapere, questi fenomeni possono essere effetti collaterali dei medicinali oppure segno di un problema neurologico più profondo? Quali interventi suggerite? Quali analisi? Chiaramente ho provato ad accennarle la possibilità di una visita da un neurologo ma lei la esclude, quasi non riconoscendo il problema.
Vi ringrazio anticipatamente della risposta, confesso che sono sempre più preoccupato.
Cordiali saluti, grazie mille
[#1]
Gentile Utente,
a mio avviso il quadro clinico va attenzionato con sollecitudine mediante una visita neurologica accompagnata da esami diagnostici qualora il collega li ritenesse utili, per es. una RM encefalica, un EEG delle 24 ore ed un esame polisonnografico per studiare la struttura del sonno ed approfondire quindi i fenomeni notturni riferiti. Quest'ultimo esame viene generalmente effettuato nei centri di medicina del sonno ed è l'esame di prima scelta per la diagnosi delle apnee notturne.
Ovviamente occorre la collaborazione della ragazza.
Cordiali saluti
a mio avviso il quadro clinico va attenzionato con sollecitudine mediante una visita neurologica accompagnata da esami diagnostici qualora il collega li ritenesse utili, per es. una RM encefalica, un EEG delle 24 ore ed un esame polisonnografico per studiare la struttura del sonno ed approfondire quindi i fenomeni notturni riferiti. Quest'ultimo esame viene generalmente effettuato nei centri di medicina del sonno ed è l'esame di prima scelta per la diagnosi delle apnee notturne.
Ovviamente occorre la collaborazione della ragazza.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Grazie mille dottore per i suoi consigli e le sue indicazioni.
Purtroppo gli episodi continuano a verificarsi e la mia preoccupazione aumenta.
Lei non sembra dare importanza a questi fenomeni e continua a escludere una visita neurologica. E' depressa e rassegnata.
Spero che la psicologa che la segue possa aiutarla e convincerla.
Grazie di nuovo, cordiali saluti
Purtroppo gli episodi continuano a verificarsi e la mia preoccupazione aumenta.
Lei non sembra dare importanza a questi fenomeni e continua a escludere una visita neurologica. E' depressa e rassegnata.
Spero che la psicologa che la segue possa aiutarla e convincerla.
Grazie di nuovo, cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 17/05/2016.
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