Tia e poi ictus?
Gentili Medici,
vi scrivo per chiedervi un consiglio.
Alcune settimane fa, di notte, mio padre di 82 anni si è svegliato urlando; gli usciva un po' di bava dalla bocca e sembrava assente; cercava di parlare, ma non riusciva a pronunciare le parole, ed era molto agitato, tanto che si è morso le labbra fino a farle sanguinare. Abbiamo chiamato l'ambulanza e lo abbiamo portato al pronto soccorso dove gli hanno fatto esami del sangue, tac e altri accertamenti, concludendo che probabilmente si è trattato di un episodio di TIA. Al neurologo del PS ha riferito di aver avuto, in passato, alcuen volte e per pochi secondi, difficoltà a pronunciare le parole, ma nessun altro sintomo. La cosa più allarmante, però, è stata la frase dettagli dal medico, secondo il quale un episodio di TIA anticipa l'ictus, ben più grave. Mio padre non beve, non fuma, fa cyclette per 30 minuti al giorno, prende solo la cardioaspirina suggeritagli dal cardiologo, presso il quale fa regolarmente i controlli. Era molto attivo per la sua età, e dico era perché le parole del medico l'hanno gettato nello sconforto, perché ha paura che gli venga un ictus da un momento all'altro e non sa come fare per prevenirlo: io temo cada in depressione, perché non vuole uscire più da solo, neanche per passeggiare con il cane, ha il terrore quando noi figli non siamo a casa, perché pensa che nessuno in caso di emergenza possa accompagnarlo in ospedale, addirittura si rifiuta di partire per le vacanze natalizie in montagna perché nel paese non c'è un ospedale con un reparto con la stroke unit.
Non so come fare per tranquillizzarlo. Ma davvero il pericolo di un ictus è così imminente?
Si può fare qualcosa per prevenirlo, oltre a condurre una vita sana ed equilibrata e fare i controlli?
In famiglia non viviamo più, perché anche mia madre ora è in continua allerta, né mio padre accetterebbe un aiuto psicologico...
Grazie per i consigli che vorrete darmi.
Cordiali saluti
vi scrivo per chiedervi un consiglio.
Alcune settimane fa, di notte, mio padre di 82 anni si è svegliato urlando; gli usciva un po' di bava dalla bocca e sembrava assente; cercava di parlare, ma non riusciva a pronunciare le parole, ed era molto agitato, tanto che si è morso le labbra fino a farle sanguinare. Abbiamo chiamato l'ambulanza e lo abbiamo portato al pronto soccorso dove gli hanno fatto esami del sangue, tac e altri accertamenti, concludendo che probabilmente si è trattato di un episodio di TIA. Al neurologo del PS ha riferito di aver avuto, in passato, alcuen volte e per pochi secondi, difficoltà a pronunciare le parole, ma nessun altro sintomo. La cosa più allarmante, però, è stata la frase dettagli dal medico, secondo il quale un episodio di TIA anticipa l'ictus, ben più grave. Mio padre non beve, non fuma, fa cyclette per 30 minuti al giorno, prende solo la cardioaspirina suggeritagli dal cardiologo, presso il quale fa regolarmente i controlli. Era molto attivo per la sua età, e dico era perché le parole del medico l'hanno gettato nello sconforto, perché ha paura che gli venga un ictus da un momento all'altro e non sa come fare per prevenirlo: io temo cada in depressione, perché non vuole uscire più da solo, neanche per passeggiare con il cane, ha il terrore quando noi figli non siamo a casa, perché pensa che nessuno in caso di emergenza possa accompagnarlo in ospedale, addirittura si rifiuta di partire per le vacanze natalizie in montagna perché nel paese non c'è un ospedale con un reparto con la stroke unit.
Non so come fare per tranquillizzarlo. Ma davvero il pericolo di un ictus è così imminente?
Si può fare qualcosa per prevenirlo, oltre a condurre una vita sana ed equilibrata e fare i controlli?
In famiglia non viviamo più, perché anche mia madre ora è in continua allerta, né mio padre accetterebbe un aiuto psicologico...
Grazie per i consigli che vorrete darmi.
Cordiali saluti
[#1]
Gentile Utente,
innanzitutto mi sentirei di tranquillizzarVi, infatti il TIA rappresenta solo un fattore di rischio per un'eventuale ischemia cerebrale più importante, fattore di rischio come può essere il diabete, l'aumento stabile del colesterolo nel sangue, l'ipertensione arteriosa non controllata, il fumo di sigaretta, ecc.
Pertanto personalmente non sarei così drastico nell'affermare che un TIA sia l'anticamera inevitabile dell'ictus.
Tranquillizzi Suo padre e dica di vivere serenamente perché un atteggiamento psicologico negativo può condurre ad uno stato depressivo che, questo sì, può causare anche malattie organiche.
Riguardo le passeggiate, con o senza cane, sono raccomandate, ove possibili, come prevenzione di malattie vascolari cerebrali e cardiache.
Consiglio, tenere sotto controllo pressione arteriosa, glicemia, colesterolo, trigliceridi, praticare attività fisica ed una dieta equilibrata. Dedicarsi ai propri hobby o interessi è ovviamente auspicabile.
Cordiali saluti
innanzitutto mi sentirei di tranquillizzarVi, infatti il TIA rappresenta solo un fattore di rischio per un'eventuale ischemia cerebrale più importante, fattore di rischio come può essere il diabete, l'aumento stabile del colesterolo nel sangue, l'ipertensione arteriosa non controllata, il fumo di sigaretta, ecc.
Pertanto personalmente non sarei così drastico nell'affermare che un TIA sia l'anticamera inevitabile dell'ictus.
Tranquillizzi Suo padre e dica di vivere serenamente perché un atteggiamento psicologico negativo può condurre ad uno stato depressivo che, questo sì, può causare anche malattie organiche.
Riguardo le passeggiate, con o senza cane, sono raccomandate, ove possibili, come prevenzione di malattie vascolari cerebrali e cardiache.
Consiglio, tenere sotto controllo pressione arteriosa, glicemia, colesterolo, trigliceridi, praticare attività fisica ed una dieta equilibrata. Dedicarsi ai propri hobby o interessi è ovviamente auspicabile.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Ex utente
Gentile Dottore,
la ringrazio tantissimo per i consigli e per aver risposto in un giorno di festa.
Avevamo davvero bisogno di una rassicurazione, anche perché a volte aspettando qualche evento negativo si finisce per vivere tutto negativamente.
Approfitto della sua gentilezza per porle una domanda: si possono verificare anche più episodi di Tia, senza arrivare necessariamente ad un evento gravissimo? Mio padre infatti si chiede come deve reagire se gli dovesse capitare di nuovo di avere per qualche secondo difficoltà di linguaggio (gli è già capitato varie volte ma visto che la cosa si risolveva nel giro di qualche minuto non gli ha mai dato importanza): deve andare al pronto soccorso? O fare controlli ma senza esasperare la situazione? Consideri che lui fa analisi e visite regolarmente e al momento la situazione pare sotto controllo.
Io spero davvero che segua i suoi consigli e ricominci a vivere normalmente, anche perché, come lui stesso ammette, non ha disturbi, se non l'ansia perenne.
Grazie ancora, cordiali saluti.
la ringrazio tantissimo per i consigli e per aver risposto in un giorno di festa.
Avevamo davvero bisogno di una rassicurazione, anche perché a volte aspettando qualche evento negativo si finisce per vivere tutto negativamente.
Approfitto della sua gentilezza per porle una domanda: si possono verificare anche più episodi di Tia, senza arrivare necessariamente ad un evento gravissimo? Mio padre infatti si chiede come deve reagire se gli dovesse capitare di nuovo di avere per qualche secondo difficoltà di linguaggio (gli è già capitato varie volte ma visto che la cosa si risolveva nel giro di qualche minuto non gli ha mai dato importanza): deve andare al pronto soccorso? O fare controlli ma senza esasperare la situazione? Consideri che lui fa analisi e visite regolarmente e al momento la situazione pare sotto controllo.
Io spero davvero che segua i suoi consigli e ricominci a vivere normalmente, anche perché, come lui stesso ammette, non ha disturbi, se non l'ansia perenne.
Grazie ancora, cordiali saluti.
[#3]
Gentile Utente,
ripetuti TIA aumentano il rischio di eventi ictali ma non è detto che questi debbano necessariamente verificarsi, certamente NON si deve stare in attesa del loro arrivo perché, come Le dicevo, non c'è un'insorgenza automatica ma solo un aumento del rischio.
Controlli periodici dei parametri che prima Le indicavo è giusto farli ma con serenità e vivendo tranquillamente la propria vita.
Se dovesse ripresentarsi un episodio simile? Stare tranquillo e, se di breve durata come i precedenti, consultare il medico curante, se più lungo recarsi al P.S.
Cordialmente
ripetuti TIA aumentano il rischio di eventi ictali ma non è detto che questi debbano necessariamente verificarsi, certamente NON si deve stare in attesa del loro arrivo perché, come Le dicevo, non c'è un'insorgenza automatica ma solo un aumento del rischio.
Controlli periodici dei parametri che prima Le indicavo è giusto farli ma con serenità e vivendo tranquillamente la propria vita.
Se dovesse ripresentarsi un episodio simile? Stare tranquillo e, se di breve durata come i precedenti, consultare il medico curante, se più lungo recarsi al P.S.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.5k visite dal 08/12/2015.
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